L’Italia ha Roma, la Francia ha Parigi, la Spagna ha Madrid. Ma sapete qual è la capitale del Giappone? In questo articolo scopriremo non solo qual è l’attuale capitale giapponese, ma anche le città che hanno ricoperto questo ruolo in passato. Dalle antiche capitali imperiali di Nara e Kyoto fino alla metropoli moderna di Tokyo, faremo un viaggio attraverso i principali centri di governo del Paese attraverso i secoli. Preparatevi a esplorare l’affascinante storia delle capitali del Giappone!
- La storia delle capitali del Giappone
- Perché Tokyo è cresciuta così in fretta?
La storia delle capitali del Giappone
Prima dell’ascesa al trono dell’imperatore Kanmu 桓武天皇, era normale che ogni nuovo sovrano trasferisse la propria residenza in una città diversa. Di conseguenza, il Giappone ha avuto numerose capitali, soprattutto nell’area del Kansai, culla dell’antico stato di Yamato.
I motivi di questi spostamenti erano vari. Quando un imperatore saliva al trono dopo la morte del predecessore, il trasferimento si doveva spesso a ragioni religiose: secondo lo Shinto, la morte porta impurità spirituale e il luogo dove avviene richiede un rito di purificazione. Inoltre, se lo spirito del defunto non trovava pace, poteva tornare come yurei 幽霊 (fantasma) per risolvere questioni rimaste in sospeso. A influire c’erano anche dispute dinastiche, lotte di successione e riforme amministrative o strutturali.
Yamato: la nascita dello Stato giapponese e delle prime capitali
La formazione del Giappone come Stato centrale resta oggetto di dibattito. Una teoria diffusa sostiene che, nelle epoche preistoriche Jomon e Yayoi, gli abitanti delle isole si organizzassero in clan, i cosiddetti uji 氏. Fra questi emerse il clan Yamato, che finì per dominare gli altri e consolidare il potere nell’attuale prefettura di Nara. In quest’area, e in particolare nella città di Asuka, si svilupparono i primi nuclei della futura nazione giapponese.
Asuka: la prima capitale del Giappone
Asuka ebbe un ruolo chiave tra il 593 e il 710 d.C., periodo oggi noto proprio come Asuka. Precedette direttamente Nara e segnò un momento di transizione fondamentale nella storia del Giappone. Già allora si avvertiva l’influenza cinese nella pianificazione urbana e si conservano importanti resti archeologici, come i kofun (antichi tumuli funerari), tra cui la celebre tomba di Takamatsuzuka. Proprio ad Asuka furono rinvenute le monete giapponesi più antiche (wado) e sorse il tempio più antico del Giappone, testimonianza della rapida diffusione del Buddhismo.
Per molti storici la prima capitale del Giappone fu Nara, ma l’ascesa della provincia di Yamato e la successiva espansione della corte reale inducono altri a sostenere che il primato spetti in realtà ad Asuka. Opinioni a parte, Asuka resta comunque una delle testimonianze più affascinanti dell’antica civiltà giapponese.
Ishibutai Tumulus
establishment, point_of_interest, tourist_attraction- 254 Shimashō, Asuka, Takaichi District, Nara 634-0112, Japan
- ★★★★☆
Nara: il consolidamento della Corte e del Buddhismo giapponese
Con la fondazione di Nara, lo stato di Yamato iniziò a prendere la forma di una corte imperiale centralizzata. Emersero nuovi metodi per designare gli imperatori e governare il Paese. Sebbene alcuni storici discutano sul fatto che Nara non sia stata la prima capitale “ufficiale”, è ampiamente considerata la prima grande città dove la corte imperiale stabilì una sede di potere duratura. Conosciuta allora come Heijo-kyo 平城京, Nara fu capitale dal 710 al 794.
Durante il periodo di Nara avvennero riforme decisive: l’autorità dell’imperatore crebbe, vennero promulgati i codici legali ritsuryō 律令 e il Buddhismo di scuola cinese divenne religione di Stato. Heijo-kyo fu progettata seguendo il modello delle capitali cinesi, con quattro arterie principali e il palazzo imperiale rivolto verso la Stella Polare. Verso la fine dell’VIII secolo, la popolazione toccava i 200.000 abitanti. Il Buddhismo acquisì grande influenza politica, e imperatori come Shomu promossero la costruzione di templi monumentali, tra cui il Todaiji.
Tōdai-ji
establishment, place_of_worship, point_of_interest- 406-1 Zōshichō, Nara, 630-8587, Japan
- ★★★★☆
L’era di Nara come capitale terminò nel 781, con l’ascesa dell’imperatore Kanmu, deciso ad allontanare la corte dal crescente potere dei templi buddhisti. Egli trasferì la capitale a Nagaoka-kyo 長岡京, nell’odierna Osaka, ma dopo appena dieci anni si decise di spostarla di nuovo, questa volta in una pianura circondata da montagne ritenuta più stabile e protetta.
Kyoto: la capitale più longeva del Giappone
Le ragioni del trasferimento verso la nuova capitale di Kyoto, allora chiamata Heian-kyo 平安京, furono diverse: separare la corte dall’influenza buddhista, scegliere una posizione più strategica per controllare il Paese, e rispettare le leggi cinesi dell’Onmyodo, che prescrivevano un palazzo imperiale in un’area pianeggiante. Alcuni storici arrivano a sostenere che Kyoto sia stata la prima autentica capitale, considerandone le precedenti sedi semplici residenze della corte.
Dalla sua fondazione nel 794 fino alla Restaurazione Meiji, nel 1868, Heian-kyo fu il centro politico, culturale e spirituale del Giappone. Per oltre mille anni, Kyoto rimase capitale imperiale e principale fulcro di potere; fino alla fine del XVI secolo, fu praticamente l’unica grande città del Paese.
L’evoluzione di Heian-kyo nei secoli
Nei primi tempi, Kyoto era una città imperiale incentrata sulla corte e organizzata secondo i confini naturali: il fiume Kamo a est, il lago Ogura a sud e il monte Funa a nord. Come Nara, si ispirava alla capitale cinese di Chang’an: il palazzo imperiale a settentrione, i quartieri adiacenti divisi in Ukyo (ovest) e Sakyo (est), separati dal grande viale Suzaku-oji.
Nel periodo Kamakura (1185-1332), il nuovo governo militare si trasferì nella città di Kamakura, mentre la corte restò a Kyoto. Guerre e calamità naturali portarono la città a modificarsi sia dal punto di vista architettonico sia sociale. Kyoto divenne così una città medievale, con l’emergere di nuove classi di potere: aristocratici, militari e istituzioni religiose. In quei secoli fiorirono il commercio e l’artigianato, con una produzione in costante crescita.
Capitale imperiale e capitale militare
Come abbiamo accennato, nel periodo Kamakura la capitale del Giappone si sdoppiò: da un lato Kyoto, dimora dell’imperatore e della sua corte; dall’altro Kamakura, sede dello shogun e quindi del potere militare.
A differenza del governo militare, che cambiò sede più volte, Kyoto rimase capitale imperiale fino al 1868. Oggi conserva stili architettonici di epoche diverse perché fu risparmiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale: visitandola, potrete osservare con i vostri occhi come l’architettura sia cambiata nei secoli.
Tokyo: l’attuale capitale del Giappone
La storia di Tokyo come capitale inizia durante il periodo Edo (1603-1868), quando lo shogunato Tokugawa installò il proprio governo militare nella città di Edo. In quegli anni centri come Edo e Osaka crescevano rapidamente, eguagliando l’influenza di Kyoto. Con la Restaurazione Meiji del 1868 la corte imperiale si trasferì ufficialmente a Edo, riunendo in un’unica città il potere politico e quello militare. Il nuovo nome, Tokyo 東京 (Capitale dell’Est), sanciva l’inizio di una nuova epoca per il Paese.
In un primo momento si valutarono anche Kyoto o Osaka per ospitare la nuova sede del governo, ma la mancanza di spazi edificabili rese Edo la scelta più pratica. Molti edifici esistenti furono riadattati: l’antico castello di Edo divenne l’attuale Palazzo Imperiale.
Imperial Palace
establishment, park, point_of_interest- 1-1 Chiyoda, Chiyoda City, Tokyo 100-8111, Japan
- ★★★★☆
Oggi Tokyo è non solo la capitale del Giappone, ma anche la metropoli più popolosa del mondo, con oltre 14 milioni di abitanti nel solo centro urbano. Pensare che in appena due secoli un piccolo insediamento lungo il fiume Sumida sia diventato il fulcro politico, economico e culturale del Paese è davvero sorprendente.
Perché Tokyo è cresciuta così in fretta?
Uno dei motivi principali risiede nella posizione strategica. A differenza di Kyoto, Tokyo gode di uno sbocco diretto sul mare e si trova vicino a Yokohama, uno dei porti più trafficati del Giappone, un fattore decisivo per la modernizzazione avviata durante l’era Meiji, quando il Paese uscì da oltre due secoli di isolamento e dovette colmare rapidamente il divario con le potenze occidentali.
Il governo Meiji avviò riforme su vasta scala: infrastrutture moderne, nuove istituzioni e una trasformazione urbana che rese Tokyo una città al passo coi tempi.
Anche le avversità plasmarono la capitale. Il Grande Terremoto del Kanto del 1923 e i bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero buona parte della città, che dovette essere ricostruita quasi da zero. Nacquero così quartieri più moderni e funzionali, sostituendo la precedente trama urbana.
Nei decenni del dopoguerra il Giappone visse il cosiddetto “miracolo economico”: Tokyo ne fu l’epicentro, attirando investimenti, lavoratori e industrie. La città si espanse, accrescendo la propria influenza fino a imporsi come una delle capitali globali del XXI secolo.
Tokyo incarna la spinta del Giappone verso la modernità e la leadership mondiale, mentre città come Kyoto e Nara custodiscono lo spirito tradizionale del Paese. Visitare le antiche e le moderne capitali è il modo migliore per comprendere la storia, ricca e in continua evoluzione, di questa nazione affascinante. Che vi attirino templi millenari o grattacieli futuristici, in Giappone troverete la città perfetta per voi.
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