{"id":82670,"date":"2022-03-08T17:00:00","date_gmt":"2022-03-08T08:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=82670"},"modified":"2024-02-27T15:18:25","modified_gmt":"2024-02-27T06:18:25","slug":"escursione-nakatsugawa-via-nakasendo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/escursione-nakatsugawa-via-nakasendo\/","title":{"rendered":"Escursione a Nakatsugawa, lungo la via Nakasendo"},"content":{"rendered":"\n
La Nakasendo<\/strong> (\u4e2d\u5c71\u9053) \u00e8 una delle 5 antiche strade del Giappone (\u4e94\u8857\u9053, Gokaido) usate durante il periodo Edo (1603-1868). Frequentemente utilizzata dai signori feudali, questa strada di 535 chilometri che collegava Kyoto a Tokyo (all\u2019epoca chiamata Edo) \u00e8 anche conosciuta come \u201cil cammino dei samurai”. Comprende 69 tappe (dette shukuba<\/em> \u5bbf\u5834) tra cui Magome (\u99ac\u7c60) e Tsumago (\u59bb\u7c60)<\/a>, ma anche Nakatsugawa<\/strong> (\u4e2d\u6d25\u5ddd). Tra escursioni, storia, artigianato e luoghi pittoreschi, c\u2019\u00e8 molto da scoprire a Nakatsugawa. Pronti a immergervi nell\u2019atmosfera autentica del periodo Edo?<\/p>\n\n\n\n La camminata di 9 chilometri tra Magome-juku e Tsumago-juku \u00e8 molto popolare. Ma per gli escursionisti pi\u00f9 esperti \u00e8 possibile prolungare l\u2019itinerario partendo da Nakatsugawa-juku (circa 17 km).<\/p>\n\n\n\n La nostra visita a Nakatsugawa inizia da Waki Honjin<\/strong> (\u8107\u672c\u9663\u8de1), un edificio che un tempo serviva come alloggio alternativo per i signori feudali e le persone di alto rango quando non c’era pi\u00f9 spazio nella locanda principale.<\/p>\n\n\n\n Proseguendo per i vicoli di Nakatsugawa-juku, si incontrano alcuni negozi e numerosi edifici storici dall’architettura tradizionale<\/strong>, che ci trasportano indietro nel tempo a 400 anni fa.<\/p>\n\n\n\n Gli appassionati di architettura saranno contenti di poter ammirare i due tipi di edifici tradizionali che coesistono a Nakatsugawa: le costruzioni in legno e quelle con i cosiddetti muri namako<\/em> <\/a>(letteralmente, muri a \u201ccetriolo di mare”) fatti a piastrelle diagonali, progettati per prevenire gli incendi.<\/p>\n\n\n\n Tali dimore erano un tempo riservate ai benestanti. Guardando in alto, si possono scorgere tetti antifuoco udatsu<\/em>, segno di ricchezza, e oni gawara<\/em> (tegole decorative a forma di demone): servivano per tenere lontano gli incendi e attirare la buona sorte in casa.<\/p>\n\n\n\n Seguendo la strada con le pietre bicolori che segnalano la Nakasendo, ci allontaniamo lentamente dalla civilt\u00e0 per entrare nei boschi. Oltrepassato il santuario di Asahigaoka Fushimi<\/strong>, non resta che lasciarsi cullare dalla tranquillit\u00e0 della natura.<\/p>\n\n\n\n La giornata soleggiata \u00e8 l’ideale per godersi le risaie, le cascate e le case rurali che incrociamo lungo la strada, dominata dal monte Ena <\/strong>(\u6075\u90a3\u5c71, 2191 metri).<\/p>\n\n\n\n Ci aspetta poi il sentiero acciottolato di Ochiai<\/strong>, lungo 840 metri. Caratteristico della Nakasendo, il tratto di 70 metri ancora coperto dalle pietre originali \u00e8 incluso nella lista dei siti storici nazionali. Lungo il sentiero, muschio, boschi di bamb\u00f9 e cascate donano al luogo un’atmosfera magica.<\/p>\n\n\n\n Eccoci arrivati a Ochiai-juku<\/strong>, la tappa numero 44 della Nakasendo, dove si trova Ochiai-juku Honjin<\/strong> (\u843d\u5408\u5bbf\u672c\u9663), l’ultima locanda per signori feudali rimasta nella prefettura di Gifu<\/a>. Gli edifici, il cancello e il giardino sono originali e aperti al pubblico ogni domenica.<\/p>\n\n\n\n Nonostante Nakatsugawa e Ochiai siano meno popolari di Tsumago e Magome, questa parte dell’escursione \u00e8 stata la mia preferita, grazie ai bei paesaggi e allo scenario eccezionale.<\/p>\n\n\n\n Magome \u00e8 la tappa numero 43 della via Nakasendo. La zona \u00e8 molto adatta alla coltivazione del riso, perci\u00f2 \u00e8 ricca di risaie, fondamentali per la popolazione locale.<\/p>\n\n\n\n Magome \u00e8 famosa per le sue strade fiancheggiate da case tradizionali<\/strong>, che danno l’impressione di camminare in un set cinematografico. La ricostruzione di Magome dopo un incendio nel 1895 l’ha trasformata in un museo all’aria aperta, attualmente molto apprezzato dai fotografi.<\/p>\n\n\n\n Sappiate per\u00f2 che, nonostante l\u2019atmosfera da cartolina, i vari edifici e case di Magome sono ancora abitati. Le persone qui conducono una vita tranquilla e pacifica, come in una bolla temporale che li porta indietro di quattro secoli.<\/p>\n\n\n\n Lungo i suoi pendii e corsi d\u2019acqua, Magome offre un paesaggio senza tempo e numerosi negozi, locande, caff\u00e8 e ristoranti tra i quali passeggiare senza meta.<\/p>\n\n\n\n Infine, non perdetevi Jinba, il belvedere di Magome<\/strong> che offre una vista panoramica del monte Ena e che un tempo era utilizzato per avvistare i nemici da lontano. Mentre tre anziane signore contemplano serenamente il panorama mozzafiato, rimango colpita dalla bellezza della valle di Kiso.<\/p>\n\n\n\n Il tratto di 9 chilometri (circa 3 ore di cammino) da Magome a Tsumago \u00e8 il pi\u00f9 frequentato<\/strong>. Sul percorso troverete a disposizione alcuni campanellini \u201cscaccia orsi\u201d, ma non preoccupatevi: sono anni che non se ne vedono nella zona.<\/p>\n\n\n\n Lungo la via, sono stata piacevolmente sorpresa di scoprire una vegetazione pi\u00f9 selvaggia che tra Nakatsugawa e Magome. \u00c8 anche possibile incrociare animali selvatici come cervi, cinghiali e scimmie.<\/p>\n\n\n\n Benvenuti a Tsumago<\/strong>, tappa numero 42 della Nakasendo. A differenza di Magome, il villaggio \u00e8 stato risparmiato dagli incendi, rimanendo intatto. I cavi elettrici sono interrati e le auto non sono ammesse. Tutto \u00e8 fatto per preservare l’atmosfera del periodo Edo<\/strong> e l’ambiente \u00e8 meno turistico che a Magome.<\/p>\n\n\n\n Ci sono molti minshuku<\/em> e ryokan<\/em> nel villaggio, che permettono ai viaggiatori di fare una pausa durante il viaggio. Si trovano anche alcuni negozi e ristoranti, ma tenente presente che il sole tramonta presto nella valle di Kiso e la maggior parte dei negozi chiude intorno alle 4 del pomeriggio.<\/p>\n\n\n\n La maggior parte dei turisti rimane solo un giorno a Tsumago e Magome, rientrando direttamente la sera. Ma la zona, in realt\u00e0, ha tanti luoghi d\u2019interesse che \u00e8 un peccato perdere.<\/p>\n\n\n\n Affacciate sulla valle, le mura del castello di Naegi<\/strong> (\u82d7\u6728\u57ce\u8de1) avevano la particolarit\u00e0 di essere rosse<\/strong>, non bianche come la maggior parte degli altri castelli giapponesi. La leggenda dice che le pareti, originariamente bianche, furono ridipinte di rosso per placare l’ira di un drago che odiava il bianco. Il castello \u00e8 stato smantellato nel 1871, ma le sue rovine sapranno comunque affascinare gli amanti della storia.<\/p>\n\n\n\n Il teatro Meiji-za ospita un palco per il <\/em>ji-kabuki<\/em>, una forma popolare di teatro <\/strong>kabuki tradizionale. Gli abitanti della regione hanno mantenuto questo teatro in buone condizioni per 120 anni.<\/p>\n\n\n\n Proprio a scopo di manutenzione, qui viene ancora praticata la tecnica itahegi<\/em> (\u677f\u3078\u304e). Questo metodo tradizionale di fabbricazione delle tegole di legno era quasi scomparso, ma viene ora trasmesso alle generazioni future.<\/p>\n\n\n\n La gastronomia locale di Nakatsugawa non \u00e8 da trascurare e la regione offre ottimi piatti che sapranno soddisfare i buongustai.<\/p>\n\n\n\n Durante l’autunno, hanno grande successo i kurikinton <\/strong>(\u6817\u304d\u3093\u3068\u3093), squisiti dolcetti alle castagne<\/strong>. Ne esistono di diversi tipi e ogni negozio ha la propria ricetta. Potete anche portarne qualcuno a casa come souvenir per i vostri cari.<\/p>\n\n\n\n I san-mon-mochi<\/strong><\/em> (\u4e09\u6587\u9905) sono degli antichi dolci, a base di farina di riso e zucchero di canna. Si possono gustare all’Echizenya Cafe, una caffetteria che ha sede in una casa tradizionale di 200 anni, sulla strada tra Nakatsugawa-juku e Ochiai-juku. Hanno un sapore delizioso e non troppo dolce.<\/p>\n\n\n\n Il gohei-mochi<\/strong><\/em> (\u4e94\u5e73\u9905) invece \u00e8 uno spiedino di mochi<\/em> ricoperto di miso agrodolce<\/strong> e si trova in diverse forme. Ideale da gustare a passeggio!<\/p>\n\n\n\n I cachi abbondano nella zona, e molti abitanti locali li lasciano seccare davanti alle loro case. Questi cachi essiccati, chiamati hoshigaki<\/strong><\/em> (\u5e72\u3057\u67ff), hanno un sapore incredibilmente dolce, e oltre a essere buoni sono molto fotogenici!<\/p>\n\n\n\n Per raggiungere Nakatsugawa, il modo pi\u00f9 semplice \u00e8 andare prima a Nagoya. In Shinkansen, ci vogliono circa 1 ora e 40 minuti da Tokyo e 35 minuti da Kyoto.<\/p>\n\n\n\n Calcolate poi 50 minuti di treno JR limited express Shinano da Nagoya a Nakatsugawa. Questi tratti sono coperti dal Japan Rail Pass<\/a>.<\/p>\n\n\n\n<\/figure><\/div>\n\n\n\n
Escursione da Nakatsugawa a Tsumago, sulle orme dei samurai\u00a0\u00a0<\/h2>\n\n\n\n
Prima tappa: Nakatsugawa-juku (\u4e2d\u6d25\u5ddd\u5bbf)<\/h3>\n\n\n\n
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Ochiai-juku (\u843d\u5408\u5bbf), la quarantaquattresima stazione di posta<\/h3>\n\n\n\n
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Magome-juku (\u99ac\u7c60\u5bbf), la quarantatreesima tappa della Nakasendo<\/h3>\n\n\n\n
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Tsumago-juku (\u59bb\u7c60\u5bbf), la quarantaduesima tappa della Nakasendo<\/h3>\n\n\n\n
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Nakatsugawa e dintorni<\/h2>\n\n\n\n
Le rovine del Castello di Naegi<\/h3>\n\n\n\n
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Il Ji-kabuki del Meiji-za<\/h3>\n\n\n\n
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Cosa Mangiare a Nakatsugawa<\/h2>\n\n\n\n
Kurikinton, una specialit\u00e0 a base di castagne<\/h3>\n\n\n\n
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San-mon-mochi e gohei-mochi<\/h3>\n\n\n\n
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Hoshigaki: gli squisiti cachi secchi<\/h3>\n\n\n\n
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Arrivare a Nakatsugawa<\/h2>\n\n\n\n