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Mega centri commerciali, grandi magazzini su innumerevoli piani, interi quartieri dedicati a una specifica categoria di prodotti… ma anche piccoli negozi di souvenir, mercatini dell’usato o laboratori di artigiani locali: il Giappone offre l’imbarazzo della scelta quando si tratta di shopping.

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Akihabara è il quartiere dedicato ai negozi di elettronica o di articoli legati al mondo di manga e anime. Foto di @jezael

L’esperienza stessa dell’acquisto è un modo per entrare in contatto con la cultura locale e per sperimentare in prima persona la famosa gentilezza giapponese (cui fa riferimento il concetto di ospitalità tipicamente nipponico detto omotenashi, おもてなし).

Può capitare, però, che chi viaggia rinunci a comprare qualcosa per il timore di non riuscire a comunicare. Con questo articolo vogliamo incoraggiarvi a varcare la soglia dei negozi e concedervi qualche spesa in più, fornendo informazioni su cosa aspettarvi e suggerendo delle espressioni in lingua giapponese che potrebbero tornarvi utili per fare shopping.

È possibile fare acquisti in Giappone senza sapere il giapponese?

Comprare qualcosa in Giappone senza conoscere la lingua è sicuramente possibile. Questo non significa che tutti i commessi o i gestori dei negozi parlino inglese, o una lingua straniera. L’italiano è ovviamente fuori discussione (tranne rare coincidenze fortuite), ma nemmeno l’inglese va dato per scontato. A Tokyo o nelle grandi città è più probabile trovare qualcuno che lo parli, soprattutto nei quartieri più frequentati dai turisti. Negli ultimi anni, nei negozi dove la clientela straniera è maggiore o dove vengono vendute merci tax-free, lavorano spesso anche commessi non giapponesi che quindi parlano inglese o altre lingue.

Nei negozi più piccoli o nelle bancarelle i venditori giapponesi spesso non conoscono l’inglese. Foto di @rr_abrot

Nelle località più piccole, nelle zone rurali o in negozi che non si rivolgono nello specifico alla clientela straniera, non è detto invece che il personale riesca a comunicare in inglese.

Questo però non deve spaventarvi. In caso di difficoltà nella comunicazione, vi verrà in soccorso la proverbiale gentilezza giapponese. Il più delle volte, il personale farà il possibile per aiutarvi: magari chiederanno a un collega più ferrato in inglese di assistervi, o vi accompagneranno personalmente nel settore giusto del negozio, indicando a gesti il prodotto che state cercando.

Tenete comunque conto che nella maggior parte dei negozi la merce è esposta, i prezzi sono visibili e, se avete le idee chiare su cosa volete comprare, l’interazione si limiterà al momento del pagamento, senza grandi problemi.
Detto questo, può comunque tornare utile conoscere le più comuni espressioni giapponesi usate nei negozi.

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Le espressioni in giapponese più utili per fare acquisti in Giappone

In questo paragrafo impareremo delle espressioni semplici da usare nelle situazioni più frequenti che possono capitare durante lo shopping.

Nella maggior parte dei negozi, i prezzi della merce sono esposti. Foto di @andrewleu

Per chiedere quanto costa

La versione standard della domanda è ikura desuka (いくらですか)?

Se vogliamo essere più specifici e indicare l’oggetto in questione, oppure se lo abbiamo in mano, possiamo chiedere kore, ikura desuka? (これ、いくらですか; letteralmente “quanto costa questo?”.

Nel caso il prezzo sia un po’ troppo alto, possiamo chiedere se c’è n’è una versione più economica dicendo mō chotto yasui no, arimasenka? (もうちょっと安いの、ありませんか).

Invece, la frase magica “ci penso” per toglierci dall’imbarazzo del non comprare, in giapponese è chotto kangaemasu (ちょっとかんがえます).

Donna giapponese che chiama un amico dicendo moshi moshi

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Per chiedere uno sconto

In Giappone non è consuetudine chiedere sconti (割引き waribiki oppure ディスカウント diskaunto) nei negozi, se non sono già previsti.

Diverso è il caso dei mercatini dell’usato, dove è più accettato trattare sul prezzo. Un modo indiretto per chiedere un piccolo sconto è sukoshi yasuku narimasenka? (少し安くなりませんか; letteralmente “non potrebbe costare un po’ meno?”).

Chi è in Giappone come turista può invece approfittare degli acquisti con esenzione dell’IVA, soprattutto nei maggiori negozi delle grandi città. L’espressione inglese tax-free (giapponesizzata in タックスフリー takkusu-furii) è di uso comune, ma esiste anche il termine autoctono menzei (免税). Potete chiedere se è possibile acquistare un oggetto esentasse dicendo menzei de kaemasuka? (免税で買えますか).

La possibilità di fare acquisti tax-free in Giappone è spesso indicata da appositi cartelli. Foto di @andrewleu

Per chiedere se è in vendita un determinato oggetto

Sapete il nome in giapponese dell’oggetto che state cercando, ma non riuscite a trovarlo nel negozio?
Potete usare questa espressione: XX, arimasuka? (XX、ありますか; “avete XX?”).

Per acquistare uno o più oggetti, specificando la quantità 

Per indicare al personale del negozio che volete acquistare un determinato articolo, la formula base è ~ wo kudasai ( ~をください; “per favore, mi dia ~”).

Potete inserire il nome dell’oggetto, oppure kore (これ; questo) se l’oggetto è vicino a voi o sore (それ; quello) se l’oggetto è vicino al commesso o are (あれ; quello) se è lontano da entrambi.

Volete più esemplari di uno stesso articolo?
In quel caso non vi bastano i classici numeri in giapponese che forse conoscete (ichi, ni, san…), bensì dovete usare la versione per contare le cose, che suona completamente diversa: hitotsu, futatsu, mittsu, yottsu, ittsutsu (arriviamo solo fino a cinque… così non spendete troppo!).Come vanno inseriti nella formula che abbiamo appena imparato? Così:
~ wo CONTATORE kudasai.
Per esempio, “mi dia due di questi” si dirà kore wo futatsu kudasai (これを二つください).

Per chiedere di provare un capo di abbigliamento

Se avete bisogno di provare un indumento prima di acquistarlo, potete chiedere kore, shichaku dekimasuka? (これ、試着できますか; “è possibile provare questo?”) oppure shichaku shite mo ii desuka? (試着してもいいですか; “posso provarlo?”).

Nei negozi di abbigliamento non esitate a chiedere di provare gli indumenti. | Foto di @koriecull

Per pagare

L’uso della carta di credito ora è più diffuso in Giappone rispetto al passato, ma nei negozi più piccoli o nei chioschi è meglio prima chiedere se è possibile non pagare in contanti: kaado de ii desuka? (カードでいいですか; “va bene con la carta?”)

Altrimenti, se vogliamo semplicemente specificare che paghiamo con la carta di credito, diremo kaado de onegaishimasu (カードでお願いします; “con la carta, per favore”).

Cercate di avere sempre dei contanti a disposizione per i piccoli acquisti. Foto di @jeremystenuit

Inutile aggiungere che è buona norma essere gentili con le persone che lavorano nei negozi. Per rivolgerci a loro in caso di bisogno possiamo dire sumimasen (すみません), mentre per ringraziare useremo arigatō (ありがとう) oppure arigato gozaimashita (ありがとうございました) al termine di un acquisto. Uscendo dal negozio, anche senza aver acquistato nulla, possiamo salutare dicendo un semplice dōmo (どうも).

Le espressioni più frequenti usate dal personale dei negozi giapponesi

Se è utile saper usare qualche espressione in prima persona, è altrettanto importante, o forse ancora di più, capire quello che ci viene detto dal personale dei negozi.

La prima parola che vi sentirete rivolgere è sicuramente irasshaimase (いらっしゃいませ), spesso esclamata a voce alta appena vi affacciate all’ingresso del negozio, da uno o più commessi. È una tipica espressione di benvenuto e non richiede necessariamente una risposta da parte del cliente, soprattutto nei negozi più grandi. 

Per chiedervi se avete bisogno di qualcosa, la frase più comune invece è nani ka osagashi desuka? (何かお探しですか; “sta cercando qualcosa?”).

Il personale dei negozi in Giappone è solitamente molto disponibile Foto di @jasebloor

Se non abbiamo richieste specifiche durante gli acquisti, la maggior parte dell’interazione con il personale di solito avviene alla cassa.

Al momento del pagamento vi verranno chieste delle cose, alcune delle quali non sono sempre intuitive per chi vive fuori dal Giappone.

Al momento del pagamento, la persona alla cassa potrebbe farvi delle domande. Foto di @JellekeVanooteghem

Gojitakuyo desuka? (ご自宅用ですか; letteralmente “è per l’uso a casa propria?”)
Con questa frase vi viene sostanzialmente chiesto se l’acquisto è per uso personale o se è un regalo.
Potete rispondere affermativamente (hai, はい) oppure dire che si tratta di un regalo (purezento desu, プレゼントです).

In quest’ultimo caso, potrebbe seguire la domanda rappingu saremasuka? (ラッピングされますか; “vuole che glielo incarti?”). Per accettare l’offerta rispondete hai, onegai shimasu (はい、お願いします); per declinare iie, daijōbu desu (いいえ、大丈夫です).

XX kaado wa omochi desuka? (XXカードはお持ちですか; “ha la carta XX?”)
Spesso prima di pagare potrebbero chiedervi se avete la carta fedeltà o di una carta a punti, soprattutto se si tratta di una catena. Raramente da turisti si è in possesso di questo tipo di carte, quindi basterà rispondere negativamente.

Fukuro (袋; borsa, sacchetto)
Questa è una parola chiave per gli acquisti in Giappone, dove spesso si tende ad abusare dei sacchetti di plastica.
Alla cassa potrebbero chiedervi fukuro wa irimasuka? (袋は入りますか; “le serve una borsa?”) oppure fukuro ni oireshimasuka? (袋にお入れしますか; “lo metto in una borsa?”).

Se il sacchetto non ci serve, possiamo declinare dicendo sono mama de ii desu (そのままでいいです; “va bene così com’è”) oppure iie, kekkō desu (いいえ、結構です; “no, a posto così”).

Oshiharai hōhō wa? (お支払い方法は?)
È una domanda che spesso viene fatta dopo aver chiesto di pagare con carta di credito, e che il cliente straniero non si aspetta se ha poca pratica di acquisti in Giappone. Letteralmente significa “che metodo di pagamento?” ma lo scopo è chiedere al cliente se vuole pagare in un’unica soluzione, o suddividere il pagamento in più addebiti mensili. Per rispondere che vogliamo pagare l’intera somma in una sola volta basterà dire ikkai de (一回で).

Può anche capitare che la persona alla cassa vi chieda direttamente se volete un pagamento unico, dicendo per esempio ikkatsu de yoroshii desuka? (一括でよろしいですか). In questo caso basta rispondere affermativamente. 

Yasashii Nihongo: una Cortesia Linguistica verso gli Stranieri

Negli ultimi anni è comparso in Giappone anche il concetto di やさしい日本語 yasashii nihongo, letteralmente “giapponese semplice”, ma anche “gentile” (in giapponese il termine ha entrambi i significati, a seconda del carattere con cui è scritto). Si tratta di una versione “semplificata” della lingua giapponese, che predilige frasi brevi e termini facili, evita i registri onorifici e nello scritto usa meno kanji o comunque ne indica la pronuncia.
È una modalità nata originariamente per fornire informazioni comprensibili agli stranieri durante gli stati di emergenza, come tifoni o terremoti. In seguito, il movimento per lo yasashii nihongo ne ha proposto l’uso anche nella vita quotidiana, come strumento di inclusione.

In alcune città, l’amministrazione locale ha distribuito delle spillette per identificare sia il personale disposto a interagire con i clienti in giapponese “semplificato”, sia gli stranieri che preferiscono quest’ultimo all’inglese. È un malinteso abbastanza diffuso tra i giapponesi, infatti, che chi proviene dall’estero sappia parlare in inglese. Ma non è sempre così (specialmente in caso di persone di origine asiatica) e c’è chi in effetti preferisce interagire in giapponese, magari perché lo sta studiando.

Ovviamente questa non è una lista esaustiva e, come per ogni lingua, esistono diverse alternative per le varie espressioni, ma speriamo che questo vademecum vi aiuti a non sentirvi troppo spaesati durante i vostri acquisti.
Ricordate comunque che la cortesia verso i clienti è una delle peculiarità dei negozi giapponesi. Potreste imbattervi in qualche commesso intimorito all’idea di dover interagire in inglese con una persona straniera, ma nella maggior parte dei casi il personale farà il possibile per venirvi incontro e aiutarvi nonostante la barriera linguistica.

Stefania Da Pont

Stefania Da Pont

Traduttrice e insegnante di giapponese, vivo in Italia ma mi sento a casa in Giappone. Bevo molto tè verde, leggo tanti libri, viaggio appena posso, colleziono bambole kokeshi e ceramiche giapponesi. Il karee raisu è il mio comfort food.

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