Il Giappone è conosciuto per la sua rete capillare di trasporti e per la puntualità e l’efficienza dei mezzi pubblici, perciò la maggior parte dei turisti tende a visitarlo spostandosi in treno e metropolitana. È una soluzione che io stessa consiglio a chi va in Giappone per la prima volta e per cui ho optato in numerosi viaggi. Per chi si appassiona a questa meta, però, prima o poi arriva il momento in cui si desidera esplorare qualche località meno conosciuta, avventurarsi nelle zone rurali, o comunque avere più libertà negli spostamenti e nell’itinerario, senza essere legati ai mezzi. A quel punto, l’alternativa è noleggiare un’auto. L’idea può spaventare, per via della guida a sinistra e dell’ostacolo linguistico, ma preparandosi bene è un’opzione praticabile che può dare molte soddisfazioni.
Noleggio auto in Giappone: cose da sapere prima di partire
Se si decide di noleggiare un’auto per l’intero viaggio o per una parte, è sicuramente meglio pianificare tutto prima della partenza, in modo da ridurre la probabilità di imprevisti.
Patente internazionale e requisiti
Per guidare in Giappone dovete essere in possesso di una patente di guida internazionale ottenuta nel proprio Paese di origine. Sono considerate valide soltanto quelle rilasciate ai sensi della convenzione di Ginevra del 1949, ovvero quelle emesse da buona parte delle nazioni compresa l’Italia. Per ottenere la patente internazionale basta presentarsi alla Motorizzazione Civile con la documentazione necessaria. Dopo circa una settimana o poco più, vi verrà consegnato un libretto cartaceo con una traduzione parziale della patente italiana, che dovrete comunque portare sempre con voi. La patente internazionale vale per un anno e non può essere rinnovata in Giappone, ma solo rientrando nel Paese di origine per almeno 3 mesi consecutivi.
Dove e come noleggiare un’auto in Giappone
È consigliabile prenotare l’auto a noleggio prima di partire, soprattutto se viaggiate in periodi di alta stagione, per essere sicuri di trovare veicoli disponibili. Esistono diverse opzioni online. Le maggiori compagnie giapponesi di rent-a-car, come Toyota o Nissan, hanno siti disponibili in inglese; in alternativa potete cercare le offerte migliori su siti comparatori come Booking o Klook.
Se preferite comunque noleggiarla direttamente sul posto, le principali agenzie di noleggio hanno sedi presso le stazioni ferroviarie o negli aeroporti.
Costi e consigli per risparmiare
Oltre al costo del noleggio, che dipende ovviamente dalla durata e dal tipo di veicolo scelto, vanno messi in conto il pedaggio delle autostrade (che è piuttosto alto in Giappone), il carburante e i parcheggi. Per i tragitti in autostrada è comodo l’uso dell’ETC (l’equivalente del nostro Telepass), che va richiesto al momento del noleggio: in questo modo, salderete il totale dei pedaggi al momento della riconsegna dell’auto. Esistono anche degli Expressway Pass regionali, riservati ai turisti stranieri, che permettono viaggi illimitati lungo le reti autostradali della regione. Sono convenienti se si ha in programma di viaggiare molto in una specifica regione per un numero limitato di giorni.
La maggior parte dei veicoli a noleggio è ibrida, riducendo così i costi del carburante. L’auto vi verrà consegnata con il pieno e conviene rifarlo prima di riconsegnarla. Se il vostro itinerario di viaggio lo consente, è sempre più conveniente restituire l’auto alla stessa agenzia di partenza: riconsegnarla in un’altra zona del Giappone è possibile, ma richiede una tariffa aggiuntiva (One Way Fee).
Guidare in Giappone: regole e sicurezza
Il primo problema a cui si pensa quando si valuta di noleggiare un’auto in Giappone è la guida a sinistra, ovvero dal lato opposto a cui siamo abituati. Ma ci sono anche altri fattori che richiedono una certa attenzione: il cambio automatico, la segnaletica, le regole della strada e l’uso dei parcheggi. Questo non deve scoraggiarvi, ma è giusto essere consapevoli e preparati, per evitare inconvenienti che potrebbero, nella migliore delle ipotesi, lasciarvi un brutto ricordo, e nella peggiore causare danni a voi stessi o agli altri.
Guida a sinistra e sicurezza stradale
Per chi proviene dall’Italia, spesso la combinazione guida a sinistra e cambio automatico è una novità e richiede un po’ per abituarsi. La segnaletica orizzontale fortunatamente è molto precisa e ci viene in aiuto, come l’assenza di rotonde. Soprattutto all’inizio, comunque, cercate di mantenere sempre alta l’attenzione e di ripetervi come un mantra “devo stare a sinistra” a ogni svolta, soprattutto quelle a destra.
Le indicazioni stradali sono in gran parte presenti anche in caratteri latini, ma è indispensabile avere a disposizione un navigatore: spesso è già in dotazione sul veicolo (controllate che abbia la versione in inglese) e in certi casi è possibile collegare il proprio smartphone e utilizzare app come Google Maps. La segnaletica (limiti, divieti, ecc.) è simile alla nostra, ma attenzione ai semafori: sono posizionati dopo l’incrocio, quindi seguite la segnaletica orizzontale per fermarvi correttamente alla linea dello stop.
I limiti di velocità sono piuttosto bassi (tra 30 e 50 km/h nelle aree urbane, 50-60 km/h su strade normali/extraurbane, 80-100 km/h in autostrada) e vengono generalmente rispettati. Gli automobilisti giapponesi sono infatti molto disciplinati. Questo aumenta la sicurezza e riduce l’ansia di chi è alla prima esperienza al volante in Giappone: è raro imbattersi in casi di guida pericolosa (a meno che non sia la nostra!) e difficilmente qualcuno strombazzerà con il clacson perché andiamo troppo piano o esitiamo a fare una manovra. Per contro, anche se viaggiare dovesse sembrarci lento e noioso, ricordiamoci di rispettare i limiti e guidare con prudenza: essere multati o provocare un incidente potrebbe non solo rovinare il viaggio, ma portare a conseguenze serie.
Un altro aspetto da tenere presente è che il Giappone ha tolleranza zero per la guida in stato di ebbrezza: i limiti per l’alcol sono inferiori a quelli italiani e le sanzioni sono molto severe. Evitate di mettervi alla guida se avete bevuto, anche poco.
I parcheggi in Giappone
Uno degli aspetti negativi del viaggiare in auto è quello dei parcheggi. In Giappone, infatti, sono molto rari i parcheggi in strada: l’auto va lasciata nei parcheggi autorizzati, che nelle città sono pochi e a pagamento, mentre nelle zone rurali spesso sono gratuiti.
I parcheggi urbani solitamente sono in piccoli lotti da una decina o ventina di posti, collocati tra i palazzi. Ne esistono di diverse tipologie e spesso il funzionamento non è chiaro, o spiegato soltanto con cartelli in giapponese.
Questi i sistemi principali di “coin parking” che potete trovare:
- Classico con sbarra all’ingresso e ticket, o lettura automatica della targa
- Con blocco a terra: una barriera metallica si alza automaticamente sotto l’auto per bloccarla e si abbassa soltanto dopo il pagamento
- Automatizzato: si lascia l’auto su una sorta di ascensore che la collocherà nella struttura ai piani superiori o interrati
Rifornimento carburante e stazioni di servizio
Le auto a noleggio in Giappone sono generalmente ibride, ma a un certo punto avrete comunque bisogno di fermarvi a fare rifornimento. Potete farlo nella modalità “full service” (furu saabisu), dove è il personale a occuparsi del rifornimento, oppure autonomamente con il “self service” (abbreviato in serufu), tenendo presente che spesso le istruzioni sono solo in giapponese. Per chiedere il pieno, potete usare il termine mantan. Fate attenzione, ovviamente, a scegliere il tipo corretto di carburante per l’auto che avete noleggiato. La benzina standard è la “regular” (regyuraa) e di solito è erogata da una pompa color rosso; il diesel si chiama “keiyu” e ha la pompa color verde.
Conviene noleggiare un’auto per viaggiare in Giappone?
Per buona parte degli itinerari classici in Giappone non serve avere un’auto: la rete ferroviaria è capillare, i treni sono frequenti, veloci e puntuali, oltre che pratici e più sostenibili dal punto di vista ambientale. Vale la pena noleggiare un’auto se si vogliono scoprire rotte meno battute, raggiungere località più remote (magari un onsen tra le montagne…) o esplorare zone meno servite dai mezzi pubblici, come Hokkaido e Kyushu. Un’auto potrebbe essere comoda anche per un itinerario intorno al Monte Fuji, in Kansai, o per una versione più veloce del Cammino degli 88 templi nello Shikoku. Molto dipende anche dagli obiettivi di viaggio: se avete in mente di visitare principalmente grandi centri urbani, il treno sarà sicuramente più comodo; se invece vi interessano di più la natura e le attività all’aria aperta, allora un’auto può darvi più libertà e flessibilità e permettervi di raggiungere aree dove fare escursionismo o campeggio.
Inevitabilmente, viaggiare in auto aumenta la possibilità di imprevisti spiacevoli e richiede più attenzione e concentrazione, perciò lo consiglio soprattutto a chi ha già qualche esperienza di viaggio in Giappone e magari un minimo di conoscenza di base della lingua giapponese.
Consigli pratici per guidare in Giappone
Per esperienza, se decidete di noleggiare un’auto in Giappone e siete almeno in due, il mio consiglio è di agire come un team guidatore-navigatore. Anche chi non è direttamente alla guida dovrebbe essere coinvolto nel seguire la direzione sul GPS, allertare su possibili pericoli, ricordare di stare sulla sinistra, controllare i cartelli e la segnaletica. In questo modo, chi è al volante può concentrarsi sulla guida.
Una strategia utile è quella di scegliere un’agenzia di noleggio fuori dai grandi centri urbani o comunque in zone con strade meno trafficate, in modo da potersi abituare gradualmente alla nuova modalità di guida, senza essere catapultati all’improvviso su una tangenziale sopraelevata a quattro corsie nel bel mezzo di Tokyo!
E mi raccomando: se non avete mai guidato con il cambio automatico, dimenticatevi l’esistenza del piede sinistro. Freno e acceleratore vanno gestiti entrambi con il piede destro, o vi troverete a inchiodare malamente al primo stop (chissà come mai lo so…).
Noleggiare un’auto in Giappone è una decisione che richiede attenzione, ma le sensazioni di libertà e scoperta che si provano al volante (o sul sedile del passeggero) sono impagabili. Ogni chilometro può regalare scorci inattesi e lo spunto per una deviazione o una sosta fuori programma. Muoversi in autonomia sblocca un livello di viaggio più profondo e consapevole, lontano dalle mete più battute, dove il viaggio diventa un’esperienza davvero personale.
Foto di copertina: Tamara Burgess
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