Il Natale è una delle festività più famose al mondo, celebrata ufficialmente in ben 160 paesi. Dalla Colombia alla Romania, da Malta al Ghana, ogni nazione presenta i propri usi e costumi natalizi. Molte tradizioni sono comunemente conosciute in tutto il mondo, anche da chi magari non è cresciuto scambiandosi regali, decorando l’albero di Natale o lasciando latte e biscotti per Babbo Natale. Alcune tradizioni però risultano decisamente particolari: non molti paesi, infatti, oltre al Giappone, celebrano il Natale con il Kentucky Fried Chicken.
Per fare qualche esempio, in Belgio c’è Sinterklaas che visita le case il 5 e il 6 dicembre con il suo assistente Zwarte Piet (Pietro il Moro), che rapisce i bambini cattivi infilandoli in una borsa. In Croazia, invece, San Nicola mette i regali nelle scarpe dei bambini e, durante la vigilia, la gente accende i ceppi di Natale.
Ovviamente anche il cibo gioca un ruolo fondamentale, come in molte altre festività. Durante le feste natalizie, nel mondo vengono serviti molti piatti diversi, dal tacchino negli Stati Uniti fino al panettone in Italia.
Ma di sicuro un cibo che raramente troverete a tavola durante i pasti di Natale in famiglia è il Kentucky Fried Chicken. Non sono molte, infatti, le tradizioni natalizie che prevedono di fare un salto al KFC più vicino per comprare un secchiello di ali di pollo con del purè di patate. A meno che non viviate in Giappone. Qui KFC non solo è un’usanza natalizia comune, ma da oltre 40 anni è la scelta numero uno come pasto di Natale.
Come ha fatto KFC a diventare una Tradizione Natalizia in Giappone?
Per scoprire il mistero di come KFC sia diventato la norma come pasto natalizio in Giappone, è necessario guardare oltre la miscela segreta di 11 erbe e spezie del Colonnello e tornare ai primi anni ’70.
All’epoca, gli stranieri residenti in Giappone erano una rarità, così come il cibo in grado di soddisfare dei gusti tipicamente occidentali. Il KFC approdò per la prima volta a Nagoya il 21 novembre 1970, come sussidiaria della Mitsubishi Corporation. Ma fu solo con l’apertura a Tokyo, nel luglio dell’anno successivo, che la sua popolarità iniziò a prendere piede. Proprio come è successo con altri elementi estrapolati dalla cultura occidentale, furono i giovani tokyoti a considerare cool l’idea del cibo americano, dei negozi americani e dell’arredamento americano. Nel 1974, la presenza di KFC era ormai ben consolidata. Ironia della sorte, però, non era quello che volevano mangiare gli stranieri, specialmente durante le feste.
A questo punto la storia di KFC in Giappone a Natale si trasforma in folklore. Secondo la leggenda, Takeshi Okawara, il primo manager di KFC in Giappone, avrebbe sentito alcuni stranieri in un locale della catena lamentarsi della mancanza di cibo adatto alla cena di Natale. Quella stessa notte, a quanto pare San Nicola deve avergli fatto visita in sogno, perché Okawara afferma di aver avuto la visione di un “party barrel” (letteralmente, “barile da festa”) di KFC.
Nel 1984 Okawara diventa CEO di KFC, incarico che ha ricoperto fino al 2002. La sua visione della cena di Natale -in cui il pollo va a sostituire il tacchino – si è trasformata in un’attività redditizia che ha portato 3,6 milioni di giapponesi a mangiare KFC ogni Natale.
Il singolo menù iniziale di vino e pollo si è evoluto in una vasta gamma di scelte che la gente preordina e poi va a ritirare in negozio facendo la fila. Comunemente chiamato “Kentucky” (ケンタッキー), in Giappone KFC è diventato parte integrante del Natale.
Impacchetta la Nostalgia Natalizia in un Menù KFC
Al giorno d’oggi, anche chi non ha mai acquistato da KFC un party burrel (sì, è ancora nel menù), o qualsiasi altro menù natalizio, associa la catena di fast-food al Natale. Secondo un giovane studente universitario con cui ho parlato, poco importa se il successo di KFC non è altro che un semplice stratagemma di marketing: questo non cambia il fatto che susciti un senso di “nostalgia”. KFC, dice, ha “un che di occidentale” che lo rende autenticamente natalizio, nonostante in Occidente non sia considerato un pasto festivo. Cresciuto in campagna, ha sempre visto famiglie che guidavano sotto la neve fino al più vicino KFC, a 40 chilometri di distanza, per ritirare il loro ordine di pollo fritto.
I giapponesi, inoltre, tendono ad avere vite estremamente impegnate e non hanno tempo per preparare una cena abbondante ed elaborata. Il Natale non è una festa nazionale in Giappone e non è detto che si possa ottenere il giorno libero dal lavoro. È esattamente il motivo per cui funziona bene il Natale “alla KFC”: non si tratta del pollo in sé, si tratta del riunirsi in famiglia per godersi un pasto insieme (risparmiando tempo nella preparazione). Questo spiega gli ordini “a secchiate” in un Paese noto invece per le sue porzioni di cibo generalmente ridotte.
Come il Motivetto di KFC ha Battuto Jingle Bells
Quando si parla con i giapponesi del periodo natalizio, chiedendo qual è la prima cosa che associano al Natale, la risposta che salta fuori ogni volta è la canzoncina di Natale di KFC, intitolata molto semplicemente Nice Holiday.
Più un motivetto che una vera canzone, Nice Holiday occupa nei cuori del pubblico giapponese il posto che Jingle Bells occupa nei nostri. Come affermato da numerosi giapponesi con cui ho parlato: “Quando sento quella canzone, so che è arrivato il Natale“. Per le persone tra i 20 e i 50 anni, la canzone innesca un’ondata di emozioni e nostalgia dell’infanzia, tanto da far scendere anche qualche lacrimuccia.
Su YouTube si trova una compilation di spot pubblicitari accompagnati dalla famosa canzone. Gli spot presentano scene di amici e familiari sorridenti su uno sfondo di iconografia natalizia occidentale (alberi di Natale, campanelline, palle di neve e persone in maglioni e sciarpe di lana), il tutto condito con la consegna di giganteschi secchi di pollo dai cassieri KFC . Per farla breve, KFC fa proprio parte del DNA del Natale giapponese ed è stato uno dei principali canali per l’introduzione degli elementi simbolici natalizi nel Paese.
Quali Sono le Opzioni del Menù Natalizio KFC?
Dopo la canzone, tocca alla trasformazione del Colonnello Sanders in persona. Verso la fine dell’anno, lo vedrete apparire con un cappello natalizio sui poster e la sua statua all’esterno dei punti vendita indosserà un costume da Babbo Natale. A questo punto, è tempo che le persone comincino a fare programmi per il Natale e a inviare i loro ordini.
I preparativi per le vendite di Natale iniziano a luglio e i clienti in genere possono effettuare gli ordini già a partire da novembre. Circa il 40% dei clienti approfitta di questa possibilità e piazza le proprie ordinazioni per evitare il periodo di punta (e ottenere uno sconto). Dal 23 al 25 dicembre, KFC realizza 1/3 delle sue vendite annuali in Giappone.
Le opzioni del menù sono generalmente suddivise in Party Barrel (パーティーバレル) e Christmas Pack (クリスマスパック). I Party Barrel possono essere “original” o “variety”, a seconda del tipo di pollo, e vengono serviti con un’insalata e una torta. I Christmas Pack sono generalmente un’opzione più economica e consistono solo di pollo, senza contorni. Il pollo è disponibile sia nella versione classica che in bocconcini, bastoncini e barbecue. È possibile poi richiedere a parte più pollo, torta o insalata. In tutto, 300.000 Party Barrel e 800.000 Christmas Pack arrivano ogni anno tra le mani, inevitabilmente unte, delle famiglie giapponesi.
Come attestato dall’enorme afflusso di immagini su Instagram, KFC a Natale non è cosa da poco. Ogni dettaglio del cibo, in particolare l’aspetto e la presentazione, è attentamente studiato per essere impeccabile e di classe. Questo potrebbe sembrare una contraddizione: qualsiasi persona non giapponese, infatti, quando pensa al KFC immagina solo cibo unto e a buon mercato. In Giappone, invece, il pollo KFC è la normalità, tanto quanto lasciare biscotti e latte per Babbo Natale.
Erbe e Spezie: il Sapore Unico del Natale Giapponese
Il Giappone ha l’abitudine di prendere in prestito elementi di varie culture e adattarli ai gusti giapponesi. Succede anche per il Natale, e KFC ne è un elemento estremamente importante.
Si potrebbe facilmente liquidare il fenomeno del Natale in Giappone come una mera questione di marketing, ma cerchiamo di essere onesti: quali festività e tradizioni non sono diventate consumistiche, ormai? (Pensate per esempio a quello che negli USA ha fatto la De Beers con gli anelli di fidanzamento… o i Baci Perugina a San Valentino in Italia). Ciò che conta è che le persone possano celebrare momenti speciali con coloro a cui tengono, come meglio credono.
In Giappone, Natale non è Natale senza Kentucky Fried Chicken. Insieme alle luminarie lungo le strade, o ai cartelloni che pubblicizzano i prodotti natalizi, il Colonnello Sanders è pronto a contribuire ai ricordi di Natale.
Tradotto da Chiara Campanile, adattamento di Stefania Da Pont