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Perfect Days di Wim Wenders (2023) è uno di quei film di basso profilo da assaporare lentamente, scena per scena. Con un’attenzione minuziosa ai dettagli, il film rivela i suoi personaggi poco a poco, lasciando allo spettatore la curiosità di scoprire cosa c’è dietro l’angolo. Se avete apprezzato il film, sarà un vero piacere rivisitare alcuni dei luoghi in cui sono ambientate le scene principali.

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Il film è il ritratto di Hirayama (interpretato da Koji Yakusho), un uomo di mezza età che ogni mattina attraversa la città per svolgere il suo lavoro di pulizia dei bagni pubblici nel quartiere trendy di Shibuya. Dopo il lavoro, riprende la sua vita solitaria fatta di piaceri semplici nella zona di Asakusa e Sumida. Il regista tedesco Wim Wenders ha co-sceneggiato e diretto il film con un cast interamente giapponese, ambientandolo tutto nella Tokyo odierna.

La storia prende direttamente ispirazione dal progetto The Tokyo Toilet, che documenta le famose toilette pubbliche di design a Shibuya. Le altre location più retrò nei pressi del fiume Sumida sono tutte raggiungibili con un bel giro in bicicletta. Chiunque può quindi ripercorrere facilmente parte della routine di Hirayama e farsi un’idea dello stile di vita nostalgico del suo quartiere.

Abbiamo selezionato 12 location significative nel film e allo stesso tempo interessanti da visitare, da zone poco conosciute ad Asakusa e oltre il fiume nel quartiere di Sumida, fino a luoghi meno frequentati di Shibuya e Shimokitazawa.

Asakusa e Sumida: angoli senza tempo nella Tokyo di una volta

A cavallo del fiume Sumida, tra il tempio Sensoji nel cuore di Asakusa da un lato e la futuristica Tokyo Skytree dall’altro, sorge la Tokyo classica del periodo Edo. È qui che vive e si muove Hirayama.

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L’appartamento di Hirayama

L’appartamento a due piani di Hirayama si trova nella zona nord-est di Tokyo, sul lato est del fiume Sumida, proprio dietro l’angolo del Koto Tenso Jinja. Ogni mattina, si sveglia con il rumore della signora che spazza la strada davanti al santuario, e si prepara per uscire. Questo antico e placido quartiere residenziale sorge all’ombra della Tokyo Skytree, la cui enorme sagoma luminosa sovrasta l’orizzonte a ovest.

Anche senza il distributore automatico di caffè nel parcheggio, l’edificio del film è immediatamente riconoscibile (e ci vive davvero qualcuno).

Il bagno pubblico Denkiyu

Denkiyu (電気湯) è il bagno pubblico vecchio stile dove Hirayama si concede un bagno rinfrescante dopo il lavoro. Ha un murale del Monte Fuji sulla parete di piastrelle bianche. Tra i frequentatori abituali, ci sono due gioviali vecchietti. È qui che Niko (interpretata da Arisa Nakano) accompagna lo zio durante il loro ultimo giorno insieme.

In un quartiere con molti altri vecchi sento (bagni pubblici tradizionali con vasche) ristrutturati, Denkiyu rimane un luogo di ritrovo per la comunità. A conduzione familiare, è stato fondato nel 1922 e da una cinquantina d’anni occupa lo stesso edificio dell’epoca Showa. Passando di lì potrete osservare i frequentatori abituali del quartiere, sia residenti anziani che giovani famiglie, che parcheggiano le loro biciclette di fronte all’edificio o si avvicinano in ciabatte con i loro asciugamani. Alcuni sono addirittura già in attesa davanti alla porta quando Denkiyu apre alle 15:00.

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Il Ponte Sakurabashi

Sakurabashi (桜橋) è il ponte a forma di X tra i quartieri di Sumida e Asakusa, che Hirayama attraversa spesso in bicicletta, con le piramidi di pietra, l’imponente Tokyo Skytree sullo sfondo, e la vista del fiume Sumida. È su questo ponte che il protagonista e la nipote Niko pedalano verso il tramonto cantando “Kondo wa kondo; ima wa ima” (“La prossima volta è la prossima volta. Adesso è adesso”). Sempre a Sakurabashi, Hirayama e l’ex marito della proprietaria del bar (interpretato da Tomokazu Miura) chiacchierano e giocano con le loro ombre di notte sotto il ponte, sul lato di Asakusa.

Sakurabashi è stato inaugurato nel 1985 come primo ponte pedonale sul fiume Sumida. Si estende direttamente dall’estremità settentrionale del Parco Sumida, famoso in primavera per i suoi ciliegi in fiore, fino al centro di Asakusa. A pochi passi lungo il fiume dalla folla dei turisti, il ponte sembra essere particolarmente apprezzato dai ciclisti pendolari, dagli abitanti del luogo che portano a spasso il cane e da tutti noi che ci godiamo il panorama.

Asakusa Yakisoba Fukuchan

Asakusa Yakisoba Fukuchan (浅草焼きそば福ちゃん) è il chiosco di yakisoba nei sotterranei della metropolitana dove Hirayama mangia un boccone dopo il suo turno di lavoro, e dove alcuni clienti abituali vengono a guardare la partita di baseball in TV. Il locale si trova in una malandata galleria commerciale sotterranea con delle accattivanti illuminazioni al neon saturate.

Fukuchan si trova all’estremità della Asakusa Chikagai (la più antica strada commerciale sotterranea del Giappone) che conduce all’uscita 6 della Ginza Line all’interno della stazione della metropolitana di Asakusa. Il chiosco di yakisoba è proprio di fronte a una bancarella di DVD usati ed è un luogo piuttosto movimentato, soprattutto nei fine settimana. Proseguite lungo il corridoio per dare un’occhiata ad altri izakaya (bar tradizionali giapponesi), locali e negozietti vintage, fino al barbiere all’angolo, in fondo alle scale che portano all’uscita sulla strada.

Libreria Chikyudo

Chikyudo Shoten (地球堂書店) è la libreria dell’usato dove Hirayama sfoglia i tascabili da 100 yen che legge la sera prima di dormire. La simpatica negoziante commenta sempre le sue scelte, dal saggio Ki (“Alberi”) di Aya Koda alla raccolta di racconti Eleven di Patricia Highsmith (pubblicato in italiano come Urla d’amore).

Chikyudo è uno dei tanti piccoli negozi con la facciata in stile Edo sulla vivace strada commerciale Denpoin che parte dal Tempio Sensoji. Il negozio, attivo da oltre 50 anni, è specializzato in libri e riviste d’arte. Una volta entrati, il rumore della strada svanisce in lontananza mentre si curiosa tra gli scaffali. Ricordatevi di arrivare presto, perché il negozio chiude alle 15.00.

Bar Beni no Akari Novu

Beni no Akari Novu (紅の灯 ノヴ), il bar vecchio stile contrassegnato da una lanterna rossa poco a nord del Sensoji, è il luogo in cui la Mama-san (interpretata dalla cantante enka Sayuri Ishikawa) accoglie affettuosamente Hirayama da sei anni, fin dall’apertura del locale. Una stanzetta intima, senza finestre, dove la Mama-san saluta tutti i suoi clienti per nome e dove Hirayama è felice di trascorrere un po’ di tempo in buona compagnia. Niente schermi, niente impianto audio, niente palco, niente microfono. Solo una chitarra acustica e una voce intensa che va oltre lo spazio e il tempo.

Il locale nella realtà è un ristorante informale che serve una cucina di ispirazione francese, specializzata in piatti a base di maiale. All’esterno, si sente della musica provenire da un misterioso locale di musica dal vivo proprio a fianco. Il quartiere è pieno di posticini simili al piano terra, in tranquille vie secondarie, segnalati semplicemente da un’insegna sopra la porta.

Shibuya e Shimokitazawa: toilette contemporanee e musica vintage

Shibuya, il quartiere più grande e progressista di Tokyo, è noto sia per le sue zone residenziali eleganti intorno al parco di Yoyogi, sia per la frenesia dei negozi trendy, della moda di strada e delle tendenze pop che ribollono intorno a Harajuku e al famoso incrocio. Hirayama lavora in questa zona, pulendo le toilette pubbliche. Più a ovest, il quartiere emergente di Shimokitazawa è meno pretenzioso, con un’atmosfera più vintage.

Le toilette del parco Nabeshima Shoto

Nelle toilette del parco Nabeshima Shoto, Hirayama trova un bambino smarrito in una delle cabine. È il primo bagno del film in cui accade qualcosa di significativo. Il bambino viene portato al sicuro da Hirayama e la madre, appena lo ritrova, gli pulisce le mani ignorando la presenza dell’addetto alle pulizie. Mentre si allontanano, il bambino si gira per salutare.

Questa toilette è una delle più fantasiose, grazie alle assi di legno firmate dall’architetto Kengo Kuma. Anche l’interno delle singole “cabine” è decorato con legno di cedro, ciliegio riutilizzato e abete d’acqua integrati in varie forme. Situata in un tranquillo quartiere residenziale di Shibuya, la toilette in legno si inserisce bene nel contesto del parco, che comprende anche un laghetto e un vecchio mulino ad acqua. Le persone si siedono qui tranquille a leggere, mentre i bambini si divertono nel parco giochi.

Le toilette del parchetto Yoyogi Fukamachi

Nelle toilette pubbliche di Yoyogi Fukamachi Mini Park una donna chiede a Hirayama in inglese come diavolo funzionino. È uno dei bagni più noti della serie, progettato da Shigeru Ban e caratterizzato dalle pareti trasparenti arancioni e viola che diventano opache quando la porta è chiusa a chiave (la modalità trasparenza non è garantita nei periodi più freddi). Il parco Yoyogi Fukamachi è anche dove Hirayama vede spesso lo strano senzatetto (interpretato dal ballerino Min Tanaka).

A pochi passi di distanza, nel vicino Haru-no-Ogawa Community Park (sempre sul lato ovest del parco Yoyogi), si trova la toilette trasparente gemella di Shigeru Ban con le pareti blu e gialle, dove Dera-chan viene a giocare con le orecchie di Takashi.

Flash Disc Ranch

Il Flash Disc Ranch è il negozio di dischi vintage dove il giovane e irrequieto collega di Hirayama, Takashi (interpretato da Tokio Emoto), porta il protagonista per cercare di vendere le sue vecchie musicassette, ma senza successo.

Il negozio vero in realtà si concentra maggiormente sui vinili, ma è comunque una tappa divertente per chi ama curiosare tra le copertine dei dischi di musica giapponese e occidentale degli anni ’60 e ’70, mentre gli altoparlanti trasmettono melodie retrò. Flash Disc Ranch si trova sul lato sud di Shimokitazawa, dove nei negozi di abiti vintage usati troverete sicuramente dei vestiti adatti al vostro stile musicale.

Le toilette del parco Ebisu

Nei bagni pubblici del parco Ebisu, simili a un labirinto di cemento, Niko decide di dare una mano a Hirayama nel suo lavoro: un altro momento fondamentale per il legame tra zio e nipote.

Entrando in questa toilette pubblica, progettata dal rinomato designer d’interni Masamichi Katayama, sembra quasi di essere in un moderno hotel di lusso, con stanze spaziose, illuminazione discreta e design coerente. La struttura, poco appariscente, si inserisce elegantemente nell’ambiente del parco giochi locale, che si trova in una zona tranquilla sul lato ovest della stazione di Ebisu.

Le toilette di Yoyogi Hachiman

Nei bagni pubblici di Yoyogi-Hachiman Hirayama trova per la prima volta il foglietto con il tris e decide di giocare per qualche giorno con uno sconosciuto invisibile.

I “tre funghi” cilindrici dell’architetto Toyo Ito, con le pareti esterne ricoperte da piastrelle in gradazione di colore, si stagliano in modo quasi buffo di fronte alla vegetazione, proprio accanto alla scalinata che porta al santuario di Yoyogi Hachimangu.

Il santuario Yoyogi Hachimangu

Yoyogi Hachimangu è il santuario dove, in cima alla scalinata, Hirayama si siede su una panchina all’ombra e pranza con un sandwich e del latte. Durante la sua pausa pranzo, osserva una donna con il suo gatto e fa un cenno di saluto a un’impiegata che non ricambia mai. È anche il luogo in cui contempla il komorebi, l’effetto della luce del sole che filtra attraverso gli alberi, e tira fuori la sua macchinetta fotografica per scattare una foto a pellicola.

Situato in cima a una collina e circondato dalla vegetazione, Yoyogi Hachimangu è come uno spazio sacro nascosto appena sopra il traffico della strada. Il parco ospita diversi gatti, che sembrano vivere in armonia con i visitatori umani, oltre a diversi uccelli e, a sentirne il canto, almeno un gallo. Se vi trovate lì in una giornata di sole, non dimenticate di alzare lo sguardo oltre gli alberi.

Oltre a mostrare i nuovi e stilosi bagni pubblici della città, Perfect Days mette in contrasto il quartiere più appariscente e dinamico di Shibuya con un lato più tradizionale di Tokyo che, come Hirayama stesso, sembra non cambiare mai, nonostante il mondo e le persone intorno ad esso cambino, e nonostante si aprano nuove possibilità. Andare in giro per le location è un modo per esplorare tutti questi quartieri sulle orme di Hirayama, confrontando i luoghi reali con la rappresentazione spesso più sofisticata fatta da Wim Wenders sul grande schermo. (Anche le foto di questo articolo sono state scattate con uno stile che tenta di evocare la particolare fotografia del film).

Così come Your Name ha ispirato i fan dell’anime a visitare di persona i luoghi citati nel film a Tokyo e non solo, mentre Lost in Translation ha portato una nuova ondata di turisti cinefili al Park Hyatt Tokyo di Shinjuku, Perfect Days ci invita a rallentare e a riscoprire la Tokyo tradizionale e trendy, classica e dinamica, che forse conosciamo meno di quanto pensiamo.

Tradotto da Stefania Da Pont

Cherise Fong

Cherise Fong

Originaria di San Francisco, ora vivo a Tokyo. Se posso, cerco di viaggiare in bicicletta, treno o nave, sempre alla ricerca di ecosistemi invisibili, storie non ancora raccontate ed eroi(ne) sconosciuti per un futuro più ecologico.

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