Hatajuku, il punto di partenza della nostra escursione lungo l’antica Tokaido. <\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nIl sentiero verso Hakone \u00e8 opportunamente segnalato, perci\u00f2 ci addentriamo senza indugio nel bosco. Tranne alcuni brevi tratti che coincidono con la normale strada (fortunatamente non troppo trafficata) il percorso si estende nel verde rigoglioso e selvatico, su sentieri lastricati di antiche pietre e all\u2019ombra di alberi secolari<\/strong>. Incontriamo poche persone lungo la via ed \u00e8 difficile immaginarla brulicante di viandanti e portantine.<\/p>\n\n\n\n\n
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<\/figure>\nBuona parte della camminata si svolge nel bosco, su sentieri lastricati di pietre. Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n\u00c8 una giornata soleggiata di fine aprile e a tenerci compagnia sono i canti degli uccelli, che pian piano iniziamo a distinguere, e per un attimo anche una piccola salamandra. <\/p>\n\n\n\n\n
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<\/figure>\nIl cammino \u00e8 ben segnalato, anche se la maggior parte dei cartelli \u00e8 in giapponese.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nQua e l\u00e0, incontriamo delle iscrizioni su pietra con i nomi dei vari tratti, e dei cartelli che indicano le distanze per le successive tappe, o forniscono spiegazioni storiche (purtroppo soltanto in giapponese). A rassicurare gli escursionisti come noi, anche qualche cartina del percorso.<\/p>\n\n\n\n
Il ristoro del viandante: Amazake Chaya<\/h3>\n\n\n\n
Dopo pi\u00f9 di un\u2019ora di cammino, ci vuole decisamente una pausa. In aiuto ai viaggiatori dell\u2019epoca e a quelli moderni, viene la casa da t\u00e8 Amazake Chaya. Una sosta imperdibile per sentirsi davvero immersi nell\u2019epoca Edo. Questo edificio tradizionale \u00e8 rimasto tale e quale dal 1600<\/strong>: l\u2019attuale gestore appartiene alla tredicesima generazione della famiglia che da quattrocento anni continua a servire la specialit\u00e0 tipica che d\u00e0 il nome al posto, l\u2019amazake<\/em>.<\/p>\n\n\n\n
Amazake Chaya: l’ideale per una sosta lungo il percorso. Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nSi tratta di una bevanda dolce a base di riso fermentato e nonostante l\u2019appellativo \u201csake\u201d possa trarre in inganno, in realt\u00e0 non \u00e8 alcolica. Pu\u00f2 essere gustata sia calda che fredda ed \u00e8 ricca di vitamine e propriet\u00e0 per alleviare la stanchezza e ridare energia: come suggerisce il sito della locanda, in pratica era l\u2019equivalente dei nostri odierni \u201csport drink\u201d.<\/p>\n\n\n\n\n
Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
<\/figure>\nSe vi fermate all’Amazake Chaya, non mancate di assaggiare l’amazake e i chikara mochi. <\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nL\u2019amazake viene tipicamente servito con i chikara mochi<\/em>, guarniti a scelta tra salsa di soia, kinako o sesamo nero. Un\u2019alternativa rinfrescante e originale \u00e8 anche il succo di shiso, con il suo colore rosso. In una bella giornata ci si pu\u00f2 godere la meritata pausa seduti sull\u2019engawa<\/em>, la tipica veranda esterna, altrimenti all\u2019interno ci si pu\u00f2 scaldare intorno all\u2019irori<\/em>, il focolare tradizionale.
Amazake Chaya compare addirittura in una stampa del 1881 di Kobayashi Kiyochika, considerato l\u2019ultimo artista ukiyo-e.
Dopo aver respirato quest\u2019atmosfera d\u2019altri tempi, \u00e8 il momento di ripartire: non manca ancora molto per la nostra destinazione!<\/p>\n\n\n\nArrivo al lago Ashi e ultima tappa allo Hakone Sekisho<\/strong><\/h3>\n\n\n\nIl cammino procede nei boschi, dove alcune insegne ci rassicurano di essere sulla strada giusta, mentre altre ci allarmano un po’ annunciando la presenza di orsi nella zona.
Quando iniziano ad aumentare i segni di antropizzazione, un torii <\/em>tra l\u2019erba incolta o un ponticello in legno, \u00e8 segno che la meta si fa pi\u00f9 vicina. <\/p>\n\n\n\n\n
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<\/figure>\nQua e l\u00e0, i segni che la meta \u00e8 vicina. Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nPrima di rituffarci nel paesaggio urbano di Hakone e renderci conto che il viaggio nel tempo \u00e8 finito, ci attardiamo nel piccolo tempio di Kofuku-in. A pochi passi, ci aspetta uno dei panorami pi\u00f9 celebri della zona: il lago Ashi con il suo torii rosso. Se siete fortunati, verrete ricompensati della fatiche della camminata dalla vista del Monte Fuji sullo sfondo\u2026 altrimenti rimarrete un po\u2019 delusi come me e troverete soltanto dei nuvoloni.<\/p>\n\n\n
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La famosa vista del lago Ashi: si vedr\u00e0 anche il Fuji? Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nL\u2019itinerario per\u00f2 non \u00e8 ancora completo: dobbiamo raggiungere il checkpoint (Hakone Sekisho), che serviva a controllare il passaggio dei viandanti lungo la Tokaido. Questa postazione di controllo aveva la fama di essere tra le pi\u00f9 intransigenti: il suo ruolo principale era quello di fermare il passaggio illegale di armi e il transito non autorizzato di persone<\/strong>, nello specifico \u201cnon far entrare armi a Edo, e non far uscire donne in fuga da Edo\u201d. Inutile dire che le ispezioni erano molto pi\u00f9 rigide nel secondo caso\u2026<\/p>\n\n\n\n\n
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Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure>\nL’ultima tappa della nostra escursione: lo Hakone Checkpoint.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nLe strutture dello Hakone Sekisho sono state completamente ricostruite nel 2007 e comprendono riproduzioni degli alloggi per ufficiali e soldati, della prigione e della torre di avvistamento. A poca distanza sorge anche un piccolo museo, lo Hakone Sekisho Shiryokan, dedicato alla storia della stazione di posta e della Tokaido.<\/p>\n\n\n\n
Come arrivare: i trasporti per l’escursione<\/h2>\n\n\n\n
Per chi parte da Tokyo, la soluzione pi\u00f9 semplice ed economica \u00e8 usare la linea Odakyu da Shinjuku a Odawara, per poi proseguire fino a Hakone Yumoto (\u7bb1\u6839\u6e6f\u672c) con la linea Hakone Tozan. Per un\u2019esperienza pi\u00f9 comoda e particolare, per\u00f2, il mio consiglio \u00e8 di effettuare questa tratta del percorso con il treno speciale \u201cRomance Car\u201d, che in soli 80 minuti vi porta direttamente da Shinjuku a Hakone Yumoto. Tenete presente che si tratta di un Limited Express a soli posti riservati e sono quindi richiesti un supplemento e la prenotazione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Approfittate di questa gita per salire su un treno speciale, il Romance Car. Foto: Gianpiero Mendini<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nDa Hakone Yumoto un autobus (Hakone Tozan Bus, linea K) vi condurr\u00e0 fino a Hatajuku (\u7551\u5bbf). Da l\u00ec basta seguire le indicazioni per percorrere il tratto di Tokaido fino al lago Ashi. Proseguite poi lungo il viale di cedri per arrivare a Hakone Checkpoint (Hakone Sekisho, \u7bb1\u6839\u95a2\u6240). <\/p>\n\n\n\n
Per il rientro a Hakone Yumoto, potete prendere uno Hakone Tozan Bus (linea H) dalla fermata Hakone Machi (\u7bb1\u6839\u753a) vicina al Checkpoint o da Motohakone (\u5143\u7bb1\u6839). A Hakone Yumoto vi consiglio di non riprendere subito il primo treno per Tokyo: concedetevi una passeggiata nei dintorni della stazione e approfittatene per assaggiare qualche specialit\u00e0 o comprare un souvenir in uno dei numerosi negozietti.<\/p>\n\n\n