Umeda<\/strong> (\u6885\u7530) \u00e8 una delle zone pi\u00f9 affollate di Osaka<\/a>. \u00c8 un enorme alveare di grandi magazzini e ristoranti, un labirinto senza fine di stazioni ferroviarie e grattacieli che ospitano le sedi delle maggiori aziende. \u00c8 difficile immaginare che a soli dieci minuti a piedi da questo caos di persone, treni, negozi e ristoranti si possa trovare Nakazakicho (\u4e2d\u5d0e\u753a), il quartiere pi\u00f9 anticonformista di Osaka.<\/strong><\/p>\n\n\n\n
Ho scoperto Nakazakicho per puro caso, mentre cercavo di scappare dalle strade affollate di Umeda. A prima vista sembrava una zona tranquilla e residenziale, ma in realt\u00e0, mentre mi addentravo per le strade, mi sono resa subito conto che la sua atmosfera \u00e8 diversa dalle altre zone di Osaka: \u00e8 un’oasi tra grattacieli ed edifici moderni, capace di riportarti all’era Sh\u014dwa<\/strong> (1926-1989). Questo la rende immediatamente riconoscibile da chiunque passeggi nel suo labirinto di vicoli, pieni di piante e panni stesi. <\/p>\n\n\n\n
Buona parte delle principali citt\u00e0 del Giappone vennero distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale e Osaka non fu da meno: venne ridotta in cenere da massicci attacchi aerei. Sorprendentemente, per\u00f2, un’area di 500 metri quadrati riusc\u00ec a sopravvivere ai bombardamenti che devastarono la citt\u00e0.<\/strong> Sto parlando ovviamente di Nakazakicho. Fino a poco tempo fa era una zona prevalentemente occupata da anziani che vivevano in vecchie case di famiglia ereditate, risalenti a prima della guerra. Negli ultimi anni, per\u00f2, il quartiere di Nakazakicho ha cominciato a svilupparsi sotto l’influenza di Umeda, diventando un luogo in cui lo storico convive con il moderno<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Al giorno d’oggi la maggior parte degli edifici antichi \u00e8 stata ristrutturata e gli interni sono ora in linea con i tempi moderni, ma le strutture e facciate esterne sono state ricostruite e riparate preservando lo stile originale dell’era Sh\u014dwa.<\/strong> Molti di questi edifici ora ospitano deliziose caffetterie, negozi dell’usato e laboratori di artigianato.<\/p>\n\n\n\n
La prima volta che ho fatto un giro per Nakazakicho sono rimasta incuriosita da una lunga fila di giovani ragazze giapponesi che aspettavano fuori da un locale chiamato Picco Latte<\/strong>. La facciata dell’edificio, dipinta di bianco e viola pastello, ha catturato subito la mia attenzione e cos\u00ec ho deciso di unirmi alle ragazze che stavano aspettando. Alcune di loro chiacchieravano allegramente, mentre altre erano impegnate con i loro cellulari, guardando i social media o scattando selfie.<\/p>\n\n\n\n
Nell\u2019attesa ho pensato di digitare su Google il nome del posto. In un istante, mi sono ritrovata davanti agli occhi centinaia di foto su Instagram<\/a>, pi\u00f9 alcune recensioni su riviste giapponesi che definivano Picco Latte un luogo insta-bae<\/em>.<\/p>\n\n\n\n
La Granda Familio significa “La Grande Famiglia” in esperanto.<\/strong> La proprietaria, Chiaki Sawada, apr\u00ec questo locale con l’idea di creare uno spazio per unire la comunit\u00e0 locale, le famiglie e gli artigiani<\/strong>, incoraggiando allo stesso tempo le persone ad adottare abitudini di vita sane.<\/strong><\/p>\n\n\n\n
Quando sono passata per la prima volta davanti all’edificio, sono rimasta colpita dall’aspetto antico della sua facciata e ho deciso di entrare a dare un\u2019occhiata. Cos\u00ec ho scoperto che \u00e8 sia un caff\u00e8 <\/strong>che un negozio di granola<\/strong>. La granola, detta anche muesli, \u00e8 un mix composto da fiocchi d’avena, cereali, frutta secca, miele e talvolta riso soffiato. Il men\u00f9 offriva una vasta selezione di frullati fatti in casa<\/strong>, cos\u00ec ho deciso di provarne uno a base di banana e latte di soia. Il suo sapore cremoso e intenso<\/strong> mi \u00e8 piaciuto molto e mi ha aiutato a rinfrescarmi in quella giornata particolarmente afosa.<\/p>\n\n\n\n
All’epoca non c’erano molti clienti, cos\u00ec ho avuto l’opportunit\u00e0 di chiacchierare con Chiaki e Yasuharu, suo marito. Mi hanno spiegato che di questi tempi \u00e8 difficile trovare pasti sani e non industriali ed \u00e8 per questo che \u00e8 nato La Granda Familio: vogliono fornire un\u2019alternativa sana, fatta in casa<\/strong> e realizzata da produttori locali. Il loro obiettivo \u00e8 creare un mondo migliore per le future generazioni.<\/p>\n\n\n\n
Sono stati anche cos\u00ec gentili da offrirmi degli assaggini di muesli da gustare con il mio frullato. Morale della storia: sono tornata a casa con un grande sacchetto di granola alla banana e cioccolato per le mie colazioni!<\/p>\n\n\n\n
Il Salon de AManTo \u00e8 uno dei luoghi pi\u00f9 emblematici di Nakazakicho.<\/strong> Aperto nel 2001, \u00e8 stato il primo locale della zona creato all\u2019interno di una casa popolare ristrutturata. Il suo fondatore \u00e8 Jun Amanto, artista, ballerino e attore di Osaka.<\/p>\n\n\n\n
\u00c8 tutt\u2019oggi gestito da trenta artisti provenienti da diversi settori, che si alternano fornendo intrattenimento, tenendo conferenze o workshop e mettendo in mostra la loro arte.<\/strong> Attorno al Salon de AManTo si \u00e8 creata una comunit\u00e0 di artisti attiva anche al di fuori delle mura della caffetteria. Negli edifici vicini, infatti, si sono stabilite altre attivit\u00e0 legate allo stesso gruppo: un cinema, una libreria, un ostello e molte altre caffetterie e bar. <\/p>\n\n\n\n
Il Cafe Arabiq<\/strong> \u00e8 un\u2019altra famosa caffetteria a Nakazakicho, con una bellissima facciata dipinta di blu, abbellita da piante verdi e da una bicicletta accanto alla porta d’ingresso. Ma al suo interno \u00e8 ancora pi\u00f9 sorprendente, perch\u00e9 non \u00e8 solo una caffetteria ma \u00e8 anche una libreria e una galleria d’arte.<\/strong> Le pareti sono rivestite di mensole colme di libri, dando cos\u00ec la possibilit\u00e0 ai clienti di immergersi nella lettura mentre si godono il loro caff\u00e8. In realt\u00e0, Arabiq prende il nome dal bar del famoso romanzo mystery “Kyomu he no Kumotsu<\/em>” (letteralmente “Offerta al Nulla”), scritto da Hideo Nakai.<\/p>\n\n\n\n
I loro prodotti distintivi sono un delizioso tiramis\u00f9 e il caff\u00e8 Maria-Theresa<\/strong> (caff\u00e8 con liquore all’arancia, panna montata e zuccherini). Non \u00e8 consentito fare foto all’interno.<\/p>\n\n\n\n
A Nakazakicho ci sono decine di negozi interessanti<\/strong> e vale la pena trascorrere qualche ora nel quartiere a scoprirli.<\/p>\n\n\n\n
Nel negozio si trovano anche tantissimi articoli a tema coniglio<\/strong>: pupazzi, articoli di cancelleria, statuette… I conigli sono molto amati in Giappone!<\/a><\/p>\n\n\n\n
Un altro posto unico che merita una visita \u00e8 il Cafe Uriel<\/strong><\/a>: un neko caf\u00e9<\/em> che ospita gatti protetti alla ricerca di una nuova casa.<\/strong> Nel locale, i clienti possono giocare con i gatti, ma anche adottarli<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
I negozi di vestiario e di articoli usati sono in rapida crescita in Giappone e Nakazakicho ospita una delle pi\u00f9 alte concentrazioni di negozi di abbigliamento di seconda mano a Osaka<\/strong>: un\u2019occasione imperdibile per tutti gli amanti degli abiti vintage e per chi \u00e8 alla ricerca di un buon affare.<\/p>\n\n\n\n
Molti degli edifici ristrutturati di Nakazakicho ospitano gallerie d’arte indipendenti<\/strong>. Di solito si tratta di mostre temporanee dedicate a diverse creazioni di artisti locali.<\/p>\n\n\n\n
Una delle mie gallerie d’arte preferite a Nakazakicho \u00e8 Irorimura<\/strong><\/a>, situata sotto i binari del treno vicino alla stazione di Nakazakicho. \u00c8 una delle pi\u00f9 grandi di Osaka<\/strong> e dispone di quattro aree espositive, che consentono di vedere lavori di artisti diversi in un unico luogo. Si possono trovare numerose forme d\u2019arte, come fotografia, pittura, illustrazioni, libri e abbigliamento. C’\u00e8 anche un’area in cui a volte vengono tenuti concerti, spettacoli teatrali, reading o persino proiezioni di film.<\/p>\n\n\n\n
Una delle mostre che mi \u00e8 piaciuta di pi\u00f9 a Irorimura \u00e8 quella nata dalla collaborazione degli artisti Ashida Mizu<\/a> (poesia) e Airi Maeyama<\/a> (illustrazioni).<\/p>\n\n\n\n