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In un’epoca dominata dall’immagine, gli scorci adrenalinici dei quartieri più conosciuti della zona centrale e ovest di Tokyo – dai maxi schermi di Shibuya alle insegne luminose di Shinjuku – compongono un volto sempre più familiare e universalmente riconoscibile della capitale del Giappone nel XXI secolo.

Hachiko che aspetta immobile, decennio dopo decennio, mentre folle sempre più numerose attraversano l’incrocio di Shibuya, circondate dal frastuono dei maxi schermi.

Le strade elettrizzanti di Shinjuku, vive 24 ore su 24, dove le stelle sono oscurate dal bagliore dei grattacieli con le loro insegne tentatrici.

Gli estremi di Roppongi, dalla raffinatezza al frastuono, la passerella senza sosta di Omotesando, la cultura pop e coffee-lover di Nakano, Koenji e Shimokitazawa.

Ma basta spostarsi un po’ verso est, dove Tokyo ebbe origine con il suo vecchio nome, e il volto della città, pur rimanendo chiaramente metropolitano, spesso assume un’espressione leggermente più gentile, meno frenetica. Qui, in quartieri pieni di carattere come Ueno, Asakusa o Ryogoku, si svela un lato diverso della capitale.

Da Edo a Tokyo

Edo 江戸, termine traducibile con “estuario”, ebbe origine verso la fine dell’XI secolo come piccolo insediamento lì dove il fiume Sumida incontra quella che ora è la Baia di Tokyo. Con l’acquisizione di un castello nel 1456 (i cui resti sono ora parte del Palazzo Imperiale), la città iniziò a espandersi gradualmente fin dove ora sorgono il Parco di Hibiya e la stazione di Tokyo. 

Fuochi d’artificio a Ryogoku durante il periodo Edo.

Quello che era un periferico villaggio di pescatori diventò la capitale di fatto del Giappone nel 1603, quando lo shogun Tokugawa Ieyasu si insediò nel castello di Edo, per poi diventare nel 1721 la più grande metropoli del mondo, con un milione di abitanti. Nel 1868, quando l’imperatore Meiji si trasferì da Kyoto, la città fino ad allora conosciuta come Edo prese il nome di Tokyo 東京, la “capitale dell’est”.

Edo al giorno d’oggi

Shitamachi 下町, che ha il significato eloquente di “città bassa”, è il nome dato alle zone vicine al fiume Sumida, a rischio di inondazioni, dove viveva buona parte della classe lavoratrice di Edo (mentre le classi sociali “più alte” vivevano letteralmente più in alto, sulle colline a ovest della città). Oggi queste zone della Tokyo orientale, da sempre restie ai cambiamenti dettati dalle mode passeggere, conservano ancora un’atmosfera ben distinta, fatta di un’operosità costante ma pacata, che le distingue dalla frenesia incessante delle aree più conosciute della capitale.

Qui di seguito una breve introduzione ad alcune aree della Tokyo est, dove è possibile assaporare la vita nella capitale con un ritmo un po’ diverso dal solito.

Ueno

Poco più in là della baraonda confusa dei dintorni della stazione, sorge il vasto Parco di Ueno (上野公園Ueno Koen), che offre abbondanti occasioni di svago, divertimento o attività culturali, in un ambiente curato che sembra uscire da un albo illustrato della metà del secolo scorso, vivace e colorato. Il parco non solo vanta alcuni dei migliori spazi espositivi della capitale, inclusi il Museo Nazionale dell’Arte Occidentale progettato da Le Corbusier e il Museo Nazionale della Scienza e della Natura (il più visitato del Giappone), ma ospita anche uno zoo, numerosi alberi di ciliegio da fiore e il laghetto di Shinobazu, ricolmo di ninfee come fosse uscito da un quadro di Monet.

A due passi, il mercato di Ameyokocho è un tripudio di alcolici e bigiotteria a buon mercato, spezie e street food, in un bazar sgangherato nato dal mercato nero del dopoguerra.

  • Ueno Park


    park
  • Uenokoen, Taito City, Tokyo 110-0007, Japan
  • Ameyayokocho


    route
  • Ameyayokocho, Ueno, Taito City, Tokyo 110-0005, Japan

Asakusa

Chi visita l’appariscente Sensoji 浅草寺 (il tempio buddista più antico di Tokyo) difficilmente resisterà alla tentazione di spendere qualche yen curiosando tra i souvenir e le chincaglierie del vivace viale Nakamise Dori, o a lasciarsi sedurre dal fascino retrò del vicino luna park Hanayashiki. Nei dintorni, orde di risciò condividono le strade con il traffico del XXI secolo, mentre lungo Hoppy Street si beve e si chiacchiera spensierati fuori dalle izakaya illuminate dalle lanterne.

Asakusa è un quartiere fluviale, attraversato da tanti ponti, tra cui il trafficato Azumabashi da cui scattare l’immancabile foto della fiamma dorata sopra la sede della birra Asahi, progettata da Philippe Starck, in accoppiata con la Tokyo Skytree. A poca distanza partono i bus acquatici che offrono piacevoli crociere lungo il fiume Sumida.

Foto: Gianpiero Mendini

Qua e là lungo le strade, rimangono una manciata di autentici kissaten, caffetterie d’altri tempi dove i nostalgici paralumi in vetro e i muri rivestiti di legno sono impregnati dall’aroma di caffè, e i clienti abituali si rilassano come fossero rimasti ancora nel secolo scorso.

  • Sensō-ji


    tourist attraction
  • 2 Chome-3-1 Asakusa, Taito City, Tokyo 111-0032, Japan

Mukojima e Oshiage

Il Parco di Sumida (隅田公園 Sumida Koen) costeggia un lungo tratto del fiume omonimo ed è in gran parte situato a Mukojima 向島, sulla sponda opposta rispetto ad Asakusa. In primavera offre un’imbattibile esplosione di sakura in fiore, mentre in estate una vista spettacolare dei fuochi d’artificio, ma per il resto del tempo il parco è un’oasi pacifica dove scorgere aironi e tartarughe che si scaldano al sole nel grande laghetto ornamentale.

Nel parco, accessibile anche tramite lo storico ponte Kototoi, si trova il santuario di Ushijima (牛嶋神社, Ushijima Jinja), sopravvissuto miracolosamente sia al grande terremoto del Kanto nel 1923 che al bombardamento statunitense del 1945. Il santuario ospita una statua raffigurante un bue molto coccolata: si dice infatti che accarezzarla aiuti ad alleviare i dolori nella parte del corpo corrispondente.

Tokyo Skytree e ciliegi rosa in fiore
Foto: Maria Peñascal

Proseguendo lungo le rive del Sumida che costeggiano il parco e passano sotto la ferrovia sopraelevata, seguendo il corso del fiume Kitajukken, si raggiunge il recente complesso commerciale di Mizumachi. Una piacevole passeggiata attraverso questo tranquillo quartiere pedonale occupato da negozi, caffetterie e impianti sportivi conduce direttamente alla maestosa e onnipresente Tokyo Skytree.

  • Sumida Park


    park
  • 1 Chome Hanakawado, Taito City, Tokyo 111-0033, Japan
  • Tokyo Mizumachi


    shopping mall
  • 1 Chome-2 Mukojima, Sumida City, Tokyo 131-0033, Japan

Ryogoku

L’enorme tetto verde dell’arena Kokugikan, visibile dalla passeggiata pedonale lungo il fiume a Ryogoku 両国, ci segnala che siamo vicini alla casa del sumo, lo sport nazionale del Giappone. Altri indizi sono i motivi ispirati al sumo che decorano il ferro battuto giallo del ponte Kuramae e i più che probabili avvistamenti dei massicci lottatori, che dediti alle loro faccende lasciano una scia di profumo dovuta al bintsuke, l’olio per capelli.

Il Sumida Hokusai Museum, progettato dall’illustre architetta Sejima Kazuyo, ospita nei suoi quattro piani opere del “vecchio pazzo per la pittura”, che visse gran parte della sua vita in questa zona e lasciò in eredità molte stampe che ritraggono quest’angolo di Edo nel XVIII e XIX secolo.

Il vicino Museo Edo-Tokyo, progettato da Kiyonori Kikutake, si basa sulla forma dei tradizionali magazzini di riso (ma ricorda anche un AT-AT de L’impero colpisce ancora) e catapulta i visitatori nella storia e nello sviluppo della metropoli più grande del mondo. Al momento è chiuso per ristrutturazione, ma dovrebbe riaprire nella primavera del 2026.

  • Edo-Tokyo Museum


    tourist attraction
  • 1 Chome-4-1 Yokoami, Sumida City, Tokyo 130-0015, Japan

Kiyosumi Shirakawa

Il giardino Kiyosumi (清澄庭園 Kiyosumi Teien) è un’idilliaca oasi urbana che traccia un delicato percorso attorno a un laghetto con tre isolotti, un ponticello e una vivace popolazione di carpe koi e tartarughe. È stato progettato alla perfezione sotto il vigile sguardo di Yataro Iwasaki, fondatore della Mitsubishi. Diverse rocce, selezionate per le loro forme levigate dall’acqua e trasportate via nave a vapore da svariate parti del Giappone, aggiungono un tocco di carattere alla rilassante passeggiata tra i quattromila alberi del giardino, oltre a servire da punto d’appoggio artistico.

A quindici minuti di cammino dal giardino, all’interno del Parco di Kiba (木場公園 Kiba Koen), sorge il Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo. La brillante collezione permanente include opere creative del dopoguerra di artisti locali e internazionali, tra cui Yokoo Tadanori, Yoshitomo Nara, Roy Lichtenstein, Gerhard Richter. Un’innovativa selezione di mostre temporanee fa sì che ci sia sempre qualcosa di nuovo da vedere.

Il quartiere di Kiyosumi Shirakawa 清澄白河 è stato protagonista di un vero e proprio boom del caffè. Le strade ora pullulano di torrefazioni e caffetterie, che offrono una pausa ristoratrice dalle attività culturali e botaniche e aggiungono un nuovo sapore a questo angolo della Tokyo est, un po’ fuori mano ma che merita decisamente una visita.

  • Kiyosumi Gardens


    tourist attraction
  • 3 Chome-3-9 Kiyosumi, Koto City, Tokyo 135-0024, Japan

Visitare Tokyo est è un viaggio che mostra un volto diverso e più rilassato della capitale giapponese. Che sia la prima volta a Tokyo o la decima, questa parte della città ha sempre qualcosa di nuovo – o di dimenticato – da raccontare.

Tradotto da Stefania Da Pont

Richard Koyama-Daniels

Richard Koyama-Daniels

Autore e illustratore britannico, vive a Tokyo.

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