Vai al contenuto principale

La teoria dei gruppi sanguigni in Giappone

Cultura Prima volta in Giappone

In Occidente ci affidiamo ai segni zodiacali per scoprire tratti della personalità o prevedere cosa ci riserva la giornata. In base al mese, al giorno e all’ora in cui siamo nati, ci viene infatti assegnato un segno, e chi di noi non ha mai letto l’oroscopo almeno una volta, spinto dalla curiosità?

Ma esiste qualcosa di simile anche in Giappone? La risposta è sì — anche se la tradizione giapponese si basa su tutt’altro: non sul giorno del compleanno, bensì sul gruppo sanguigno. In molti paesi asiatici, infatti, si ritiene che il sangue influenzi il carattere di una persona, proprio come lo zodiaco per noi.

Non a caso, “Qual è il tuo gruppo sanguigno?” è una delle prime domande che si fanno in Giappone quando ci si conosce, e spesso sorprende il fatto che molti stranieri non conoscano il proprio.

Ketsuekigata: la teoria del gruppo sanguigno in Giappone

La tendenza ad attribuire la personalità ai gruppi sanguigni in Giappone è conosciuta con il nome di Ketsueki-gata 血液型占い (“divinazione dei gruppi sanguigni”). A ciascuno dei quattro gruppi – A, B, AB e 0 (zero) – vengono associate determinate caratteristiche e tratti del carattere, simili a quelli attribuiti ai nostri dodici segni zodiacali. Si ritiene inoltre che la compatibilità con le altre persone e persino le probabilità di successo personale possano essere dedotte dal gruppo sanguigno.

Se guardiamo al passato, scopriamo che questa teoria non ha avuto origine in Giappone, bensì in Occidente, dove fu inizialmente utilizzata a sostegno delle idee naziste sulla supremazia della razza. Raggiunse il Giappone solo alla fine degli anni Venti, quando lo psicologo Takeji Furukawa, insegnante in una scuola femminile, fece pubblicare su una rivista accademica il suo scritto Lo studio del temperamento attraverso il gruppo sanguigno. Metteva in discussione il sistema degli esami di ammissione: oltre alla preparazione accademica, riteneva che andasse presa in considerazione anche la personalità dei candidati. Vennero condotti in seguito una serie di studi a scopo politico e militare, dopo di che, negli anni Trenta, la moda cadde nel dimenticatoio per carenza di prove scientifiche.

La sua popolarità risorse negli anni Settanta, grazie alla pubblicazione dello studio Ketsueki-gata de wakaru aishō 血液型でわかる相性 (“Comprendere le affinità in base al gruppo sanguigno”) del giornalista televisivo Masahiko Nomi. Nonostante le pesanti critiche da parte della comunità scientifica e psicologica, da allora la teoria dei gruppi sanguigni è diventata una delle spiegazioni della personalità più discusse e amate nella società giapponese.

Le caratteristiche dei gruppi sanguigni in Giappone

Vediamo ora quali tratti della personalità vengono associati in Giappone ai quattro gruppi sanguigni. Un dato interessante da tenere presente è che il gruppo A è il più diffuso nella popolazione giapponese, presente in circa il 40% delle persone. Seguono il gruppo 0 (zero) con il 30%, il gruppo B con il 20% e, infine, il gruppo AB, che rappresenta solo circa il 10% della popolazione.

Ragazzi in kimono per il seijin no hi
Foto: Hernán Darío

Gruppo A

Le persone di questo gruppo sanguigno sono descritte principalmente come kichōmen 几帳面 (precise, puntuali e meticolose) e komakai 細かい (attente ai dettagli). Amano tenere le cose sotto controllo, anche se spesso si fanno prendere dal nervosismo e dall’ansia. Spinte da forte altruismo e sincerità, mettono sempre gli altri al primo posto e, sebbene sembrino estroverse, in realtà sono persone segretamente introverse. Anticamente, il gruppo A veniva assimilato alla casta dei contadini.

Gruppo B

Il gruppo sanguigno B è generalmente descritto come jikochū 自己中 (“egocentrico”) e musekinin 無責任 (“irresponsabile”). La creatività è senza dubbio uno dei loro punti di forza, accompagnata da una grande curiosità verso ciò che li circonda. Tuttavia, tendono a perdere interesse con facilità. Socievoli ma inclini alla ribellione, le persone con gruppo sanguigno B vengono spesso descritte come ottimiste e idealiste, anche se talvolta risultano imprevedibili o capricciose. Anticamente il gruppo B veniva assimilato alla casta dei commercianti.

Gruppo 0

Le persone con gruppo sanguigno 0 sono spesso considerate socievoli e sicure di sé, con una spiccata capacità di leadership e uno spirito deciso. Attive e ottimiste, affrontano le sfide con determinazione e non temono di mettersi in gioco. Tuttavia, possono apparire testarde e impulsive e il loro lato competitivo le rende energiche, ma talvolta anche invidiose e arroganti. Anticamente il gruppo 0 veniva assimilato alla casta dei guerrieri.

Gruppo AB

Le persone del gruppo sanguigno AB sono considerate caratterialmente molto ambivalenti, poiché uniscono tratti opposti dei gruppi A e B. Per questo motivo, vengono descritte come estremamente volubili e instabili, ma allo stesso tempo dotate di una mente molto analitica e critica. Ciò rafforza lo stereotipo secondo cui le persone del gruppo AB siano kawarimono 変わり者, ovvero eccentriche. Anticamente il gruppo AB veniva assimilato alla casta degli artigiani.

Quanto è popolare oggi in Giappone la teoria dei gruppi sanguigni?

Chiunque pensi che, dopo tutti questi anni, la teoria dei gruppi sanguigni non sia più diffusa nella società giapponese si sbaglia. Il tema dei gruppi sanguigni in Giappone è ancora molto presente e costituisce uno degli argomenti di conversazione per più della metà dei giapponesi, come rivelano i sondaggi.

Nelle riviste femminili compaiono spesso sezioni dedicate ai gruppi sanguigni, soprattutto per calcolare la compatibilità di coppia. Proprio come avviene in Occidente con i segni zodiacali, anche quotidiani e programmi televisivi mattutini propongono ogni giorno l’oroscopo basato sui gruppi sanguigni.

Anche il mondo dell’intrattenimento ne è profondamente influenzato: negli anime e nei manga, ad esempio, gli autori indicano frequentemente il gruppo sanguigno dei personaggi. Inoltre, nei videogiochi è comune poter scegliere il gruppo sanguigno al momento della creazione del proprio avatar.

Ci sono stati persino casi in cui aziende e scuole hanno utilizzato il gruppo sanguigno come criterio di classificazione. Non sorprende che episodi di questo tipo – soprattutto quando influiscono su aspetti delicati come l’assunzione – abbiano portato a discriminazioni e disagi, noti in Giappone con il termine bura-hara ブラハラ, abbreviazione di blood harassment.

Anche se non esistono prove scientifiche a sostegno della teoria dei gruppi sanguigni, questa fa ormai parte della cultura giapponese e continua a godere di grande popolarità. E se anche voi volete rompere il ghiaccio con qualcuno in Giappone, perché non provare con una domanda come: 血液型は何型ですか (Ketsueki-gata wa nani-gata desu ka?, “Che gruppo sanguigno hai?”)?

Articolo originale di Chiara Campanile del 2022, aggiornato nel 2025 sulla base di un articolo di Yvonne Tanaka.


Questo articolo è stato pubblicato in Cultura, Prima volta in Giappone e taggato , da Chiara Campanile. Aggiungi ai preferiti il permalink.

Chiara Campanile

Sono ancora una studentessa e sono nata e cresciuta a Milano, in Italia. Non posso fare a meno di fotografare tramonti, bere litri di caffè e ascoltare della buona musica in compagnia di una matita e un album da disegno. Da molti anni provo un amore viscerale nei confronti del Giappone, luogo che ormai considero come una seconda casa. Ho però tanta sete di viaggi e tanta voglia di conoscere culture diverse dalla mia, il tutto rigorosamente documentato e condiviso con chi, come me, ama il diverso!

4 articoli

One Reply to “La teoria dei gruppi sanguigni in Giappone”

  1. Articolo molto interessante. Non lo sapevo! Il mio gruppo sembra essere d’accordo 🙂

Your Email address will not be published.