{"id":79511,"date":"2021-06-01T22:55:17","date_gmt":"2021-06-01T13:55:17","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=79511"},"modified":"2024-02-27T15:15:21","modified_gmt":"2024-02-27T06:15:21","slug":"differenze-santuari-shinto-templi-buddhisti-giappone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/differenze-santuari-shinto-templi-buddhisti-giappone\/","title":{"rendered":"Le Differenze tra Santuari Shinto e Templi Buddhisti in Giappone"},"content":{"rendered":"\n

Le due principali religioni del Giappone sono lo shintoismo <\/strong>e il buddhismo <\/strong>ed entrambe sono parte integrante della vita quotidiana del popolo giapponese. La religione e la spiritualit\u00e0 hanno un ruolo fondamentale nella societ\u00e0 giapponese, <\/strong>come testimoniato dai numerosi matsuri<\/em><\/strong><\/a> <\/em>(festival legati a diversi aspetti della cultura giapponese, spesso alla religione stessa), dalle molte feste nazionali lungo il corso dell’anno <\/strong>e persino dalla disposizione delle citt\u00e0<\/strong>. Che vi troviate in aperta campagna o nel centro di Tokyo, nelle vicinanze vi sar\u00e0 sempre almeno un tempio buddhista o un santuario shintoista, grande o piccolo che sia.<\/p>\n\n\n

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\"Una
Una statua di Tengu sul monte Takao vicino a Tokyo \u23aa Foto di Joachim Ducos<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Tuttavia, sono molti i turisti che vengono in Giappone prima di conoscere la complessit\u00e0 e l’importanza della religione nel Paese. Questo articolo vi insegner\u00e0 a distinguere un tempio buddhista da un santuario shintoista<\/strong> e far\u00e0 luce su alcune nozioni relative a queste credenze.<\/p>\n\n\n\n

Shintoismo e Buddhismo: le due principali religioni in Giappone<\/h2>\n\n\n\n

Per capire la differenze tra un santuario shintoista e un tempio buddhista, \u00e8 prima necessario imparare a distinguere le due principali religioni dell’arcipelago.<\/p>\n\n\n\n

La religione shinto <\/strong>(\u795e\u9053), termine che significa letteralmente “via degli dei”, \u00e8 la religione di maggioranza in Giappone (pi\u00f9 di 90 milioni di credenti su 126 milioni di abitanti). \u00c8 una religione politeista le cui divinit\u00e0, o kami <\/em>(\u795e), sono legate a vari elementi e aspetti della vita quotidiana (come il sole, il vento, il tuono, il raccolto e la fertilit\u00e0.) Questa religione si basa sulla mitologia giapponese<\/strong> raccontata <\/strong>nel Kojiki <\/strong>(\u53e4\u4e8b\u8a18, “Memorie degli avvenimenti antichi”.) Per saperne di pi\u00f9, vi consigliamo di leggere questo articolo in inglese su Takachiho<\/a>, uno dei santuari pi\u00f9 importanti della religione shintoista.<\/p>\n\n\n

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\"Il
I dettagli e le simmetrie del tetto di un tempio \u23aa Foto di Charles Postiaux<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Il buddhismo <\/strong>(\u4ecf\u6559), in giapponese bukkyo<\/em>, fu introdotto in Giappone dalla Cina e dalla Corea tra il V e VI secolo, anche se le fonti non concordano sulle date precise. Nel corso del tempo, il buddhismo si \u00e8 integrato nella cultura giapponese, mescolandosi talvolta con lo shintoismo. <\/p>\n\n\n\n

Come riconoscere un santuario shinto?<\/h2>\n\n\n\n

Nonostante abbia studiato a lungo le religioni giapponesi prima di trasferirmi in Giappone, \u00e8 stato solo dopo il mio arrivo che ho iniziato a cogliere l’importanza dei luoghi di culto e a chiarirmi le idee sulle differenze tra un tempio e un santuario. <\/p>\n\n\n\n

In giapponese, i santuari sono solitamente chiamati jinja<\/em><\/strong> (\u795e\u793e) o taisha<\/em><\/strong> (\u5927\u793e). Questi luoghi di culto della religione shintoista<\/strong> sono riconoscibili in diversi modi. Per esempio, \u00e8 proprio il nome che vi indicher\u00e0 se state per recarvi in un santuario: vi baster\u00e0 cercare le parole jingu<\/em> (\u795e\u5bae), jinja<\/em> o taisha<\/em>. Pensate che la maggior parte dei turisti che visitano Tokyo vanno al Meiji Jingu senza sapere che si tratta di un santuario! <\/p>\n\n\n\n

Il portale torii <\/em>all’ingresso del santuario<\/h3>\n\n\n\n

All’entrata di un santuario c’\u00e8 sempre un torii<\/em><\/strong> (\u9ce5\u5c45), un portale che annuncia l’ingresso in un luogo sacro. Le porte torii<\/em> sono solitamente di colore rosso vermiglio, la sfumatura preponderante nei santuari giapponesi. Una volta attraversato il torii<\/em> si giunge nel recinto interno, lo spazio sacro del santuario.<\/p>\n\n\n

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\"Portali
Torii<\/em> all’ingresso di un santuario nella prefettura di Nara \u23aa Foto di Joachim Ducos<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Lo haiden<\/em>, la sala di culto<\/h3>\n\n\n\n

La via principale chiamata sand\u014d<\/em><\/strong> <\/em>(\u53c2\u9053) ci guida allo haiden<\/em><\/strong>, la sala di culto dove i fedeli si riuniscono per pregare e fare offerte.<\/p>\n\n\n

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\"Haiden
Lo haiden<\/em> nel santuario di Kushida, Fukuoka \u23aa Foto di Joachim Ducos<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Shimenawa<\/em> e shide<\/em>: alle porte del regno degli d\u00e8i<\/h3>\n\n\n\n

In realt\u00e0, sono molte le cose che suggeriscono di trovarci in un santuario prima ancora di raggiungere lo haiden<\/em>: le corde intrecciate e decorate con strisce di carta a zigzag, agganciate ai torii <\/em>o allo haiden<\/em> stesso, sono tipiche dei luoghi di culto shintoisti. Gli shimenawa<\/em> (\u6ce8\u9023\u7e04), queste corde di paglia di riso intrecciate, rappresentano il collegamento tra il nostro mondo e il regno degli dei, pertinenza dei kami<\/em>. Le strisce di carta appese agli shimenawa, <\/em>invece, prendono il nome di shide<\/em> (\u7d19\u5782, \u56db\u624b) e sono ornamenti pensati per respingere gli spiriti maligni.<\/p>\n\n\n

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\"Corde
Shimenawa<\/em> da un santuario nell’isola di Taketomi, Okinawa \u23aa Foto di Joachim Ducos<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Uno shimenawa<\/em> sicuramente fuori dal comune \u00e8 quello che si trova al santuario di Izumo<\/strong><\/a>: \u00e8 infatti il pi\u00f9 grande del Giappone! Viene sostituito ogni 4 o 8 anni, e la sua progettazione<\/a> \u00e8 una vera sfida.<\/p>\n\n\n

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\"Corda
Il santuario di Izumo e il suo celebre shimenawa <\/em>\u23aa Foto di Todd Fong<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Komainu: <\/em>i guardiani di pietra dei santuari shintoisti<\/h3>\n\n\n\n

komainu<\/em><\/strong> <\/em>(\u72db\u72ac) sono sicuramente uno degli elementi che pi\u00f9 salta all’occhio, nonch\u00e9 quello che trascorro pi\u00f9 tempo a fotografare ogni volta che metto piede in un santuario. <\/em>Queste creature, met\u00e0 cani e met\u00e0 leoni (inu,<\/em> \u72ac, \u00e8 infatti il kanji giapponese di “cane”), sono sempre scolpiti in coppia all’entrata di un santuario o davanti allo haiden<\/em>. Queste bestie maestose fanno la guardia e tengono lontane le entit\u00e0 malvagie.<\/strong> Sono spesso rappresentati uno con la bocca aperta e l’altro con la bocca chiusa. <\/p>\n\n\n\n

Il komainu<\/em> con la bocca aperta sembra pronunciare il suono “a”, che corrisponde alla prima lettera dell’alfabeto sanscrito <\/a>(lingua del buddhismo e dell’induismo). Al contrario, quello con la bocca chiusa pronuncerebbe il suono “um”, che ne \u00e8 invece l’ultima lettera. Insieme, i due suoni formano il termine “aum” (\u0950), una sillaba sacra nel buddhismo. Questo \u00e8 solo uno degli esempi di come il buddhismo arrivi a permeare anche alcuni aspetti dello shintoismo<\/strong>, come ho anticipato all’inizio dell’articolo.<\/p>\n\n\n\n