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Siete curiosi di sapere come festeggiare il Capodanno (Oshogatsu お正月) in Giappone?

Il periodo delle feste è un momento magico per viaggiare, sebbene possa comportare alcune piccole difficoltà. Siamo infatti in alta stagione, quando tanti giapponesi ne approfittano per tornare dalle proprie famiglie di origine e muoversi per il Paese, ma è anche un’occasione unica per vivere da vicino una delle celebrazioni più significative e tradizionali del Giappone, paragonabile al nostro Natale.

Se infatti qui il Natale non rappresenta un giorno di festa (sebbene ormai sia diventata consuetudine festeggiarlo con addobbi e luminarie), il Capodanno rappresenta invece uno dei momenti più importanti dell’anno, nonché un’occasione di raccoglimento e di festeggiamenti in famiglia.

Tutto questo periodo è caratterizzato da diversi momenti di celebrazione, individuale e collettiva, fortemente legati ai cicli dell’antico calendario lunare e agricolo. Se vi trovate a Tokyo durante le feste del Capodanno, potrete quindi approfittarne per vivere alcuni momenti speciali e partecipare a cerimonie tradizionali.

La maggior parte delle luminarie natalizie allestite in diverse zone di Tokyo sono accese fino a gennaio.

I riti del Capodanno

I riti del Capodanno tradizionale giapponese si articolano su un periodo di circa quattro settimane, e costituiscono l’insieme rituale più lungo dell’anno. Attualmente, Oshogatsu si festeggia il primo gennaio (detto anche ganjitsu 元日), ma sono considerati festivi anche i giorni 29-30-31 dicembre, che servono per prepararsi ad accogliere il nuovo anno, oltre ai primi 3 giorni di gennaio, chiamati Shogatsu sanganichi (正月三が日).

Kamidana decorato per il capodanno in Giappone
Il periodo delle feste viene chiamato nenmatsu nenshi (年末年始, letteralmente “fine anno – inizio anno”) ed è il momento in cui ci si predispone ad accogliere il nuovo anno. Foto: Yvonne Michelmann

Gli ultimi 3 giorni dell’anno sono tradizionalmente dedicati a osoji (大掃除), ovvero “le grandi pulizie”, in cui ci si impegna in una pulizia generale e completa della casa. Il concetto alla base di questa tradizione è il cominciare l’anno nuovo senza portarsi dietro “lo sporco” di quello appena passato. Ci si dedica anche agli shimekazari (標飾り), decorazioni per il nuovo anno fatte in corda di paglia e poste all’ingresso per indicare che la casa è purificata e pronta a dare il benvenuto alle divinità. Altri addobbi tradizionali che troverete in giro davanti alle porte di case e negozi sono i kadomatsu (門松 “il pino di ingresso”), composizioni di rami di pino e tronchi di bambù poste a coppie davanti all’uscio.

Cosa fare il 31 dicembre a Tokyo

Se viaggiate in Giappone durante il periodo di Capodanno, vi chiederete cosa fare la sera del 31 dicembre. Dimenticate i festeggiamenti caotici e i fuochi d’artificio: sebbene ormai anche a Tokyo e dintorni sia possibile fare il classico “countdown” verso la mezzanotte, ammirando i fuochi d’artificio sul porto di Yokohama o festeggiando nei locali a Roppongi, il mio consiglio è di non perdere il fascino del Capodanno tradizionale, o quantomeno cercare di unire i due aspetti di questa festività.

Dal 2020, il quartiere di Shibuya ha sospeso i festeggiamenti ufficiali della notte di Capodanno e il consueto count-down all’incrocio, per motivi di sicurezza. Foto: Jezael Melgoza

Joya no Kane, salutare l’anno con i rintocchi delle campane

Secondo la tradizione buddhista, prima della mezzanotte ci si reca al tempio per il rituale del joya no kane (除夜の鐘), la campana di fine anno che viene fatta suonare 108 volte. Attraverso i rintocchi delle campane ci si libera dai propri 108 bonnō, i desideri terreni all’origine della sofferenza umana. Potete assistere a questa cerimonia presso i principali templi della città: quasi tutti, infatti, permettono di presenziare e in molti casi anche di partecipare (a volte a pagamento, nella maggior parte dei casi gratuitamente ma su prenotazione).

Lo Zojoji, nei pressi della Tokyo Tower, è uno dei templi più frequentati a Capodanno.

I templi più frequentati e popolari per i festeggiamenti di fine anno a Tokyo:

  • Allo Honzan Higashi Honganji (本山東本願寺)di Asakusa, tempio della scuola del Buddhismo della Terra Pura (Jodo Shinshu), si può prenotare in anticipo e gratuitamente per suonare la campana, recandosi direttamente sul posto (fino a 108 persone). Bisogna arrivare al tempio entro le ore 23 del 31 dicembre: qui si ascolterà una breve spiegazione e poi si potrà bruciare l’incenso di fronte alla sala principale, prima di passare al campanile. Si inizia a suonare la campana alle 23.30.
  • Lo Zojoji (増上寺), in zona Shiba-koen, è uno dei luoghi più iconici e popolari per il countdown di fine anno: qui infatti troverete le campane più grandi del Kanto. L’area antistante il tempio, dove troverete diversi chioschi per mangiare e bere, inizia a essere affollata già a partire dalle 22:00 e l’arrivo del nuovo anno viene poi celebrato da un monaco che suona la campana esattamente a mezzanotte. Si possono acquistare in anticipo i biglietti per suonare la campana, altrimenti si può assistere all’esterno alla cerimonia (i rintocchi iniziano a mezzanotte).
  • Allo Homyoji (法明寺), a Ikebukuro, i rintocchi cominciano a mezzanotte e viene permesso di suonare la campana alle prime 500 persone che si prenotano entro le 12.30 del 31 dicembre.

Nelle zone intorno ai templi troverete anche diversi banchetti che servono i classici “soba di fine anno” (toshikoshi soba), oden e altre pietanze calde. Inoltre, avrete anche l’opportunità di assaggiare l’amazake, un particolare tipo di sake dolce, non alcolico, non filtrato e generalmente non pastorizzato, servito caldo.

Fare hatsumode al tempio

Il Capodanno giapponese si celebra anche con lo hatsumode (初詣), la prima visita al tempio o santuario dell’anno, dove ci si reca per pregare e per esprimere i propri desideri e propositi per l’anno nuovo. Allo scattare della mezzanotte, i tanti fedeli si mettono in fila per accedere ai santuari, e le visite continueranno almeno per i primi tre giorni dell’anno.

La fila per lo Hatsumode il primo giorno dell’anno nuovo.

Con l’occasione, si acquistano gli omamori (amuleti di protezione) per il nuovo anno. Inoltre, è tradizione acquistare uno hamaya, una freccia decorativa per scacciare tutti i mali, che va appesa nell’angolo nord-est della casa, quello ritenuto più propenso a intrusioni maligne. Altra usanza consiste nell’acquisto di un omikuji, un oracolo che ci dirà se il nuovo anno sarà fortunato, oppure no: si scuote un contenitore di legno per far uscire un bastoncino numerato, che corrisponde a un foglietto su cui è scritto se avrete una buona o una cattiva sorte.

Gli omikuji sono oracoli che si possono trovare nei templi: se si pesca un foglietto che promette buona fortuna, si tiene con sé, altrimenti se la predizione è maligna, il biglietto viene annodato al ramo di un albero, sperando che la sfortuna resti lì e non ci segua.

Il santuario più visitato a Tokyo tra il 1° e il 3 gennaio è il Meiji-Jingu, a Harajuku, con circa 3 milioni di visitatori: uno dei luoghi più amati dai cittadini di Tokyo.

Mangiare i piatti tipici di Capodanno

Entro il 31 dicembre è usanza mangiare i soba (spaghetti di grano saraceno): i toshikoshi soba sono un piatto considerato di buon auspicio, si dice che mangiarli spazzi via le cose cattive dell’anno passato promettendo una lunga vita, visto che gli spaghetti sono preparati appositamente più lunghi del normale. Secondo molti non vanno mangiati mentre suonano le campane nel tempio (quindi andrebbero consumati entro le 23) e non vanno spezzati mentre si mangiano.

Potete trovarli facilmente nei vari stand fuori dai templi, o nelle principali vie commerciali, dove vengono serviti prima di mezzanotte, oppure in alternativa potete provarli da Kanda Yabu Soba, uno dei più antichi ristoranti di soba di Tokyo, dove è possibile gustarli prenotandoli in anticipo.

Ciotola di toshikoshi-soba con cipollotti
I toshikoshi soba sono un piatto tipico di fine anno in Giappone. Considerati di buon auspicio, è necessario consumarli entro la mezzanotte.

Il primo dell’anno invece è usanza consumare i piatti tradizionali del Capodanno, chiamati osechi ryori (お節料理): una selezione di cibi tipici giapponesi serviti su un particolare contenitore laccato chiamato jubako. Tutti gli alimenti che compongono l’osechi sono considerati alimenti che portano fortuna: il gambero è simbolo di ricchezza e prosperità; l’orata è di buon auspicio; le uova di aringa sono simbolo di fertilità; i fagioli neri di soia sono simbolo di salute e propiziatori per il lavoro; il daikon è emblema di longevità; le castagne cotte con zucchero sono simbolo di successo e prosperità. Infine, si mangia lozoni, una zuppa di mochi e altri ingredienti che variano a seconda della regione nella quale viene preparata. Si utilizzano i mochi perché tradizionalmente si ritiene che nutrirsi col riso conferisca agli uomini l’energia vitale necessaria per il proseguimento della vita.

Confezione dell'osechi ryori con diverse pietanze
Gli ingredienti dell’osechi ryori, pasto tradizionale del Capodanno giapponese, sono considerati portafortuna: Foto: Yvonne Michelmann

Solitamente le confezioni di osechi ryori vanno ordinate con grande anticipo e non sono propriamente economiche, potete trovarle nei ristoranti e nelle principali catene di grandi magazzini, mentre in alcuni konbini si trovano versioni a costo più basso. Altrimenti, un’altra soluzione per degustare al meglio questi piatti tradizionali può essere quella di soggiornare in un ryokan che offra questo tipo di pasto.

31 dicembre alternativo a Tokyo: la Parata delle Volpi

Per restare in tema di festeggiamenti tradizionali, uno degli eventi più affascinanti a cui potete partecipare si svolge a Oji. Questo infatti è il quartiere delle volpi nel Kanto e il 31 dicembre è per loro il giorno più importante dell’anno: il giorno del Kitsune no Gyoretsu, cioè la Parata delle Volpi, un modo per celebrare la fine dell’anno in una maniera completamente inedita.
È possibile partecipare alla parata indossando il kimono: basta effettuare la prenotazione dal sito ufficiale dell’evento, fino a esaurimento posti.

Consigli Utili per Viaggiare a Capodanno a Tokyo

Viaggiare nel periodo di Capodanno può risultare un po’ difficoltoso: da un lato, per il fatto che la maggior parte dei luoghi e dei templi sarà preso d’assalto da una folla festosa, dall’altro perché essendo questo un periodo festivo, vi potrà capitare di trovare molti luoghi chiusi al pubblico.

Molti ristoranti e negozi infatti chiudono per ferie gli ultimi giorni di dicembre e i primi di gennaio. Inoltre, anche diversi luoghi pubblici e attrazioni sono chiusi nelle giornate dal 29 dicembre al 03 gennaio, quindi prima di partire conviene studiare molto attentamente le chiusure per evitare di fare viaggi a vuoto (purtroppo non sempre Internet è di grande aiuto). A Tokyo, per esempio, la maggior parte dei giardini (quelli principali, almeno) chiude dal 29 dicembre all’1 gennaio, insieme ai principali musei.

A Capodanno tuttavia potrete spostarvi agevolmente per la città, dal momento che le principali reti ferroviarie sono attive tutta la notte: la JR Yamanote è attiva 24 ore su 24, con partenze ogni 15 minuti; così come la Chuo e la Sobu line e altre linee.

Festeggiare il Capodanno a Tokyo vi permetterà di vivere da vicino uno dei momenti di celebrazione più sentiti del Giappone. Questa festa rappresenta un momento di intimità e anche se alcune tradizioni europee ed americane sono giunte fin qui, il mio consiglio è quello di godervi la bellezza del Capodanno tradizionale giapponese. E ricordate: per augurare buon anno nuovo, fino al 31 dicembre la formula da utilizzare è yoi otoshi wo (よいお年を). Mentre a partire dal 1 gennaio si dice akemashite omedeto gozaimasu (明けましておめでとうございます)!

Daniela Travaglini

Daniela Travaglini

Yamatologa per caso, alla scoperta degli angoli più autentici e tradizionali del Giappone. Vivo a Roma, ma quando posso, scappo nella mia amata Tokyo.

www.tradurreilgiappone.com

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