Skip to main content

Quando si pensa al Giappone, uno degli stereotipi più diffusi è che i giapponesi lavorino sempre e abbiano pochissimo tempo libero a disposizione. In parte questo è vero: i turni di lavoro sono spesso molto lunghi e le ferie retribuite sono decisamente esigue. Tuttavia, quando si parla di giorni di festa nazionale in Giappone, la situazione cambia nettamente.

Il calendario di un Paese riflette la civiltà e le tradizioni di un popolo: è espressione di un’idea di ciclicità, che fa affidamento sui cambiamenti ricorrenti della natura, e ci introduce alla conoscenza storica e religiosa di una cultura.

Oltre all’aspetto culturale, comunque, sapere quando cadono i giorni di festa può rivelarsi molto utile per programmare il proprio viaggio e capire in quale periodo sia più vantaggioso muoversi. Nell’articolo scopriremo quali sono le principali festività giapponesi.

Quante sono le festività in Giappone?

Attualmente in Giappone si contano, oltre alle domeniche, 16 giorni di festa nazionale durante l’anno. In queste giornate sono chiuse scuole, uffici pubblici e aziende private. Sono però solitamente aperti i ristoranti e, salvo alcune eccezioni, attrazioni turistiche e centri commerciali. Così, chi può usufruire di questi giorni di festa ne approfitta per viaggiare, visitare le città, o dedicarsi allo shopping in famiglia.

folla a Tokyo durante i giorni di festa
È nei periodi festivi che si muovono la maggior parte delle persone, per brevi vacanze o per tornare alle loro famiglie di origine. | Foto di Koukichi Takahashi

Vi forniamo di seguito un rapido elenco dei giorni di festa nazionale in Giappone.

Gennaio: è il mese di Oshogatsu お正月, il Capodanno, una delle festività giapponesi più importanti e amate. Come in Italia, è festivo il 1 gennaio, ganjitsu 元日 (il primo giorno dell’anno), ma solitamente le aziende chiudono per il Capodanno gli ultimi tre giorni di dicembre e i primi tre di gennaio. Inoltre, il secondo lunedì del mese si celebra il Seijin no hi 成人の日, il Giorno del Passaggio all’Età Adulta, una festa dedicata ai giovani che hanno raggiunto i 20 anni d’età, diventando così maggiorenni durante l’anno precedente.

Ragazzi in kimono per il seijin no hi
Seijin no hi: in questa giornata, ragazze e ragazzi festeggiano indossando i loro kimono più belli e sgargianti. | Foto di Hernan in Japan

Febbraio: in questo mese si celebrano due importanti festività, cioè l’11 febbraio, il Kenkoku kinen no hi 建国記念日, Giorno della Fondazione del Giappone, che si narra abbia avuto luogo nel 660 a.C., in base al Nihon Shoki (Cronache del Giappone). Il 23 febbraio invece è il Tenno Tanjobi  天皇誕生日, il Compleanno dell’Imperatore, data di nascita del nuovo imperatore Naruhito (Reiwa).

Nel mese di marzo si celebra l’arrivo della primavera: il 20 o il 21 marzo infatti cade Shunbun no hi 春分の日, il giorno dell’Equinozio di Primavera.

Ma è tra aprile e maggio che si concentrano la maggior parte dei giorni di festa: questo è il periodo della Golden Week, che si apre il 29 aprile con Showa no hi 昭和の日 (Il Giorno di Showa), data di nascita dell’Imperatore Hirohito.

Il 3 maggio si celebra il Kenpō kinenbi 憲法記念日, il Giorno della Costituzione, emanata il 3 maggio del 1947. Il 4 maggio è  Midori no hi みどりの日, il Giorno del Verde, giornata in cui si celebra la natura, e infine il 5 maggio si festeggia il Kodomo no hi 子どもの日, il Giorno dei Bambini, in cui si prega per la loro crescita in salute.

Festoni di carpe koinobori per il Kodomo no Hi
Maggio è il mese della Golden Week, periodo in cui si susseguono diversi giorni di festa, tra cui Kodomo no hi, la festa dei bambini. | Foto di Mika Senda

Le successive festività si celebrano in estate: il terzo lunedì di luglio cade Umi no hi 海の日, il Giorno del Mare, mentre l’11 agosto si celebra Yama no hi 山の日, il Giorno della Montagna, introdotto nel 2016.

A settembre abbiamo due giorni di festa: il terzo lunedì del mese è Keiro no hi 敬老の日, il Giorno del Rispetto verso gli Anziani, mentre il 22 o 23 settembre cade Shubun no hi 秋分の日, l’Equinozio d’Autunno. Il secondo lunedì di ottobre invece si celebra Supōtsu no hi スポーツの日, la Giornata dello Sport.

Infine, si celebrano il 3 novembre Bunka no hi 文化の日, il Giorno della Cultura e il 23 novembre il Kinro kansha no hi 勤労感謝の日, il Giorno dei Lavoratori, equivalente al nostro Primo maggio.

Da notare che il Natale invece non è una festività nazionale, nonostante negli ultimi anni siano nate alcune tradizioni per festeggiarlo.

Quali sono i principali periodi di festa in Giappone?

Nel calendario tradizionale giapponese, legato a un ritmo di vita agricolo, fondamentale importanza era data alla ciclicità delle stagioni e dei fenomeni naturali. Le principali feste e rituali tradizionali giapponesi vedevano, da un lato, gli antichi riti agrari legati alle stagioni agricole, cioè la primavera e l’autunno, dall’altro, invece, i riti buddhisti, consacrati agli antenati e ai defunti. Questi ultimi scandiscono l’anno in quattro momenti, in base al ritorno dei morti dall’aldilà: due legati agli equinozi (gli higan), uno alla vigilia del nuovo anno, e uno a metà anno (in estate, con le festività dell’o-bon).

Tuttavia oggi, osservando il calendario ufficiale, tutto questo sembra svanito. Il motivo risiede nell’adozione del nuovo calendario nel Dopoguerra, a seguito della sconfitta del Giappone, quando con l’occupazione americana vennero modificate le feste tradizionali troppo legate alla pratica Shinto. Lo Shintoismo, infatti, che aveva assunto il ruolo di religione di Stato a sostegno del regime imperiale, fu di fatto eliminato dalle celebrazioni civili, per evitare l’insorgere di nuovi nazionalismi.

Sacerdoti shintoisti in un santuario
Nelle festività “ufficiali” si è perso il retaggio del calendario tradizionale giapponese, che tuttavia rimane presente nel sentire del popolo giapponese. | Foto di Clémentine Cintré

Come abbiamo visto, attualmente possiamo distinguere due periodi principali di festa, che corrispondono alle festività di Capodanno, la più importante festa giapponese, legata alla tradizione Shinto, e la Golden Week in maggio, con ben cinque giorni di festa consecutivi, che consente ai lavoratori e alle famiglie di avere un lungo break lavorativo.

Un altro periodo di festa molto importante, seppur non corrispondente a un’effettiva festività, riguarda l’Obon, la “festa dei morti” che cade nella metà di agosto e rappresenta la principale celebrazione buddhista. Non ci sono giorni di ferie “ufficiali”, tuttavia potreste trovare molti negozi e locali chiusi nei giorni a cavallo della festività.

Una caratteristica del calendario giapponese è il mantenimento di tutti i giorni festivi ogni anno: infatti, se la festa cade di sabato o di domenica viene automaticamente recuperata il lunedì successivo, creando la cosiddetta Sanrenkyu 三連休, i “tre giorni di vacanza”. E se tra due feste nazionali c’è solo un giorno lavorativo la legge prevede che automaticamente venga istituito il Kokumin no kyujitsu (letteralmente “festa dei cittadini”, quello che noi comunemente chiamiamo “ponte”).

impiegata riceve dal capo il calendario delle ferie
La pratica del Kokumin no kyujitsu consente ai giapponesi di avere diversi giorni consecutivi di riposo dal lavoro e da scuola nel corso dell’anno.

In alcuni anni, queste giornate di ponte abbinate ai weekend creano quella che viene definita la Silver Week, un altro lungo periodo di vacanza simile alla Golden Week ma a settembre, con l’approssimarsi dell’autunno. Sono altri cinque giorni di festa che però si verificano soltanto ogni cinque anni circa. La prossima Silver Week si terrà nel 2026. Lo scorso anno, nel 2020, è stata di “soli” quattro giorni.

Quali sono i periodi di chiusura delle scuole in Giappone?

Il calendario scolastico giapponese, a differenza di quanto accade in Italia, prevede l’inizio ufficiale dell’anno in primavera, ad aprile, mantenendo una sorta di legame con il calendario tradizionale legato ai cicli della natura (la primavera era infatti considerata l’avvio dell’anno, quando ci si predisponeva per la stagione della semina).

Le vacanze scolastiche in Giappone prevedono tre principali periodi di chiusura, che tuttavia hanno un ordine diverso rispetto all’Italia.

illustrazione di una famiglia giapponese in vacanza
Con la chiusura della scuole, molte famiglie ne approfittano per viaggiare nel Paese. Le principali località turistiche potrebbero quindi essere al completo.

Le vacanze di primavera (un periodo di circa 20 giorni tra marzo e aprile) sono l’interruzione più importante, in quanto segnano il passaggio alla classe, o al ciclo scolastico, successivi.

A seguire, le vacanze estive rappresentano il periodo di riposo più lungo, di circa un mese, con le scuole che chiudono a fine luglio per riaprire la prima settimana di settembre. In inverno poi c’è un altro periodo di chiusura per le celebrazioni del Capodanno: solitamente le vacanze invernali vanno dal 20 dicembre al 10 gennaio circa.

Quali periodi è meglio evitare per viaggiare in Giappone?

Viaggiare in primavera e durante la Golden Week in particolare, quando tantissimi giapponesi si spostano, comporta il rischio di non trovare treni disponibili, e anche molte strutture alberghiere potrebbero essere al completo. Inoltre, le attrattive turistiche più gettonate sono molto affollate, rischiando di rendere difficoltosa la visita.

Un altro periodo sconsigliato è quello delle festività di Capodanno. Si tratta di un altro momento molto gettonato per viaggiare, e oltre al rischio di non trovare posto su treni o in hotel, molti luoghi turistici sono chiusi al pubblico. Nelle principali città, infatti, troverete chiusi giardini, alcuni musei, e anche diversi ristoranti e centri commerciali. Controllate bene prima di prenotare in questo periodo.

Santuario di Kyoto durante il Capodanno
Muoversi in Giappone durante i periodi di festa come il Capodanno può risultare un po’ complicato, in quanto moltissimi giapponesi viaggiano in questi periodi. | Foto di Clémentine Cintré

Osservare il calendario giapponese è un modo per conoscere meglio questo straordinario Paese e per comprendere il modo in cui si svolge l’anno dei giapponesi. Viaggiare in Giappone durante i periodi di vacanza, se da un lato può risultare complicato, dall’altro vi potrà regalare anche la possibilità di vivere da vicino momenti di festa e condivisione genuini, in un’atmosfera generale molto rilassata, e di partecipare alle tante attività (come i matsuri o le varie celebrazioni) di questi periodi.

Daniela Travaglini

Daniela Travaglini

Yamatologa per caso, alla scoperta degli angoli più autentici e tradizionali del Giappone. Vivo a Roma, ma quando posso, scappo nella mia amata Tokyo.

www.tradurreilgiappone.com

Rispondi