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Anche in Giappone il giorno della propria nascita è motivo di festa: ma è sempre stato così? Come si augura buon compleanno in giapponese e come festeggiano in Giappone?

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Come Si Dice “Tanti Auguri di Buon Compleanno” in Giapponese?

Potrebbe capitarvi di essere in Giappone il giorno del vostro compleanno, o di quello di un nuovo amico o collega giapponese: come è meglio comportarsi? Prima di tutto, è fondamentale sapere come augurare buon compleanno in giapponese.

Nella lingua giapponese ci sono due registri: quello formale da utilizzare con persone di età superiore alla vostra o in una posizione sociale più alta (per esempio un insegnante o il superiore in ufficio) e quello informale per persone di età o posizione inferiori, amici e parenti.

Come nelle espressioni usate per chiedere scusa e ringraziare, anche qui troviamo perciò due modi per dire “tanti auguri di buon compleanno”.

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Registro Formale

In una situazione formale l’espressione da utilizzare è o-tanjōbi omedetō gozaimasu (お誕生日おめでとうございます). Analizziamola insieme:

  • o = prefisso onorifico
  • 誕生日 tanjōbi = compleanno
  • おめでとう omedetō = congratulazioni
  • ございます gozaimasu = espressione di cortesia del registro formale

Una traduzione letterale di questa frase sarebbe perciò “Molte congratulazioni per il tuo compleanno”.

Registro Informale

Con amici, parenti o persone più giovani, potete fare a meno delle formalità: basta togliere il prefisso onorifico e l’espressione di cortesia. Direte semplicemente tanjōbi omedetō (誕生日おめでとう).

Tuttavia, al giorno d’oggi le generazioni più giovani tendono ad utilizzare l’espressione ancora più informale happī bāsudē (ハッピーバースデー), dall’augurio in inglese “happy birthday“.

Donna giapponese che chiama un amico dicendo moshi moshi

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I Giapponesi Festeggiano il Compleanno?

L’idea di celebrare il compleanno nel giorno esatto della propria nascita è relativamente nuova in Giappone. Fino agli anni Cinquanta, infatti, tutti i compleanni venivano festeggiati allo scoccare dell’anno nuovo. Questo perché, in origine, i giapponesi credevano che il Capodanno segnasse l’inizio di un anno nuovo della vita stessa di una persona, e quindi tutti invecchiavano il medesimo giorno. Man mano che la cultura giapponese ha iniziato a subire l’influenza di quella occidentale in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, l’idea di compleanno individuale ha iniziato ad assumere maggior significato e importanza, fino ad essere ufficializzata nel 1949 con la “Legge sul conteggio delle età”.

Ma come festeggiano il compleanno in Giappone? Esattamente come noi: tra amici, familiari, regali e, naturalmente, con una buona torta! Per le coppie, invece, un compleanno è anche una festa romantica, un po’ come la vigilia di Natale.

Solitamente, la persona che compie gli anni non deve mai organizzare la propria festa, bensì sono gli amici a occuparsene e a pagare i costi del ristorante o del locale. La maggior parte dei locali è abituata a ospitare feste di compleanno e mette a disposizione una serie di offerte speciali (サービス, sābisu “sconto, omaggio”) su dolci e bevande.

Ahimè, non esiste la versione giapponese della canzone “Tanti auguri a te”, per cui, quando il festeggiato deve spegnere le candeline, viene cantata quella in inglese “Happy birthday to you“.

Veniamo ora ai regali. Sebbene il Giappone sia noto anche per la sua complessa cultura legata al dono, non c’è da preoccuparsi: i regali, infatti, sono raramente previsti a meno che tu non sia un amico intimo o un familiare, e spesso bastano un bigliettino o una piccola confezione di dolci. Anche un cesto di frutta di stagione è un dono molto diffuso e gradito a tutte le età.

Per festeggiare il compleanno di un/a collega, solitamente viene acquistato un mazzo di fiori o un sacchetto di caramelle a cui viene aggiunto un biglietto firmato da tutti i compagni di lavoro.

Festività Legate all’Anno di Nascita

Come in tutte le culture, anche in Giappone ci sono età considerate più significative di altre e che quindi richiedono una celebrazione particolare. Alcuni compleanni speciali sono i seguenti:

  • Shichi-go-san (七五三), letteralmente “Sette-Cinque-Tre”, è un tradizionale rito di passaggio per le bambine di 3 e 7 anni e per i bambini di 3 e 5 anni. Si festeggia nei santuari il 15 novembre di ogni anno per celebrare la crescita e il benessere dei bambini piccoli. L’origine di questo rito risale al periodo Muromachi (1336-1573): a quei tempi la medicina era poco sviluppata e il cibo scarseggiava, per cui tanti bambini morivano quando erano ancora dei neonati. Se però riuscivano a sopravvivere i primi anni di vita, le persone esprimevano la loro gratitudine alle divinità tramite preghiere.
  • Hatachi (二十歳) è il ventesimo compleanno, età in cui i giapponesi vengono considerati adulti (anche se la maggiore età è stata legalmente abbassata ai 18 anni). A questo traguardo è dedicata una giornata festiva nazionale, Seijin no hi (“giorno della maggiore età”): si tiene il secondo lunedì del mese di gennaio per chi ha raggiunto i vent’anni nell’anno trascorso a partire dal 2 aprile e per chi li festeggerà entro il 1º aprile dell’anno in corso.
  • Kanreki (還暦) invece segna tradizionalmente un traguardo per gli anziani (nonostante l’aspettativa di vita ora si sia allungata). I 5 cicli dello zodiaco cinese risultano completi quando una persona compie 60 anni e a quel punto si dice che rinasca. In questa occasione, i festeggiati indossano una giacca rossa senza maniche, che simboleggia il ritorno all’inizio della vita.

Infine, un compleanno importante e assolutamente da festeggiare in Giappone è quello dell’Imperatore: il Tennō tanjōbi (天皇誕生日). In questo giorno di festa nazionale vengono aperti i cancelli del Palazzo Imperiale di Tokyo (di solito si può accedere solo al parco circostante) e l’Imperatore, accompagnato dalla Famiglia Imperiale, porge i suoi saluti da un balcone del palazzo alla folla che, in risposta, gli augura lunga vita ripetendo in coro la parola banzai (万歳).

Nonostante alcune peculiarità culturali, festeggiare il compleanno in Giappone non è tanto diverso dal festeggiarlo in qualsiasi altra parte del mondo. Rimane comunque una giornata dedicata alla vita e un’occasione di festa da passare con le persone a cui si vuole bene.

Chiara Campanile

Chiara Campanile

Sono ancora una studentessa e sono nata e cresciuta a Milano, in Italia. Non posso fare a meno di fotografare tramonti, bere litri di caffè e ascoltare della buona musica in compagnia di una matita e un album da disegno. Da molti anni provo un amore viscerale nei confronti del Giappone, luogo che ormai considero come una seconda casa. Ho però tanta sete di viaggi e tanta voglia di conoscere culture diverse dalla mia, il tutto rigorosamente documentato e condiviso con chi, come me, ama il diverso!

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