“Otsukaresama” è uno di quei termini che suonano sciocchi se tradotti letteralmente, ma che i giapponesi usano ogni giorno infinite volte. Lo senti ovunque: al lavoro, al telefono, tra amici e familiari, come un saluto, dopo aver fatto qualcosa (da soli o in compagnia) e persino come un addio. Che frase magica! Ma cosa significa?
La Lingua Giapponese – Cosa Significa Otsukaresama?
La parola “otsukaresama” (お疲れ様) deriva dal verbo “tsukareru” (疲れる) che significa “stancarsi, essere stanchi”. Perciò “otsukaresama desu” (tempo presente; お疲れ様です), o “otsukaresama deshita” (tempo passato; お疲れ様でした), equivalgono a “sei stanco/affaticato”. Un momento: come può “sei stanco” essere utilizzato come saluto, o in qualsiasi delle situazioni nominate sopra?
L’Origine di Otsukaresama
Innanzitutto, dobbiamo tenere presente uno dei pensieri alla base della cultura giapponese: l’essere sempre riconoscenti. Come abbiamo già scritto in altri articoli, il pensiero buddista ha in gran parte modellato la cultura giapponese che conosciamo, come si nota anche nelle espressioni “itadakimasu” e “gochisosama” prima e dopo i pasti, o nel significato originario di “arigato”. Allo stesso modo, riconoscere che qualcuno è stanco può essere interpretato come “sei stanco perché hai lavorato duramente, quindi grazie”.
Otsukaresama – Come Usare Questa Espressione
In tale contesto, “otsukaresama” acquisisce molto più senso se inteso come un ciao, un arrivederci e un grazie, soprattutto nei luoghi di lavoro dove viene maggiormente utilizzato.
1. Come Saluto
I colleghi si dicono “otsukaresama desu” l’un l’altro quando arrivano al lavoro, quando si incontrano in corridoio, quando rispondono al telefono o prima di riagganciare. Un saluto apparentemente generale assume così un significato più ampio, perché va a riconoscere reciprocamente il duro lavoro.
2. Al Lavoro
Sul posto di lavoro in Giappone, “otsukaresama desu” può essere utilizzato per qualsiasi motivo durante la giornata lavorativa, come l’apertura o la chiusura di un’attività individuale o di gruppo. Un esempio: tu e un/una collega state parlando di come ha affrontato un caso difficile. Dire “otsukaresama desu” significa che il suo tempo e il suo impegno vengono riconosciuti e apprezzati (come parte del lavoro di squadra).
3. A Fine Giornata
Allo stesso modo, “otsukaresama” viene utilizzato alla fine di una giornata lavorativa tra colleghi per darsi sostegno reciprocamente. Tuttavia, in questo caso bisogna fare un po’ di attenzione: sebbene lasciare la postazione di lavoro all’orario stabilito o comunque prima dei tuoi colleghi non sia “sbagliato”, la maggior parte dei lavoratori giapponesi tende a rimanere più a lungo del necessario per mostrare impegno ed entusiasmo nel lavoro. Negli uffici vecchio stile, gli impiegati che se ne vanno prima dei loro capi o superiori possono addirittura essere considerati maleducati.
A ogni modo, per quanto detto in buona fede, un “otsukaresama desu” (usato quindi al tempo presente) potrebbe non essere apprezzato, soprattutto da chi è ancora dietro alla scrivania. Alcuni potrebbero addirittura prenderlo come una presa in giro. Detto questo, lasciare il lavoro in orari ragionevoli è sempre più comune nelle moderne aziende giapponesi: in tal caso, bisogna utilizzare “osaki ni shitsurei-shimasu” (お先に失礼します; per favore, scusatemi se vado via prima) e in risposta ci si sentirà dire “otsukaresama deshita” (al passato).
“Otsukaresama deshita” è anche usato per brindare, in particolare tra colleghi che vanno a bere insieme dopo il lavoro.
Otsukaresama – Altre Espressioni
Due alternative a “otsukaresama” sono “gokurōsan” (ご苦労さん) o “gokurōsama” (ご苦労様), che sostanzialmente hanno lo stesso significato. E allo stesso modo possono essere seguiti da “desu” o “deshita” in base al contesto. Tuttavia, va sottolineato che “gokurosama” viene utilizzato principalmente dai superiori quando si rivolgono ai loro subordinati, e questi devono rispondere con “otsukaresama desu / deshita“.
Grazie per aver letto fino alla fine. Otsukaresama deshita!
Tradotto da Chiara Campanile