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Era il 2014 quando una giovane pop star dai lunghi codini celesti apriva il tour ArtRave: The Artpop Ball dell’artista statunitense Lady Gaga, catturando per la prima volta l’attenzione del pubblico occidentale non otaku (cioè non amante di manga, anime e cultura pop giapponese). Nello stesso anno la stessa ragazzina partecipa al David Letterman Show per poi annunciare il suo primo tour negli Stati Uniti. Non è la prima volta che un’artista giapponese si fa largo nella scena musicale del paese, ma stavolta c’è qualcosa di diverso ー qualcosa che a molti fa alzare il sopracciglio. La sedicenne Hatsune Miku, infatti, è un personaggio virtuale, un avatar, e a esibirsi dal vivo non è altro che il suo ologramma 3D.

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Ma partiamo dall’inizio.

La Storia di Hatsune Miku

Nel 2004 la Yamaha Corporation lancia un nuovo sintetizzatore vocale chiamato Vocaloid, che permette agli utenti di sintetizzare voci umane semplicemente immettendo il testo e la melodia di una canzone. Il software contiene diverse voicebank (librerie vocali; in altre parole, personaggi selezionabili per dare la voce ai propri brani) modellate su cantanti professionisti: nella prima versione, per esempio, l’utente può scegliere di utilizzare LEON, LOLA, o MIRIAM per i brani in lingua inglese, oppure MEIKO e KAITO per quelli in giapponese. A ognuno di questi personaggi viene assegnato un avatar ー un volto per renderli più riconoscibili e affidabili agli occhi dell’utente.

La svolta avviene nel 2007, quando la Yamaha lancia Vocaloid2, una nuova versione riveduta e corretta del software, dotata tra le altre cose di una più ampia scelta di personaggi. È il 31 agosto dello stesso anno che viene lanciata la nuova voicebank Hatsune Miku (初音 ミク), sviluppata dall’azienda di software musicali Crypton Future Media. Quella che gli sviluppatori stessi in un’intervista di inizio 2008 hanno definito una “cantante androide che viene dal futuro” prende le sembianze di una ragazzina di sedici anni dagli iconici codini celesti. La voce di Hatsune Miku è stata ottenuta campionando quella della doppiatrice e cantante giapponese Saki Fujita.

Questa è Hatsune Miku. Età: 16 anni. Altezza: 158 cm. Musica preferita: J-Pop e Dance Pop. Immagine: dal sito ufficiale di Crypton Future Media; design di KEI.

La reazione del pubblico è immediata: già nelle prime settimane dal rilascio, Miku si rivela la regina incontrastata dei software musicali in Giappone, ed entro luglio 2008 il Vocaloid Hatsune Miku ha già venduto più di 40.000 unità.

Sebbene questi sintetizzatori vocali fossero inizialmente pensati per produttori professionisti, la diffusione in quegli anni dei servizi di video sharing ha contribuito senz’altro alla rapida crescita dei Vocaloid: i produttori postavano i propri brani su Nico Nico Douga (una sorta di YouTube giapponese), catturando l’attenzione del pubblico e dando il via a quella che sarebbe diventata una subcultura vera e propria, fatta di fan art, remix di canzoni e video musicali fan-made.

Per incoraggiare la formazione di una comunità di creativi attorno alla propria eroina virtuale, Crypton licenzia Miku sotto Creative Commons, permettendo ai fan di usare liberamente la sua immagine per uso non commerciale e contemporaneamente mantenere il copyright su tutte le canzoni da essi prodotte con il software Vocaloid.

Negli anni a seguire, il personaggio di Hatsune Miku viene commercializzato su larga scala con la creazione di gadget e prodotti di ogni tipo (da action figure ad automobili) e nel 2008 i Vocaloid vengono addirittura utilizzati per sponsorizzare alcune vetture partecipanti al campionato di Super GT con il supporto della Good Smile Racing.

Hatsune Miku live al festival Magical Mirai 2020.

Miku si esibisce per la prima volta dal vivo nel 2009 durante l’Animelo Summer Live a Saitama. L’anno dopo fa il suo debutto internazionale con un concerto a Singapore e approda negli Stati Uniti nel 2011 per l’Anime Expo a Los Angeles.

Ma Cosa Rende Hatsune Miku Così Popolare?

In quanto primo Vocaloid di seconda generazione, Hatsune Miku possedeva una qualità del suono di gran lunga migliore delle sue controparti precedenti. Questo miglioramento, unito alla voce inconfondibile prestatale dalla doppiatrice Saki Fujita, ha sicuramente contribuito alla diffusione del software tra i produttori professionisti. Non di minore importanza è stato il suo design vincente: ai tempi non esisteva nessun altro personaggio simile, e ancora oggi i suoi capelli turchesi e il suo outfit che evoca una futuristica seifuku (制服, uniforme scolastica giapponese) sono il biglietto da visita di una figura pop che anche i non-otaku sanno riconoscere.

C’è da dire che una volta scoperto il potenziale di Hatsune Miku e gli altri Vocaloid, Crypton non ha esitato a cavalcare l’onda della loro popolarità. Nel 2009, infatti, Crypton e SEGA rilasciano Hatsune Miku: PROJECT DIVA, quello che sarebbe diventato il primo capitolo di una serie di videogiochi musicali inizialmente disponibile su PlayStation Portable e poi sviluppata su altre console in più di dieci capitoli tra titoli principali e spin off che, fino a oggi, solo in Giappone, hanno venduto oltre un milione di copie. È cosi che Hatsune Miku inizia a farsi largo nelle case, nelle scuole, nei centri commerciali e persino sui treni dell’arcipelago giapponese.

Hatsune Miku È Ancora Popolare In Giappone?

Nel 2021, Hatsune Miku e i Vocaloid godono ancora di enorme popolarità in Giappone. Testimoni ne sono i numerosi festival ed eventi dedicati alla idol virtuale che si tengono ogni anno e molti dei quali hanno già raggiunto la decima edizione.

Il festival SNOW Miku (雪ミク, Yuki Miku), per esempio, si svolge a Sapporo (Hokkaido) ogni anno dal 2010, quando durante la 61a edizione del Sapporo Snow Festival venne eretta una scultura di ghiaccio proprio in onore della idol. Da quel momento, Miku diventa la protagonista di una serie di eventi (mostre, concerti, vendita di merchandise) che si tengono ogni anno in concomitanza con il Festival della Neve di Sapporo. Per l’occasione, viene indetto un contest nel quale artisti da tutto il Giappone si sfidano nella creazione di un nuovo design per “Snow Miku”. Il tema varia di anno in anno, ma tutti sono legati in qualche modo alla storia, alla flora o alla fauna dell’Hokkaido.

Un altro evento imperdibile per i fan dei Vocaloid è il Magical Mirai, che si tiene annualmente dal 2013 e combina concerti dal vivo con mostre d’arte che mettono in luce la creatività della comunità che gira attorno agli idol virtuali. L’edizione del 2021 si svolgerà questo autunno in due sessioni, prima a Osaka e poi a Tokyo.

Il 9 marzo di ogni anno, inoltre, i fan si divertono a celebrare il Miku Day ( ミクの日, Miku no Hi). La data è stata scelta per l’assonanza tra le cifre del mese e del giorno e il nome del Vocaloid (3 si può leggere mi e 9 si può leggere ku).

Anche la collaborazione tra Good Smile Racing e Vocaloid si protrae fino a oggi: ogni anno il team della Hatsune Miku GT Project partecipa ai campionati di Super GT con auto da corsa decorate da un design ad hoc di Miku, che viene per l’occasione nominata Racing Miku.

La versione 2020 delle auto da corsa del team Hatsune Miku GT Project. Foto: PRTimes

Ma la popolarità di Miku e gli altri Vocaloid non si ferma in Giappone; ogni anno Crypton organizza il MIKU EXPO, un tour internazionale affiancato da una serie di eventi (workshop, mostre) per celebrare la cultura creativa di Miku in tutto il mondo. L’evento ha avuto luogo per la prima volta nel 2014 in Indonesia, e dopo la cancellazione dell’edizione 2020 causa pandemia, nel giugno 2021 il MIKU EXPO è tornato sotto forma di evento virtuale accessibile in streaming su Twitch e YouTube.

L’edizione 2021 dell’evento MIKU EXPO si è tenuta in streaming online. Immagine: PR Times

Il suo design accattivante, unito alla posizione favorevole di Crypton Future Media nei confronti della creazione e condivisione di contenuti fan-made, ha permesso a Hatsune Miku di intraprendere un percorso interessante, da software per la sintesi vocale ad amata cyber celebrità, sviluppatasi per mano di una comunità di creativi tramite opere d’arte, musica, video e cosplay. Si tratta di un’esempio lampante di come un contenuto possa esplodere semplicemente grazie alla forza della comunità che lo circonda.

Dal suo debutto nel 2007, i suoi fan hanno caricato su YouTube oltre 170.000 video, creato più di 95.000 canzoni e oltre 500.000 illustrazioni che hanno come protagonista l’adolescente dai codini celesti. Parliamo di una pop star creata dai fan, che si esibisce con brani scritti dai fan, in abiti disegnati dai fan: sicuramente una boccata d’aria fresca nell’industria musicale pop degli ultimi decenni.
Agli scettici, non posso che consigliare di partecipare a un suo concerto: dal punto di vista tecnologico e del coinvolgimento del pubblico sono un autentico capolavoro. E poi come si fa a non essere almeno curiosi?

Anna Toccoli

Anna Toccoli

Traduttrice freelance nata e cresciuta a Trento. Dal 2014 al 2019, ho vissuto a Tokyo prima come studentessa e poi come lavoratrice nell'industria 2D dell'intrattenimento. Ho visto la mia buona dose di stranezze e adoro raccontarle a chiunque mi ascolti. I miei hobby sono giocare ai videogiochi, accumulare Lego compulsivamente e tenermi aggiornata sulle ultime follie della cultura pop giapponese.

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