Sono decisamente in ritardo nella scoperta degli onsen, ma Aoni Onsen, nei boschi remoti della prefettura di Aomori (青森), merita tutto il credito per la mia recente conversione a estimatrice delle terme giapponesi. Ho vissuto in Giappone per due anni e ho visitato il paese diverse volte prima di poterlo chiamare casa, ma fino a poco tempo fa il mio comportamento alle terme era ancora così eccentrico da sconcertare persino i miei super-educati amici giapponesi. Suddetto comportamento consisteva nel sedermi brevemente in acqua per circa un minuto prima di saltare fuori, rivestirmi velocemente e fuggire dal mio avamposto come se stessi scappando dal mio peggior nemico. C’è da dire che le mie azioni risultavano ulteriormente incomprensibili per via delle mie radici: la famosa cultura balneare turca, infatti, ci vuole ammassati in bagni comuni dal caldo soffocante e sottoposti a scrub per nulla delicati da parte di sconosciuti che ci grattano via le cellule morte come se ne andasse della loro vita.
Dopo Aoni Onsen, ho acquisito una visione completamente diversa dell’esperienza dei bagni termali pubblici. Da allora, un’escursione non è un’escursione se non termina con una visita a un onsen, che ormai cerco in ogni nuovo luogo che visito. La mia storia di conversione è iniziata nell’autunno del 2020 quando ho approfittato del JR Tohoku Rail Pass, un biglietto speciale per i residenti in Giappone in possesso di un passaporto straniero. Il pass per 5 giorni di viaggio illimitato costa 20.000 yen, ma si ripaga da solo con un viaggio in Shinkansen di sola andata da Tokyo alla città di Aomori (il biglietto normale costa 17.470 yen).
Aoni Onsen: una sorgente termale giapponese nascosta nelle remote foreste di Aomori
Come l’intera regione di Tohoku, anche Aomori è famosa per gli onsen, e avevo proprio bisogno di prendermi un giorno di pausa dal mio intenso itinerario di escursioni per apprezzare e fotografare i famosi colori autunnali della zona. Aoni Onsen ha attirato la mia attenzione perché dà il benvenuto anche a chi viaggia in solitaria, senza far pagare il prezzo minimo di due persone per stanza, pratica comune a molti ryokan e onsen giapponesi.
Aoni Onsen (青荷温泉, conosciuto anche come ランプの宿 “Lamp no Yado”), costruito nel 1929 lungo un torrente di montagna, non è circondato da altri hotel come invece accade in molte città termali. È uno stabilimento indipendente nascosto nel profondo delle suggestive foreste di Aomori. Nella mia esperienza, l’alta concentrazione di strutture termali in piccoli villaggi spesso crea un’atmosfera industriale che limita il fascino di terme altrimenti eccezionali. La posizione isolata di Aoni Onsen e la mancanza di strutture e infrastrutture circostanti rendono il soggiorno un’esperienza alle terme giapponesi davvero unica.
Oltre al fascino della struttura, i colori autunnali che si possono ammirare da ognuno dei quattro bagni di Aoni Onsen sono una ragione sufficiente per visitare questo accogliente stabilimento termale durante la stagione autunnale, che nella regione inizia nella seconda metà di ottobre.
Il privilegio raro di disconnettersi
Un soggiorno a Aoni Onsen richiede un certo impegno, e l’essere abbastanza privilegiati da potersi disconnettere dal lavoro e dalle responsabilità quotidiane per la durata del soggiorno ー la zona infatti non è coperta dalla rete telefonica, né tantomeno dal WiFi. Se ciò non vi basta, l’elettricità è un altro lusso moderno di cui sarete privati durante la vostra permanenza ad Aoni Onsen. L’intera struttura è illuminata solo con lampade a olio, e il risultato è incredibilmente suggestivo, soprattutto di notte.
A ogni ospite viene fornito uno yukata da indossare durante il soggiorno. Ovviamente indossare lo yukata non è obbligatorio, ma molti ospiti scelgono di farlo, contribuendo all’atmosfera generale.
Sono arrivata ad Aoni Onsen in un giorno feriale di fine ottobre. Dopo aver fatto il check-in nella mia modesta stanzetta, ho perlustrato con entusiasmo tutti e quattro i bagni prima di scegliere quello chiamato Kenroku-no-Yu. La vista sui colori autunnali del bosco circostante era troppo invitante per lasciarsela sfuggire.
Con l’avvicinarsi della sera, l’aumento dell’attività del personale dell’onsen e il fermento degli altri ospiti mi hanno suggerito che stava per arrivare qualcosa di speciale: l’ora di cena. Ad Aoni Onsen vengono serviti due pasti: la cena alle 18 e la colazione alle 7.30. Entrambi hanno luogo in una sala da pranzo comune con tavoli bassi dove gli ospiti si siedono sul pavimento. La cena è una parte essenziale dell’esperienza in qualsiasi onsen o ryokan in Giappone, e vi consiglio vivamente di non perdervela: di solito è a base di verdure di montagna di stagione e pesce di fiume. Per quanto mi riguarda, ciò che conta di più è sempre l’atmosfera, ma il cibo di Aoni è stato tutt’altro che deludente.
Sogni letterari ad Aoni Onsen
Lampade a olio invece di elettricità, un alloggio custodito da una foresta e costeggiato da un fiumiciattolo di montagna, ospiti in yukata e vasche di legno aperte tutto il giorno e tutta la notte ー era assolutamente l’atmosfera perfetta da abbinare alle ambientazioni magiche che il primo premio Nobel per la letteratura giapponese, Yasunari Kawabata, ha creato per i suoi lettori nel suo romanzo del 1948 Il paese delle nevi (雪國, Yukiguni). La storia di Kawabata si svolge in una remota città termale giapponese nel nord del paese e si concentra sull’attrazione romantica tra un abitante di Tokyo e una geisha del villaggio.
Durante i miei viaggi, mi piace fare un gioco con me stessa e cercare di abbinare i luoghi che visito con una storia che ho letto in precedenza, o che ho scelto di leggere durante il mio soggiorno. Il paese delle nevi di Kawabata si accosta perfettamente ad Aoni Onsen dove, nella mia mente, ogni ospite si presta a diventare uno dei protagonisti del romanzo. Durante una pausa caffè prima di cena, noto un ragazzo di Tokyo, solo, immerso nel suo libro di poesie, che assume rapidamente il ruolo dell’uomo di Tokyo del libro. La parte della geisha è un po’ più difficile da assegnare: non vedevo altre viaggiatrici sole, e mi sono imposta la regola di non attribuire mai alcun ruolo a me stessa. Così mi prendo la libertà di modificare la storia di Kawabata per concentrarmi sul giovane poeta di Tokyo, che insegue la solitudine nelle remote foreste di Aomori.
La mia storia si interrompe improvvisamente quando vengo riportata al mondo reale da due ospiti giapponesi che, dopo aver notato che non ho niente da bere assieme alla cena, mi passano gentilmente un bicchiere d’acqua che hanno portato per me dalla sala da pranzo. Una delle cose che non smette mai di stupirmi in Giappone sono i piccoli gesti degli altri ospiti giapponesi, che prendono l’iniziativa di aiutare i viaggiatori stranieri solitari a navigare nella routine a volte confusa degli alloggi tradizionali in stile giapponese. Il più delle volte svolgono la loro missione in un modo così sottile e gentile che non sembra mai forzato e non crea imbarazzi; anzi, fa sempre nascere sul mio volto un sorriso di apprezzamento.
Quattro bagni termali dalla vista spettacolare
La mattina presto, Aoni Onsen è talmente silenzioso da risultare quasi inquietante. Spesso e volentieri, sarete gli unici visitatori in uno dei quattro diversi ambienti che offrono non solo un bagno rilassante, ma anche una vista splendida sulla natura circostante. La mia preferita è Kenroku-no-Yu, con le sue grandi finestre che si affacciano sugli alberi. Alla fine di ottobre, il picco della stagione autunnale nella maggior parte di Aomori, il panorama è quasi ipnotico.
Alcune delle vasche di di Aoni Onsen sono miste, alcune divise per genere. Vi consiglio vivamente di provarle tutte, perché ognuna offre un’atmosfera particolare. Il momento migliore per accedervi è all’alba o subito dopo i pasti, quando la maggior parte degli ospiti sono ancora in sala da pranzo.
Se siete mattinieri come me, visitare i bagni la mattina presto garantisce la luce migliore e il lusso di avere la vasca tutta per voi.
Come arrivare ad Aoni Onsen
La posizione appartata di Aoni Onsen è ciò che rende questo luogo unico, ma allo stesso tempo difficile da raggiungere se non in macchina. Se come me decidete di usare i mezzi pubblici, preparatevi a cambiarne diversi per arrivare a destinazione. La stazione ferroviaria più vicina a Aoni Onsen è Kuroishi (黒石市). Se venite dalla città di Aomori, potete prendere la linea JR Ou fino alla stazione di Hirosaki (弘前駅), che è collegata a Kuroishi tramite la linea Konan (30 minuti). Da Kuroishi, dovrete prendere un autobus (linea Nurugawa) fino alla fermata di Nijinoko (虹の湖).
Se avete intenzione di rimanere ad Aoni Onsen per due giorni e una notte, come fa la maggior parte dei visitatori, potete anche considerare l’acquisto di un pass per l’autobus Dosayusa-go, valido per due giorni per viaggiare in autobus tra Kuroishi e Nijinoko al prezzo di 700 Yen. Aoni Onsen offre un servizio navetta tra Nijinoko e l’onsen: gli orari sono disponibili sul sito della struttura.
Tariffe e come prenotare
Aoni Onsen conta 32 stanze di medie dimensioni e tre dependance, che sono solitamente occupate da famiglie numerose. Le strutture in legno dell’edificio principale e delle dependance si amalgamano perfettamente con la foresta circostante. Il prezzo per una persona, incluse colazione e cena, varia tra 11.000-13.000 yen a notte a seconda della stagione. C’è anche un pacchetto per l’ingresso in giornata che consente l’accesso alle vasche e include il pranzo per circa 2.000-3.500 yen a seconda del menu scelto. Durante la mia visita nell’ottobre 2020, l’onsen accettava visitatori singoli senza far pagare una camera doppia, ma vi consiglio di controllare le ultime regole direttamente con Aoni Onsen. La struttura accetta prenotazioni telefoniche, ma anche attraverso Rakuten Travel o Booking.com.
Un’esperienza memorabile in un onsen giapponese
Nonostante le condizioni climatiche spesso rigide di Aomori, Aoni Onsen è aperto anche in inverno ー e posso solo immaginare quanto la zona possa essere bella sotto la neve! Scegliete la stagione che più preferite, ma vi consiglio di visitare Aoni Onsen in autunno o in inverno per fare un’esperienza unica delle terme giapponesi. Se non siete già amanti degli onsen come me, sono sicura che una visita qui vi aiuterà a diventarlo.
Tradotto da Anna Toccoli