{"id":81827,"date":"2021-12-16T12:46:00","date_gmt":"2021-12-16T03:46:00","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=81827"},"modified":"2024-02-27T15:18:38","modified_gmt":"2024-02-27T06:18:38","slug":"fushimi-inari-taisha-santuario-kyoto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/fushimi-inari-taisha-santuario-kyoto\/","title":{"rendered":"Fushimi Inari Taisha: il santuario pi\u00f9 affascinante di Kyoto"},"content":{"rendered":"\n

Fushimi Inari Taisha, il santuario di Fushimi Inari (\u4f0f\u898b\u7a32\u8377\u5927\u793e<\/strong>), noto in tutto il mondo per i celebri torii <\/em>rossi, \u00e8 uno dei pi\u00f9 grandi monumenti culturali e religiosi<\/strong> di Kyoto e del Giappone. Consacrato alla divinit\u00e0 pi\u00f9 popolare del Paese, il Fushimi Inari \u00e8 il principale degli oltre 30 mila santuari affiliati volti al culto di Inari in tutto l’arcipelago giapponese.<\/p>\n\n\n

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\"Grande
La prima porta rossa segna l’ingresso al dominio sacro del santuario.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

La storia del Fushimi Inari Taisha<\/strong><\/h2>\n\n\n\n

Fondato nel 711 d.C., il Fushimi Inari Taisha ha pi\u00f9 di 1300 anni di storia.<\/strong> Fu il clan Hata, uno dei pi\u00f9 importanti tra il II e il VI secolo, a decidere di ufficializzare il culto di Inari, divinit\u00e0 che si pensa venisse gi\u00e0 adorata da diversi secoli.<\/p>\n\n\n\n

Secondo il racconto mitologico <\/strong>presente nell’opera letteraria Yamashiro Koku Fudoki<\/em> (\u5c71\u57ce\u56fd\u98a8\u571f\u8a18), un antenato di questo clan, chiamato Hata no Irogu, praticava il tiro con l’arco usando i mochi <\/em>(\u9905), dolci di riso glutinoso. Una freccia trafisse uno dei mochi <\/em>trasformandolo in un cigno che vol\u00f2 in cima alla montagna, dove cominci\u00f2 a crescere il riso. Questo evento miracoloso determina l’inizio della leggenda di Inari Okami<\/strong> (\u7a32\u8377\u795e) e d\u00e0 il nome al Monte Inari.<\/p>\n\n\n\n

Secondo i registri del santuario, nel 711 giunse un inviato imperiale per pregare le divinit\u00e0 locali della montagna, a seguito di una serie di cattivi raccolti subiti dagli agricoltori della zona.<\/p>\n\n\n\n

Una divinit\u00e0 venerata sia nello Shintoismo che nel Buddismo<\/strong><\/h3>\n\n\n\n

L’inizio del periodo Heian<\/strong> (794-1185) vide fiorire la popolarit\u00e0 di Inari<\/strong> e del santuario a esso dedicato, grazie alla grande influenza politica del clan Hata. Quando il tempio buddista To-ji fu costruito a Kyoto nel 796, il clan forn\u00ec legno dagli alberi del Monte Inari: Inari divenne cos\u00ec la divinit\u00e0 protettrice del To-ji.<\/p>\n\n\n\n

Per chi che si sta chiedendo per quale motivo una divinit\u00e0 shintoista fosse custode di un tempio buddista, vale la pena notare che sebbene oggi esista una netta distinzione tra shintoismo e buddhismo,<\/a> a quel tempo non esisteva una reale differenziazione.<\/strong> Per comprendere meglio il culto di Inari e la sua storia, \u00e8 necessario ricordare, infatti, che la separazione tra buddhismo e shintoismo<\/a> \u00e8 un concetto recente, che risale all’epoca Meiji, usato come strumento politico per cementare il nuovo potere imperiale e imporre lo shintoismo come religione di stato. Fino a quel momento, entrambi i sistemi di culto erano cos\u00ec intrecciati tra loro (un fenomeno noto come shinbutsu-shugo<\/a><\/em>, \u795e\u4ecf\u7fd2\u5408) da essere quasi la stessa cosa.<\/p>\n\n\n\n

L’importanza del santuario crebbe ulteriormente tra il IX e il X secolo, quando una serie di decreti imperiali elev\u00f2 lo status di Inari in quanto divinit\u00e0, finch\u00e9, nel 942, il Fushimi Inari acquis\u00ec il rango pi\u00f9 alto possibile per un santuario shintoista.<\/strong> Nello stesso periodo, il santuario ricevette anche i benefici del patrocinio imperiale, un privilegio riservato a una ventina di santuari. La sua posizione di tappa obbligatoria in qualsiasi pellegrinaggio venne cos\u00ec stabilita e consolidata.<\/p>\n\n\n

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\"Padiglione
Il padiglione principale (Honden)<\/em> del Fushimi Inari Taisha<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Tra la fine del XV e la met\u00e0 del XVII secolo, furono costruiti i principali edifici che conosciamo oggi. Lo Honden<\/em> (\u672c\u6bbf), il padiglione principale, venne ricostruito nel 1499 dopo essere stato distrutto in un incendio durante la Guerra Onin <\/strong>del 1468. Ufficialmente designato come bene di importanza culturale,<\/strong> le sue decorazioni dettagliate e colorate sono un importante esempio architettonico del periodo Azuchi-Momoyama.<\/p>\n\n\n

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\"facciata
Facciata del padiglione interno chiamato Haiden<\/em> (\u5185\u62dd\u6bbf)<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n