{"id":79205,"date":"2021-07-30T17:38:40","date_gmt":"2021-07-30T08:38:40","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=79205"},"modified":"2021-11-26T20:49:22","modified_gmt":"2021-11-26T11:49:22","slug":"sanjusangendo-mille-statue-kannon","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/sanjusangendo-mille-statue-kannon\/","title":{"rendered":"Il Tempio Sanjusangendo a Kyoto e le Mille e una Statua di Kannon"},"content":{"rendered":"\n

Nel distretto di Higashiyama, la zona orientale di Kyoto, vi \u00e8 un edificio colmo di cultura e antico di quasi 800 anni <\/strong>che passa inosservato a numerosi viaggiatori. Esternamente appare semplice e privo di fronzoli, eppure ci\u00f2 che custodisce al suo interno mi ha completamente sbalordita, tanto da rimanere uno dei ricordi di viaggio a cui sono pi\u00f9 affezionata.<\/p>\n\n\n\n

Si tratta del Sanjusangendo<\/strong>: un tempio<\/a> della scuola del Buddhismo Tendai, famoso per le sue mille e una statua di <\/em>Kannon<\/em>, il Bodhisattva della misericordia<\/a>.<\/p>\n\n\n\n

\"Giardino<\/figure><\/div>\n\n\n\n

L\u2019interno del tempio \u00e8 considerato sacro ed \u00e8 assolutamente vietato scattare foto (ormai saprete che i giapponesi rispettano fortemente le regole). Per cui perch\u00e9 accontentarsi delle immagini che si trovano online (e che vedrete anche in questo articolo), invece di ammirare tale splendore direttamente con i vostri occhi? Magari la struttura esterna non vi sembrer\u00e0 particolarmente affascinante, ma fidatevi di me: una volta varcato l\u2019ingresso si riveler\u00e0 qualcosa di incredibile e mai visto prima!<\/p>\n\n\n\n

Il Sanjusangendo come emblema di Kannon<\/h2>\n\n\n\n

Il nome originario di questo antico tempio \u00e8 Renge\u014d-in<\/em> <\/strong>(\u84ee\u83ef\u738b\u9662, \u201cSalone del Re del Fior di Loto\u201d), ma in seguito \u00e8 stato soprannominato Sanjusangendo per via delle sue caratteristiche architettoniche. Divenuto sempre pi\u00f9 popolare col passare del tempo, ormai \u00e8 indicato con questo termine anche sulle mappe e guide turistiche.<\/p>\n\n\n\n

Sanj\u016bsangend\u014d<\/strong><\/em> ( \u4e09\u5341\u4e09\u9593\u5802 ) significa<\/strong> \u201cSala con 33 intervalli\u201d <\/strong>(\u4e09\u5341\u4e09: trentatr\u00e9; \u9593: intervallo; \u5802: sala) e simboleggia la sala principale, costruita su una serie di pilastri intervallati da 33 spazi. Nel Giappone tradizionale, per misurare le dimensioni di un edificio, si usava contare il numero di intervalli che intercorrono tra le colonne che vi fanno da supporto. Grazie ai suoi 120 metri di  lunghezza, il Sanjusangendo \u00e8 oggi la struttura in legno pi\u00f9 lunga del Paese.<\/p>\n\n\n\n

\"Esterno
Foto da 663highland, Wikipedia<\/a> <\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Ma come mai \u00e8 stato scelto proprio questo numero? Non \u00e8 stata sicuramente una casualit\u00e0: secondo il Buddhismo, il 33 \u00e8 un numero sacro<\/strong>. In Giappone, infatti, si crede che il Bodhisattva<\/a> Kannon prometta di salvare tutti gli esseri senzienti apparendo in 33 forme differenti.<\/em><\/p>\n\n\n\n

Il Sanjusangendo \u00e8, quindi, l\u2019emblema dell\u2019importanza di Kannon<\/strong>. Al centro della sala principale si trova un’enorme statua che la raffigura con mille braccia e undici teste, fiancheggiata da cinquecento statue a dimensione umana sulla sinistra e altre cinquecento sulla destra. Immaginate di passeggiare per questo salone e veder scorrere i numerosi volti di Kannon, il delicato profumo di incenso nell\u2019aria, il silenzio interrotto solamente dal suono dei vostri passi, l\u2019antichit\u00e0, l\u2019arte e l\u2019elemento sacro a circondarvi. Non \u00e8 uno spettacolo sensazionale?<\/p>\n\n\n\n

Facciamo un passo indietro: la storia del tempio Sanjusangendo<\/h2>\n\n\n\n

La fondazione del Sanjusangendo<\/strong> risale al lontano 1164 <\/strong>ad opera di Go-Shirakawa (all\u2019epoca settantasettesimo imperatore del Giappone) con l\u2019aiuto finanziario di Taira no Kiyomori <\/em>(leader militare del periodo Heian). Go-Shirakawa non \u00e8 stato solamente un fedele devoto del bodhisattva Kannon, ma anche un personaggio fiducioso di poter riportare la pace nel Paese attraverso la diffusione della fede buddhista. <\/p>\n\n\n\n

\"Vecchia
Foto da Wikipedia<\/a><\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

\u00c8 risaputo che, in terra nipponica, essendo costruiti primariamente in legno molti edifici sono facilmente soggetti alle fiamme. Anche il Renge\u014d-in \u00e8 andato incontro a questo destino e nel 1249 l\u2019edificio principale \u00e8 stato completamente raso al suolo da un incendio<\/strong>.
L\u2019imperatore Go-Saga (allora sovrano) ordin\u00f2 che l\u2019edificio venisse ricostruito nello stesso stile di quello originario<\/strong>, senza apportare alcuna modifica. La ricostruzione termin\u00f2 nel 1266 e la struttura che vediamo oggi risale proprio a questa data. Nel corso dei secoli, sono stati effettuati solamente quattro ulteriori interventi di restaurazione.<\/p>\n\n\n\n

Kesho Yaneura: lo stile di costruzione<\/h2>\n\n\n\n

Il Renge\u014d-in \u00e8 stato costruito secondo uno stile di costruzione tradizionale noto come kesh\u014d yaneura <\/em><\/strong>(\u5316\u7ca7\u5c4b\u6839\u88cf) e risalente al periodo Nara (710-794). Yaneura <\/em>significa \u201csottotetto\u201d e lo scopo di questa tecnica \u00e8 di rendere visibile la parte inferiore del tetto. Passeggiate per il corridoio principale e alzate lo sguardo verso l\u2019alto: vi sembrer\u00e0 di essere proprio in un un solaio! In origine l\u2019interno della sala era splendidamente decorato con una moltitudine di disegni (come nuvole e fiori) dai colori brillanti, ma quello che si vede oggi \u00e8 il colore naturale del legno.<\/p>\n\n\n\n

\"Foto
Foto da Wikipedia<\/a>, Japanese Temples and their Treasures (The Shimbi Shoin 1915)<\/em><\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Il Bodhisattva Kannon e le sue mille (e una) raffigurazioni <\/h2>\n\n\n\n

Il centro del Sanjusangendo accoglie un\u2019enorme statua di J\u016bichimen Senju Kannon <\/em><\/strong>(\u5341\u4e00\u9762\u5343\u624b\u89b3\u97f3 – Kannon con undici facce e mille braccia). Kannon \u00e8 rappresentata in posizione seduta con undici facce e venti paia di braccia<\/strong>, le quali in realt\u00e0 ne simboleggiano mille poich\u00e9 ognuna salva venticinque mondi. La statua misura in altezza circa 3,3 metri ed \u00e8 stata realizzata durante la ricostruzione del tempio dal famoso<\/strong> scultore Tankei<\/strong> (uno dei pi\u00f9 importanti del periodo Kamakura, XII-XIV secolo), in cipresso giapponese.<\/p>\n\n\n\n

\"Scultura
Foto da Bamse, Wikipedia<\/a> <\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Tankei utilizz\u00f2 una tecnica denominata Yosegi zukuri <\/em><\/strong>(\u5bc4\u6728\u9020): unendo molteplici blocchi di legno cavi, si inizia a intagliare una figura di base rudimentale. Successivamente si procede con un intaglio pi\u00f9 dettagliato della superficie del corpo e, infine, la statua viene dipinta e ricoperta da foglie d\u2019oro. Oggi la statua di Kannon \u00e8 parte dei Tesori Nazionali del Giappone<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

Ci\u00f2 che arricchisce ancor di pi\u00f9 questo tempio \u00e8 che Kannon \u00e8 fiancheggiata da altre<\/strong> mille statue <\/strong>che la raffigurano in posizione eretta. Collocate ad entrambi i lati di quella principale, sono allineate in modo simmetrico in<\/strong> dieci righe e cinquanta colonne<\/strong>: una precisione veramente incredibile!<\/p>\n\n\n\n

Ricordate l\u2019incendio del 1249? Fortunatamente 156 statue vennero salvate e tutt\u2019oggi sono esposte nel Sanjusangendo, mentre le rimanenti 844 statue sono state costruite nel XIII secolo. La loro realizzazione, completata in circa sedici anni, vide l\u2019impegno di oltre 70 scultori sotto la supervisione del maestro Tankei. Tutte<\/strong> le statue sono simili tra loro per dimensione e aspetto, <\/strong>ma con uno sguardo pi\u00f9 ravvicinato potrete notare che ognuna presenta dei tratti del viso unici<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

\"Foto
Foto da Wikipedia<\/a><\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Questa moltitudine di statue del Bodhisattva Kannon crea nel visitatore un profondo senso di intimit\u00e0 <\/strong>con esso. Difatti, \u00e8 credenza comune che tra le varie raffigurazioni sia possibile scorgere il volto della persona che pi\u00f9 amiamo. Lo avreste mai detto?<\/p>\n\n\n\n

Non solo Kannon: Raijin, Fujin e le Divinit\u00e0 dei Guardiani <\/h2>\n\n\n\n

Dietro la figura principale di Kannon si possono ammirare altre due statue in legno: Raijin <\/em><\/strong>(\u96f7\u795e – Dio del Tuono e dei Fulmini) e Fujin <\/em><\/strong>(\u98a8\u795e – Dio del Vento), importanti figure della mitologia giapponese<\/strong>. Le loro origini risalgono al senso di gratitudine e paura che le popolazioni antiche provavano nei confronti della natura: si credeva, infatti, che Raijin e Fujin controllassero gli andamenti della pioggia e del vento, aiutando cos\u00ec a ottenere dei buoni raccolti per il sostentamento della popolazione.<\/p>\n\n\n\n