Con il mondo che lentamente torna verso una relativa normalità, molti di voi staranno sicuramente fremendo dalla voglia di viaggiare. La situazione, tuttavia, richiede un po’ di cautela, inclusa la scelta di mete che permettano di viaggiare in sicurezza: alloggi spaziosi, attività all’aria aperta e un clima gradevole. La città di Hamamatsu è collocata tra Tokyo e Kyoto, rispettivamente a 90 e 60 minuti da ciascuna lungo la linea ferroviaria ad alta velocità Tokaido Shinkansen. Hamamatsu ha tutti i requisiti per un viaggio post-COVID ed è la meta perfetta per coppie e famiglie che hanno bisogno di ricaricare le energie dopo un lungo periodo di stress e preoccupazioni.
Lusso, Ampi Spazi, Tè di Shizuoka e Cucina Tradizionale Giapponese allo Hoshino Resorts KAI Enshu
L’hotel Hoshino Resorts KAI Enshu si trova sulla riva orientale del Lago Hamana, nella Prefettura di Shizuoka. Si è rivelato la base perfetta per esplorare la città di Hamamatsu insieme alla mia famiglia. Due membri del personale del KAI Enshu ci hanno accolto calorosamente e ci hanno accompagnati a fare un giro della struttura. Shizuoka è famosa per essere una delle regioni produttrici di tè in Giappone, con il 40% della produzione nazionale. Il tè è una tematica fortemente presente nel resort, dai tocchi verde matcha nelle uniformi dello staff al giardino del tè, dove gli ospiti possono fare due passi oppure sedersi e rilassarsi. Shimpei Takeno, l’esperto interno di tè giapponese, ci accompagna in una breve degustazione, spiegandoci come assaporare al meglio il tè verde e facendoci assaggiare alcune delle varietà disponibili al resort. Sul retro di una piccola biblioteca a tema viaggio, si ha accesso a una “cantina” del tè, con decine di tipi di sencha, tè tostato, tè nero giapponese e altre varietà di tè di Shizuoka da assaggiare (o da portare con sé per prepararlo in camera). A chi usa le terme onsen presenti nell’hotel viene consigliato di idratarsi con tre tipi di tè, rispettivamente da bere prima, durante e dopo il bagno.
La nostra stanza al KAI Enshu era un misto tra stile giapponese e occidentale, con due letti e un ampio pavimento in tatami, dove il personale ha steso un comodo e spesso futon per mia figlia. Aperti gli shoji scorrevoli che oscuravano le finestre, ci aspettava una magnifica vista del Lago Hamana, con nuvole rosa di fiori di ciliegio che esplodevano sugli alberi lungo le rive. La camera è dotata di doccia, ma sarebbe un peccato perdere una delle caratteristiche che rendono speciale un resort di lusso in Giappone: gli onsen. Al KAI Enshu sono presenti quattro bagni divisi per genere, maschi e femmine, ognuno con una parte interna e una esterna. L’ingresso è alternato a seconda dell’orario, mattina o sera, per dare l’opportunità di provarli tutti. Nella vasca interna “Hana-no-yu” sono immerse delle foglie di tè, che donano all’acqua un profumo magnifico e ammorbidiscono la pelle con le loro sostanze nutrienti.
Per cena abbiamo assaggiato il menù speciale, che include prelibatezze come l’unagi (anguilla d’acqua dolce) servita in tre diverse pietanze, e il fugu (pesce palla), servito sia come sashimi che fritto. La presentazione era impeccabile e ogni portata era preceduta da una dettagliata descrizione offerta da un paziente cameriere. Il mio piatto preferito è comparso verso la fine del pasto: una porzione generosa di unagi alla griglia, su un letto di riso. A quel punto, però, ero troppo pieno per apprezzarla, così il personale me l’ha gentilmente impacchettata per poterla portare in camera e mangiarla più tardi.
In bicicletta Lungo le Rive del Lago Hamana
La mattina seguente, dopo un’altra colazione preparata con cura, abbiamo raggiunto il centro di noleggio bici sulla riva del Lago Hamana. Una pista ciclabile segue grosso modo il perimetro del lago per circa 67 chilometri e può essere completata in circa sei ore e mezza. Ma calcolate di metterci più tempo, per potervi fermare a fare qualche fotografia o riposarvi in una delle numerose aree di ristoro lungo il percorso. La ciclabile è quasi tutta pianeggiante, quindi le classiche biciclette disponibili nei vari punti di noleggio lungo il lago sono perfettamente adeguate per una pedalata comoda e senza fretta.
Non avendo abbastanza tempo a disposizione per completare il giro del lago, abbiamo deciso di percorrere il tratto fino allo Hamanako Garden Park, e ritorno. È un parco pubblico molto esteso e, incredibilmente, a entrata libera. Noi eravamo di qualche giorno in anticipo rispetto all’apertura ufficiale per la primavera, ma molte delle bellissime composizioni floreali erano già pronte. Un’area particolarmente interessante è quella chiamata Flower Museum, creata per la Hamanako Flower Expo del 2004 e progettata per assomigliare al giardino di Monet a Giverny. Il giardino traboccava di fiori, con intere sezioni organizzate secondo colori complementari. Mentre i visitatori già ammiravano le composizioni, il personale era ancora al lavoro per aggiungerne di altre.
Gli Splendidi Colori dello Hamamatsu Flower Park
Continuando con il tema floreale, abbiamo visitato un altro bellissimo giardino, lo Hamamatsu Flower Park. Anch’esso si trova sul lungolago ed è raggiungibile a piedi dal KAI Enshu. Questo enorme parco è servito da adorabili trenini che percorrono i sentieri, nel caso ci si stanchi di camminare. Mia moglie ha apprezzato in particolare le aiuole colorate piantate lungo il percorso circolare del parco, fermandosi più volte a scattare dei primi piani ai meravigliosi fiori in pieno rigoglio.
Il parco è progettato in modo da risultare godibile in qualunque periodo dell’anno, con fiori stagionali messi in mostra nei periodi appropriati, dagli alberi di pruno che fioriscono a febbraio ai famosi fiori di ciliegio tra marzo e aprile, fino alle cascate di glicine viola nella tarda primavera. Il parco è bellissimo persino a dicembre, grazie alle incredibili luminarie di Natale.
Del parco abbiamo apprezzato gli ampi spazi, un ambiente rilassante dove non c’è stato alcun bisogno di preoccuparsi per il distanziamento sociale. Con i ciliegi in piena fioritura a fare da sfondo, abbiamo ammirato con calma la bellezza del parco e la maestria impiegata nella progettazione. Si è rivelato uno dei momenti migliori del nostro viaggio in famiglia.
I Ristoranti di Hamamatsu Dove Mangiare la Famosa Unagi
Il Lago Hamana è da più di un secolo fonte di acque fresche per allevare le anguille e rimane uno dei maggiori produttori di unagi in Giappone. Non è una sorpresa, dunque, che proprio a Hamamatsu si trovino molti dei migliori ristoranti giapponesi di unagi. Se ne contano a decine già solo nei pressi del lago.
Il Kanzanjien è uno di questi e sorge letteralmente sul bordo del lago, appena sotto il Tempio Kanzan-ji. La sera prima ci eravamo già saziati di squisita unagi al KAI Enshu, così abbiamo optato per alcuni degli altri piatti del ristorante, come frittura di ebi (gamberi), sakana (pesce) e karaage (pollo fritto disossato). Seduti sulla veranda del ristorante, ci siamo goduti la brezza fresca che soffiava dal lago e l’incantevole vista primaverile.
La strada che porta al Kanzanjien è fiancheggiata da storici locali che servono unagi, quindi se avete voglia di assaggiare questa prelibatezza locale troverete sicuramente un posto per farlo.
La Maestria degli Artigiani al Tempio Ryotan-ji
A nord del lago, raggiungibile con un breve tragitto in auto, si trova il Ryotan-ji, tempio del clan Ii, che lo ha frequentato per ben 40 generazioni. La famiglia degli Ii vanta numerosi membri illustri, incluso un vassallo di Tokugawa Ieyasu (il primo Shogun della dinastia Tokugawa) e un capo di governo che contribuì all’apertura del Giappone al mondo verso la fine del Periodo Edo. Grazie al legame con l’illustre clan Ii, la struttura del tempio è di qualità eccezionale. Al nostro passaggio, le assi del pavimento risuonavano dello scricchiolio dell’uguisubari, la tecnica di allarme “dell’usignolo” che chi ha visitato il Castello di Nijo a Kyoto ricorderà sicuramente. Si dice che sia opera dell’artigiano Jingoro Hidari, al quale viene attribuito anche un maestoso dragone intagliato nel tempio principale. Una volta terminata la visita agli edifici del tempio, abbiamo fatto una piacevole passeggiata nel bellissimo giardino di fronte alla sala principale del tempio.
Il giardino di pietra sul retro del tempio, progettato da Enshu Kobori, è stato creato per l’intrattenimento del Signore degli Ii. Le rocce sono sistemate in modo da rappresentare astrattamente gli elementi di un tempio e vennero appositamente selezionate in modo che la loro forma risultasse attraente osservandola da ogni possibile angolazione. Il punto di vista principale, tuttavia, è quello all’uscita della sala shoin: in effetti, la vista da lì risulta perfettamente equilibrata. Il giardino è così spettacolare da essere stato nominato “Luogo di Bellezza Paesaggistica” a livello nazionale. Visitare il Tempio Ryotan-ji non porta via troppo tempo, ma è una testimonianza dell’abilità e dell’attenzione al dettaglio che avevano gli artigiani giapponesi dell’epoca Edo.
Un Incontro con la Storia Giapponese al Castello di Hamamatsu e allo Shointei
Se il Ryotan-ji ha stimolato la vostra curiosità riguardo alla storia dei samurai in Giappone, allora avventuratevi nel cuore di Hamamatsu per una visita al Castello. Benché l’attuale edificio sia una ricostruzione, il castello un tempo fu la residenza di Tokugawa Ieyasu, prima che salisse al potere come Shogun. Al terzo e ultimo piano, una terrazza panoramica permette una vista a 360 gradi del parco circostante. Al momento della nostra visita, i 400 ciliegi del parco erano in piena fioritura e molti degli abitanti della città stavano facendo il loro picnic di hanami all’ombra degli alberi (creando una lunga coda per entrare al parcheggio).
Il castello non è molto grande, ma è una magnifica ricostruzione recente con un forte legame con la storia giapponese. Le insolite mura in pietra “Nozura-zumi” sono costruite impilando pietre naturali al posto di blocchi cesellati e rimangono tuttora forti e resistenti come quando furono erette più di 400 anni fa.
Dopo una passeggiata tra il castello e il parco, abbiamo fatto tappa allo Shointei, una casa da tè tradizionale poco distante. Quasi nascosta da un boschetto, offre un momento di pausa per riprendere le forze o riflettere sulla giornata trascorsa. L’edificio è uno spazio pubblico, che le associazioni del posto possono affittare per praticare la cerimonia del tè o altre arti tradizionali. Nel silenzio e nella tranquillità di un tardo pomeriggio, ho fatto due passi nel giardino zen e ho assaporato un tè matcha e un dolcetto wagashi giapponese.
Il tè e i dolci vengono serviti ai visitatori per 400 yen, senza bisogno di prenotazione. Il tè viene scelto a rotazione da una selezione di matcha (tè verde in polvere) e sencha (tè verde in foglia). C’è anche la possibilità di provare a praticare la cerimonia del tè in un contesto informale. La cerimonia del tè tradizionale, infatti, con gli ospiti in eleganti kimono e i partecipanti costretti a rimanere seduti a lungo nella scomoda posizione seiza, rischia di intimidire i principianti. Allo Shointei, invece, i partecipanti possono sedersi su delle sedie e vestirsi come preferiscono, mentre una gentile insegnante offre una breve dimostrazione dell’arte della cerimonia del tè. Prendere parte a questa esperienza tipicamente giapponese può essere un prezioso ricordo da condividere con la propria famiglia durante un viaggio in Giappone.
Musica e Innovazione da Yamaha
Passiamo ora a qualcosa di completamente differente. La Yamaha Corporation è una delle più stimate aziende giapponesi e tutto ha avuto inizio qui a Hamamatsu nel 1887, quando Torakusu Yamaha, un riparatore di attrezzature mediche, venne chiamato da una scuola elementare locale per aggiustare il loro organo a canne. Yamaha aveva il cuore e la mente di un ingegnere e rimase così affascinato da quello strumento musicale di origine occidentale che decise di imparare come costruirlo. Arrivò persino a studiare teoria musicale per capire come farlo suonare meglio. Ottenuto un notevole successo nella produzione di organi, l’azienda iniziò a produrre altri strumenti, fino a progettare un pianoforte verticale nel 1900. La Yamaha continuò nell’innovazione di un’ampia gamma di strumenti, inclusa l’onnipresente tastiera DX7, che noi cresciuti negli anni ‘80 dovremmo ringraziare ogni volta che mettiamo la colonna sonora di “Top Gun” a ripetizione su Spotify.
Lo Yamaha Innovation Road può essere descritto come un museo interattivo all’interno del quartier generale della Yamaha Corporation a Hamamatsu. La visita è d’obbligo per qualunque musicista. La vasta collezione di strumenti Yamaha, inclusi pianoforti da concerto e chitarre d’eccellenza, non è soltanto esposta: nella maggior parte dei casi, gli strumenti possono anche essere provati. Per un pianista in erba, potersi sedere alla tastiera di un pianoforte da concerto e sentirne la ricchezza del suono potrebbe dar vita a un eterno amore per la musica. Io non suonavo la chitarra da anni, ma quando ho preso in mano una bellissima chitarra acustica Yamaha ho sentito le corde morbide come burro tra le mie dita, mentre gli accordi riemergevano dalla memoria. Per chi volesse scatenarsi con una chitarra o basso elettrici, lo Yamaha Innovation Road mette a disposizione persino una sala insonorizzata. Yamaha offre anche una scelta di strumenti ibridi elettrici-acustici, che è possibile provare. È un posto in cui chiunque, con un minimo di talento o interesse per la musica, potrebbe tranquillamente trascorrere un’intera giornata.
Strumenti musicali a parte, la visita allo Yamaha Innovation Road ci ricorda come nella storia l’azienda abbia esteso le sue innovazioni anche ad altri generi di prodotti. Molti conoscono le motociclette Yamaha, ma pochi sanno che la produzione venne avviata dalla Yamaha per utilizzare i macchinari di epoca bellica dopo la Seconda Guerra Mondiale e solo nel 1955 divenne una divisione autonoma. L’azienda produce anche articoli sportivi, strumentazioni per registrazione, riproduzione e mixaggio audio e persino semiconduttori. A quanto pare, lo spirito del fondatore Torakusu Yamaha ispira tuttora l’azienda a provare cose nuove e non temere il fallimento.
Per visitare lo Yamaha Innovation Road è necessaria la prenotazione, che può essere fatta con una semplice telefonata in inglese il giorno precedente. Al museo sono disponibili audio guide in diverse lingue, incluso l’inglese.
Tutta la mia famiglia ha trovato piacevole la visita a Hamamatsu: mia moglie ha apprezzato in particolare i giardini fioriti, mia figlia la cultura del tè e il mio stomaco la cucina locale. Abbiamo trascorso anche un’altra giornata esplorando le montagne di Hamamatsu, una parentesi di serenità tra natura e antichi templi. Se avete in mente un viaggio in Giappone con la famiglia, alloggiare a Hamamatsu potrebbe essere una buona soluzione alternativa alle solite Tokyo e Kyoto, per scoprire un lato nascosto del Paese. Per chi usa il Japan Rail Pass, una tappa a Hamamatsu tra Tokyo e Kyoto non costa nulla: che ne dite di venire a vedere voi stessi le attrattive che questa città ha da offrire?
Sponsorizzato dalla Città di Hamamatsu
Tradotto da Stefania Da Pont