{"id":83898,"date":"2022-08-03T19:14:16","date_gmt":"2022-08-03T10:14:16","guid":{"rendered":"https:\/\/voyapon.com\/it\/?p=83898"},"modified":"2022-08-04T00:18:50","modified_gmt":"2022-08-03T15:18:50","slug":"sasaki-sadako-mille-gru","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/voyapon.com\/it\/sasaki-sadako-mille-gru\/","title":{"rendered":"La Storia di Sasaki Sadako e la Leggenda delle 1000 Gru di Origami"},"content":{"rendered":"\n

Quando si parla del Giappone e della Seconda Guerra Mondiale, si pensa necessariamente ai kamikaze, a Pearl Harbor, o alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, che rimandano subito ad immagini molto cupe. Ma una volta finita la guerra, le testimonianze si riversano in varie forme e tra gli orrori emerge una nuova visione: quella del rinnovamento e della speranza per un futuro migliore, di un mondo pacifista privo di guerre e bombardamenti, perch\u00e9 le generazioni future non debbano mai conoscere lo stesso destino. La memoria della guerra pu\u00f2 quindi essere affrontata sotto diversi aspetti.<\/p>\n\n\n\n

Sasaki Sadako<\/strong> (1943-1955) \u00e8 una delle figure emblematiche della pace in Giappone. \u00c8 particolarmente nota per il suo legame con la leggenda delle 1000 gru<\/strong> (senbazuru<\/em>) e per essere una delle pi\u00f9 famose tra gli hibakusha<\/em> del Giappone. Grazie alla sua testimonianza, rappresenta un vero simbolo di pace<\/strong> in memoria di tutti i bambini vittime delle radiazioni e della guerra. La sua storia mi ha commosso profondamente, tanto da dedicarvi una tesi di ricerca durante i miei studi di giapponese all’universit\u00e0. Se vi interessano la storia e le leggende giapponesi, seguitemi a Hiroshima per saperne di pi\u00f9 su questa vicenda.<\/p>\n\n\n\n

Hibakusha: le vittime della bomba atomica<\/h2>\n\n\n\n

Per capire cos’\u00e8 uno hibakusha<\/em>, bisogna tornare indietro nel tempo fino all’agosto 1945. Mentre la Seconda Guerra Mondiale volgeva al termine, il Giappone era ancora in guerra con gli Stati Uniti ed era in procinto di vivere una delle peggiori atrocit\u00e0 che l’umanit\u00e0 avrebbe mai conosciuto. Per accelerare la sconfitta del Giappone, le forze americane scelsero di sganciare non una, ma due<\/strong> bombe atomiche sul Paese<\/strong>. Fu cos\u00ec che “Little Boy” venne lanciato su Hiroshima<\/a> il 6 agosto 1945, seguito dal suo fratellino “Fat Man” nella citt\u00e0 di Nagasaki<\/a> tre giorni dopo. Il Giappone fu quindi rapidamente costretto a cedere e la resa giapponese venne annunciata ufficialmente alla radio il 15 agosto 1945 da Hirohito, l\u2019imperatore Showa (1901-1989) in persona.<\/p>\n\n\n\n

\"La
La cupola della bomba (\u539f\u7206\u30c9\u30fc\u30e0, genbaku domu<\/em>) a Hiroshima.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Il Paese dovette quindi affrontare un grande calvario: fornire i primi soccorsi alle vittime irradiate dalla bomba, ma anche ricostruire l’arcipelago. Sebbene la stima del numero delle vittime rimanga imprecisa e variabile, si suppone che le due bombe di ineguagliabile violenza abbiano provocato migliaia di vittime sul momento, ma anche negli anni successivi<\/strong> (tenendo conto del numero delle morti a posteriori, provocate da vari tipi di patologie indotte dalle radiazioni). In giapponese sono chiamate “hibakusha<\/em><\/strong>” (\u88ab\u7206\u8005, letteralmente “persona che ha subito il bombardamento”, contrazione di genshi bakudan no hibakusha<\/em> \u539f\u5b50\u7206\u5f3e\u306e\u88ab\u7206\u8005, che significa “vittima del bombardamento di una bomba atomica”). Si tratta quindi di vittime esposte alle radiazioni in maniera diretta e indiretta<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

Dal 2011, in seguito al triplice disastro di Fukushima, i movimenti e le associazioni antinucleari hanno incominciato a usare lo stesso termine per designare qualsiasi vittima della centrale nucleare di Fukushima, modificando per\u00f2 il secondo kanji<\/em> (hibakusha<\/em> \u88ab\u66dd\u8005, “persona esposta a radiazioni”).<\/p>\n\n\n\n

La storia di Sasaki Sadako, la bambina hibakusha<\/h2>\n\n\n\n

Durante il bombardamento di Hiroshima, Sasaki Sadako<\/strong> (\u4f50\u3005\u6728\u798e\u5b50), allora di due anni, si trovava a casa sua, a circa due chilometri dall’epicentro<\/strong>. Ne usc\u00ec fortunatamente illesa, per\u00f2 fu per\u00f2 esposta con la madre alla pioggia nera<\/strong>: un fenomeno osservato dopo le bombe atomiche, formato dalla miscela di ceneri radioattive mescolate alla pioggia. Non ne \u00e8 mai stata ufficialmente dimostrata la pericolosit\u00e0, ma \u00e8 molto probabile che il contatto di questa pioggia con la pelle porti a una successiva contaminazione delle cellule. Nonostante ci\u00f2, Sadako e sua madre non avranno conseguenze fisiche. Sadako crescer\u00e0 normalmente e svilupper\u00e0 anche un carattere molto allegro e un vero talento per la corsa agonistica.<\/p>\n\n\n\n