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La prima volta che sentii nominare l’isola di Naoshima 直島 fu poco dopo il mio arrivo in Giappone. Durante una pausa pranzo, una mia senpai, che conosceva bene la mia passione per l’arte, mi parlò di questa piccola isola sperduta nel Mare Interno del Giappone.

È un’isola che ingloba l’arte – mi disse – il posto perfetto per qualcuno come te, che cerca un’esperienza che vada oltre il concetto tradizionale di museo. Non ci misi molto a decidere di visitarla e, da quel momento, Naoshima ha occupato un posto speciale tra i miei luoghi preferiti del Giappone.

Alcune opere d’arte sulla spiaggia

L’isola di Naoshima sembra parlare. In ogni angolo racconta una storia diversa, una storia che mescola cultura, natura e riflessione. A ogni passo, tra sculture all’aperto e opere integrate nell’architettura di musei e case antiche, si crea una connessione profonda tra il luogo e il visitatore.

La storia di Naoshima: dall’inquinamento industriale alla rinascita artistica

Per comprendere al meglio la storia dell’isola, bisogna tornare agli inizi del ‘900, quando l’isola, che fino ad allora viveva di pesca, vide l’arrivo della Mitsubishi Materials Corporation. Erano anni di incertezza economica, in cui gli abitanti dell’isola si trovarono di fronte a un’opportunità e, al tempo stesso, a una necessità: accettare la proposta della Mitsubishi di costruire un impianto di fusione del rame.

Era il 1917 quando l’impianto principale entrò in funzione nella parte settentrionale dell’isola, segnando l’inizio della trasformazione industriale di Naoshima. La città si sviluppò rapidamente come centro della Mitsubishi Metal Mining: la forza lavoro aumentò, la popolazione crebbe e le entrate fiscali resero il comune uno dei più ricchi della prefettura di Kagawa.

Tuttavia, ci furono anche conseguenze negative. Il fumo tossico emesso dall’impianto distrusse gli alberi della zona settentrionale e danneggiò la vegetazione anche nelle isole vicine.

La zucca gialla di Yayoi Kusama sulla spiaggia del Benesse Art Museum di Naoshima
La zucca gialla di Yayoi Kusama sulla spiaggia del Benesse Art Museum di Naoshima.

Bisognerà aspettare gli anni ’80 perchè l’isola inizi la sua trasformazione, quando l’imprenditore Soichiro Fukutake, fondatore del gruppo Benesse, avvia insieme all’architetto Tadao Ando un ambizioso progetto per fare di Naoshima un rifugio per l’arte, dove le opere si integrano armoniosamente con il paesaggio naturale e i musei ne costituiscono l’anima. È in questo periodo che l’isola comincia a reinventarsi come una destinazione turistica culturale, con un forte focus sull’arte contemporanea.

Oggi, l’ex impianto di fusione è stato riconvertito in un centro ecologico, la natura ha ripreso il suo corso e la vegetazione ha ricominciato a crescere.

Naoshima: un centro artistico internazionale

Naoshima è oggi un punto di riferimento mondiale per l’arte contemporanea. Nel 1992 fu inaugurato Benesse House, un hotel-museo progettato da Tadao Ando, che coniuga l’arte con il paesaggio. Questo primo passo attirò artisti internazionali come Yayoi Kusama, Lee Ufan e James Turrell, le cui opere sono ora parte integrante dell’isola.

Nel 2004, Tadao Ando progettò quello che è tuttora il cuore nascosto di Naoshima: il Chichu Art Museum. In questa struttura, inglobata nella parte più alta dell’isola, si trovano esposte opere di Claude Monet, Walter De Maria e James Turrell, pensate per interagire con la luce naturale e il paesaggio circostante.

Naoshima è diventata così un luogo dove l’arte si fonde con la vita quotidiana, creando esperienze immersive per i visitatori.

  • Benesse House Museum


    museum
  • Japan, 〒761-3110 Kagawa, Kagawa District, Naoshima, 琴弾地
  • Chichu Art Museum


    museum
  • 3449-1, Naoshima, Kagawa District, Kagawa 761-3110, Japan

Cosa visitare a Naoshima: alcune delle opere imperdibili

Naoshima si presta per una visita in giornata, ma per assaporarla al meglio consiglio di dedicarle almeno un paio di giorni. L’isola è ricca di sorprese e di dettagli visibili solo a chi la visita con calma.
Al di là del Benesse House Museum e del Chichu Art Museum, alcune delle opere imperdibili sono:

  • Narcissus Garden: un’opera di Yayoi Kusama composta da centinaia di sfere specchianti che riflettono l’ambiente e l’osservatore. In un gioco infinito di riflessi, l’artista ci invita a riflettere sul narcisismo, l’identità e la fugacità dell’io.
  • Lee Ufan Museum: un museo dedicato all’omonimo artista sudcoreano, progettato in collaborazione con Tadao Ando. Le opere, caratterizzate dal minimalismo e dall’uso di materiali naturali e industriali, sono esposte in spazi che favoriscono la contemplazione e l’interazione con la luce naturale.
  • Art House Project: case storiche del villaggio di Honmura trasformate in opere d’arte, come la famosa Kadoya con l’opera di Tatsuo Miyajima: Sea of Time ’98, composta da 125 contatori LED che si alternano in un letto di acqua.
  • Naoshima Bath I♥湯: un bagno pubblico trasformato in opera d’arte dal noto artista Shinro Ohtake, che mescola tradizione e creatività.

Inoltre, imperdibile è la visita alle due celebri zucche di Yayoi Kusama. Queste sculture iconiche, una rossa e una gialla, si trovano rispettivamente nel porto di Miyanoura e sulla spiaggia del Benesse Art Site.

La zucca gialla di Yayoi Kusama sulla spiaggia di Naoshima

Un’altra opera di spicco è Appropriate Proportion di Hiroshi Sugimoto, che esplora il concetto di proporzioni ideali, ispirandosi alla teoria estetica greca classica. Secondo questa teoria, certe proporzioni rappresentano l’armonia perfetta, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla relazione tra la bellezza, la simmetria e il nostro modo di interagire con l’ambiente che ci circonda.

  • Lee Ufan Museum


    art gallery
  • Japan, 〒761-3110 Kagawa, Kagawa District, Naoshima, 字倉浦1390

Come raggiungere Naoshima e consigli pratici

A Naoshima ci si arriva facilmente in traghetto. Il punto di partenza principale è il porto di Uno 宇野港, che si può raggiungere in treno dalla stazione di Okayama. Da Uno, un traghetto di circa 20 minuti porta al porto di Miyanoura 宮浦港, il principale accesso all’isola. In alternativa, altri traghetti partono dal porto di Takamatsu.

Traghetto di Naoshima decorato con pois rossi

Il modo migliore per spostarsi sull’isola è noleggiare una bicicletta, meglio se elettrica, oppure usare dell’autobus. Per il pernottamento invece, l’opzione più esclusiva è Benesse House, che unisce hotel e museo. Chi cerca soluzioni più economiche, nei porti di Miyanoura e Honmura si trovano guesthouse e piccoli bed & breakfast. Poiché i posti sono limitati, è sempre consigliabile prenotare con largo anticipo.

Nel corso degli anni, Naoshima ha continuato a crescere come centro dell’arte contemporanea, diventando sinonimo di innovazione e sperimentazione culturale. L’isola inoltre è parte integrante della Triennale di Setouchi, una delle manifestazioni d’arte contemporanea più importanti del Giappone. Naoshima non è solo un’isola dell’arte: è una testimonianza vivente di come la visione di una singola persona possa trasformare completamente un luogo e un’intera comunità, offrendo nuove possibilità e valorizzando il territorio in modo sostenibile.

Elena Tokyographic

Elena Tokyographic

Creativa multimediale a Tokyo dal 2015, ma 100% made in Italy. Nel tempo libero amo girare per la città, catturarne l'essenza attraverso la mia macchina fotografica e immergermi in mostre d'arte e libri. La mia curiosità mi spinge a cercare costantemente nuove esperienze e prospettive, rendendomi difficile stare ferma.

https://www.elenatokyographic.com/

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