{"id":81207,"date":"2021-12-25T00:15:35","date_gmt":"2021-12-24T15:15:35","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=81207"},"modified":"2022-01-07T01:47:43","modified_gmt":"2022-01-06T16:47:43","slug":"horimono-storia-tatuaggi-tradizionali-giapponesi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/horimono-storia-tatuaggi-tradizionali-giapponesi\/","title":{"rendered":"Horimono: la Storia dei Tatuaggi Giapponesi Tradizionali"},"content":{"rendered":"\n
Horimono<\/em><\/strong> (\u5f6b\u7269) \u00e8 un termine poco noto al resto del mondo del tatuaggio, ma \u00e8 uno dei pi\u00f9 utilizzati tra i tatuatori giapponesi<\/strong>. L’uso sottolinea un profondo rispetto per la pratica. In Giappone vengono usati anche altri termini poetici per riferirsi ai tatuaggi tradizionali: wabori<\/em> (\u548c\u5f6b) “intaglio giapponese”, shisei<\/em> (\u523a\u9752) “blu penetrante” (in riferimento ai riflessi blu che l’inchiostro sumi<\/em> solitamente assume invecchiando), bunshin<\/em> (\u6587\u8eab), “decorazione del corpo” e molti altri.<\/p>\n\n\n\n Tuttavia, tutti questi termini hanno una connotazione diversa dalla parola irezumi<\/em><\/strong>. Questa \u00e8 spesso usata al di fuori del Giappone e da persone giapponesi che non hanno familiarit\u00e0 con il tema. Per quanto il termine irezumi <\/em>sia effettivamente legato ai tatuaggi giapponesi, la sua immagine e il suo significato sono molto pi\u00f9 negativi.<\/p>\n\n\n\n In questo articolo, parleremo delle origini del tatuaggio giapponese, della sua storia e della sua evoluzione nel corso dei secoli.<\/p>\n\n\n\n Irezumi<\/em><\/strong> (\u5165\u308c\u58a8), letteralmente “inchiostro inserito”<\/strong> divent\u00f2 un termine usato frequentemente dalla popolazione giapponese a partire dal 1720. Fu in quell\u2019anno, durante il periodo Edo (1603-1868), che il tatuaggio cominci\u00f2 a essere utilizzato per scopi punitivi<\/strong> sull’arcipelago. Gli irezumi<\/em> servivano a contrassegnare le persone che avevano commesso dei crimini, usando simboli che variavano a seconda del crimine o della regione. Questi segni andavano da una semplice linea intorno all’avambraccio a un kanji<\/em> (carattere cinese) <\/a>sulla fronte.<\/p>\n\n\n\n Pertanto, il termine irezumi<\/em> non indica i tatuaggi tradizionali che conosciamo oggi. Al giorno d’oggi, questa parola pu\u00f2 avere ancora un’immagine molto negativa in Giappone, a seconda della persona con cui si parla. Secondo gli horishi<\/em><\/strong> (\u5f6b\u5e2b, maestri tatuatori<\/strong>) che ho avuto l’occasione di incontrare, il termine ha ancora una connotazione peggiorativa e ho capito subito che \u00e8 meglio evitare di usarla.<\/p>\n\n\n\n Uno horishi<\/em> \u00e8 un maestro tatuatore che pratica il tatuaggio tradizionale giapponese.<\/strong> Questi professionisti sono artigiani ed \u00e8 generalmente inappropriato considerarli degli artisti. Tendono a non gradire questa parola. Proprio come per designare diversi stili di tatuaggio giapponese, ci sono altre parole per designare le persone che praticano questo mestiere, tra cui bunshinshi<\/em> (\u6587\u8eab\u5e2b).<\/p>\n\n\n\n Questo articolo \u00e8 dedicato ai tatuaggi tradizionali giapponesi chiamati horimono<\/em>, ma esistono anche altre forme: i tatuaggi del viso e degli avambracci delle donne Ainu di Hokkaido, i tatuaggi delle mani delle donne di Okinawa, cos\u00ec come tracce di tatuaggi risalenti all’era Jomon (13000-400 a.C.). Anche se in questo articolo non approfondiremo questi tipi di tatuaggi, \u00e8 importante menzionarli.<\/p>\n\n\n\nLe origini del Tatuaggio Tradizionale Giapponese<\/strong><\/h2>\n\n\n\n