Cl\u00e9mentine Cintr\u00e9<\/a><\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nDove si pu\u00f2 praticare la propria religione in Giappone?<\/h2>\n\n\n\n La religione in Giappone va oltre lo shintoismo e il buddismo. Sebbene esistano pi\u00f9 di 80.000 santuari e 75.000 templi, molte citt\u00e0 ospitano anche luoghi di culto per altre religioni.<\/p>\n\n\n\n
Chiese e cattedrali in Giappone<\/h3>\n\n\n\n A oggi solo l’1% della popolazione giapponese si considera cristiana<\/strong>. Il cristianesimo approd\u00f2 in Giappone nel XVI secolo grazie ai missionari europei. Dopo alcuni decenni di permanenza nel Paese, la pratica del cristianesimo fu vietata dal governo Edo e molti dei missionari che vivevano in Giappone furono espulsi. Il credo fu nuovamente ammesso soltanto nel XIX secolo.<\/p>\n\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\nLa chiesa cattolica di San Paolo a Karuizawa. Foto: Toshiko Sakurai<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nIn alcune zone del Giappone, soprattutto nell’isole isole del Kyushu, come le isole Goto di Nagasaki, si trovano alcuni retaggi del cristianesimo. Inoltre, molte grandi citt\u00e0 del Sol Levante ospitano chiese e cattedrali cattoliche, come la moderna Cattedrale di Santa Maria dell’Immacolata Concezione<\/strong> a Tokyo, con la sua sorprendente architettura progettata da Kenzo Tange. Ci sono anche chiese e cattedrali ortodosse<\/strong> come la Cattedrale della Santa Resurrezione<\/strong> e anglicane<\/strong> come la Cattedrale di Sant’Andrea.<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\nIn alto, la Cattedrale di Santa Maria dell’Immacolata Concezione a Tokyo, progettata da Kenzo Tange. In basso, la Cattedrale della Santa Resurrezione a Tokyo. Foto: Toshiko Sakurai<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nMoschee in Giappone<\/h3>\n\n\n\n Alla fine del periodo Edo, quando nel 1853 il Giappone apr\u00ec i suoi confini al resto del mondo, non si pu\u00f2 dire che l’Islam godesse di ottima fama. La prima Associazione Musulmana del Giappone fu creata soltanto un secolo dopo. Anche se si tratta di una religione minoritaria, il numero di credenti \u00e8 aumentato notevolmente di recente, raggiungendo i 230.000 nel 2019, tra cui 50.000 giapponesi convertiti.<\/p>\n\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\nLa Tokyo Camii \u00e8 una delle pi\u00f9 grandi moschee del Giappone. Photo: Luc\u00eda Tsujiguchi<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nIl Giappone conta pi\u00f9 di un centinaio di moschee di varie dimensioni, situate per la maggior parte nelle maggiori citt\u00e0. Ne sono un esempio la Tokyo Camii <\/strong>di Tokyo, la Moschea di Kobe<\/strong>, o la Moschea di Fukuoka.<\/strong><\/p>\n\n\n\nSinagoghe in Giappone<\/h3>\n\n\n\n Sebbene molti ebrei residenti in Giappone siano emigrati in Israele dopo la Seconda Guerra Mondiale, esistono ancora piccole comunit\u00e0 di fedeli. Una delle pi\u00f9 grandi \u00e8 quella di Kobe, la Comunit\u00e0 Ebraica del Kansai, dove vivono gli expat o gli ebrei che si prendono un anno sabbatico in Giappone. Sono presenti comunit\u00e0 anche a Tokyo (Chabad-Lubavitch), Kyoto (Chabad Kyoto), e nella prefettura di Gifu (Chabad Takayama).<\/p>\n\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\nUn visto rilasciato a un ebreo da Chiune Sugihara. Foto: Second-Half Travels<\/figcaption><\/figure>\nUna delle pi\u00f9 grandi comunit\u00e0 ebraiche \u00e8 la Comunit\u00e0 Ebraica del Kansai, a Kobe. Foto: Eva C. In basso, un visto rilasciato a un ebreo da Chiune Sugihara. Foto: Second-Half Travels<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nInoltre, nella cittadina di Yaotsu nella prefettura di Gifu si trova il Chiune Sugihara Memorial Museum, luogo di nascita di Chiune Sugihara<\/strong>, un diplomatico giapponese che salv\u00f2 la vita di 5558 ebrei durante l’Olocausto, offrendo loro un visto per vivere in Giappone. La sua tomba si trova a Kamakura e, assieme al museo, \u00e8 meta di molti ebrei che vi si fermano per rendergli omaggio.<\/p>\n\n\n\nMangiare in Giappone con restrizioni religiose<\/h2>\n\n\n\n In questa ultima sezione ci concentreremo su cosa e dove mangiare in Giappone se si segue una dieta halal o kosher.<\/p>\n\n\n\n
Dove trovare cibo halal in Giappone<\/h3>\n\n\n\n I musulmani che seguono una dieta halal<\/strong> hanno due possibilit\u00e0: cercare i negozi che vendono prodotti halal per cucinarli da s\u00e9, oppure prendersi per tempo e cercare su Internet i ristoranti che servono cibo halal.<\/p>\n\n\n\n
Un negozio halal a Kobe. Foto: Eva C.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nRicordate che esistono diversi piatti giapponesi che, anche se non sembra, sono preparati con carne di maiale. Ad esempio, molti tipi di ramen utilizzano carne di maiale nel brodo, quindi ramen vegetariani o di pollo sono una scelta pi\u00f9 sicura. Potete anche provare piatti come la tempura o altri prodotti giapponesi vegetariani.<\/p>\n\n\n\n
Ristoranti halal a Tokyo<\/h4>\n\n\n\n A Tokyo sono molti i ristoranti che servono cibo halal. Ad esempio, potete provare Honolu Ramen <\/strong>(ce n’\u00e8 un altro a Osaka), Gyuumon<\/strong> (che serve manzo halal), o il Tokyo Chinese Muslim Restaurant<\/strong> (che serve cibo cinese halal). Per il curry potete andare nei ristoranti halal Coco Ichibanya<\/strong> a Shinjuku o Akihabara, e se preferite il sushi, da Asakusa Sushi Ken<\/strong> (il primo ristorante di sushi halal).<\/p>\n\n\n\nRistoranti halal a Osaka<\/h4>\n\n\n\n A Osaka si trovano il Halal Ramen Naniwaya<\/strong> (ramen e altri piatti halal) e il ristorante Matsuri<\/strong> (che serve diversi piatti muslim friendly<\/em>).<\/p>\n\n\n\nRistoranti halal a Kyoto<\/h4>\n\n\n\n Anche l’antica capitale del Giappone ospita alcuni ristoranti halal. Se volete provare pietanze a base di tofu c’\u00e8